Abili tutto l’anno: obiettivo centrato per Superabilità
Grazie a due progetti, l'associazione di Rieti costruisce abilità e autonomia per i disabili psichici
17 Marzo 2015
Abili ed impegnati tutto l’anno i ragazzi seguiti da Superabilità, associazione nata nel Marzo 2010 con lo scopo di difendere i diritti e promuovere il miglioramento della qualità della vita delle persone con disabilità e dei loro famigliari.
Da circa cinque anni Superabilità persegue la propria mission. organizzando nel distretto sociale di Rieti attività volte a occupare in modo costruttivo il tempo libero ed a favorire l’integrazione e l’autonomia di queste persone.E mai come per il 2015 l’obiettivo sembra così vicino dall’essere centrato grazie al finanziamento di due progetti presentati dall’associazione, frutto dell’impegno costante, della determinazione e della profonda sensibilità dei volontari che la compongono. Progetti che si stanno traducendo in nuove e concrete opportunità sul territorio.
Il razionamento dei servizi pubblici
Con “Abili tutto l’anno” e “Durante e dopo di noi” l’associazione contribuisce infatti a dare una risposta alla crescente domanda di servizi, che trova solo parziale soddisfazione nel sistema di offerta istituzionale, che sta subendo un generale e, sembra, inarrestabile razionamento.
Inutile dire che di questo razionamento risentono prima di tutte le categorie più deboli della popolazione compresa quella della disabilità, soprattutto nelle fasce di età centrali che, connotate fuori dai percorsi formativi e spesso molto distanti dal mercato del lavoro, sembrano non avere più diritti garantiti.
I due progetti in particolare – spiega il presidente dell’associazione – puntano alla creazione di nuove forme di welfare, che valorizzino le specificità e le potenzialità delle persone con diverse abilità, la loro autonomia e supportino le famiglie nel lavoro di cura, incentivando la solidarietà e la mutualità.
Abili tutto l’anno
“Abili tutto l’anno”, finanziato con i fondi dell’ 8×1000 della Chiesa Valdese, si propone di favorire l’ingresso di ragazzi con disabilità in un contesto di ampia socializzazione grazie all’attivazione di un laboratorio di teatro, di uno sportello famiglia, di un laboratorio di pittura e all’organizzazione di una vacanza estiva.
Delle quattro azioni previste dal progetto attualmente sono attive le prime due, mentre tra Giugno e Settembre saranno avviate le altre.
Il laboratorio di teatro sociale, diretto dall’attore e regista Ivan Tanteri, è stato pensato ed organizzato come attività a sostegno del benessere, come un’occasione di divertimento e di libera espressione della creatività, perché a teatro si può diventare chi si vuole, si può immaginare di vedere ciò che non c’è.
La proposta teatrale in ambito socio-riabilitativo – secondo la letteratura di settore – assume infatti caratteristiche fuori dall’ordinario, diventa spazio in cui la pratica permette di fare i conti con le specificità individuali al di là di regole pre-costituite tipiche dei contesti quotidiani.
Non c’è un comportamento in assoluto giusto o sbagliato, ma c’è un mettersi in relazione con l’altro, con un personaggio, con una scena. L’attenzione è sul processo di gruppo più che sul contenuto.
Il laboratorio, avviato nel mese di gennaio, è frequentato da undici ragazzi tra i 25 ed i 50 anni, prevede venti incontri con cadenza settimanale della durata di due ore ed uno spettacolo finale che sarà aperto al pubblico.
Lo Sportello Famiglia, gestito da uno psicologo professionista, si propone invece quale punto di riferimento a tutto tondo per i familiari di disabili.
È suo compito favorire la conoscenza e l’accesso alle agevolazioni ed ai servizi offerti sul territorio, orientando le famiglie nella ricerca di risposte adeguate ai bisogni legati sia alla quotidianità della vita familiare sia a momenti di crisi.
Si configura inoltre come un punto d’ascolto psicologico, che permetta ai familiari di migliorare/approfondire la consapevolezza sulla reale situazione di disabilità del proprio caro e di sviluppare capacità di gestione del processo tali da consentire di affrontare le problematiche in una nuova prospettiva e con modalità più adeguate.
Lo sportello, attivo presso la sede operativa dell’associazione dal mese di Marzo, è aperto ogni venerdì e si rivolge all’intera cittadinanza.
Durante e dopo di noi
Con “Durante e dopo di noi”, finanziato dai Centri di Servizio per il Volontariato del Lazio, l’associazione fa un ulteriore passaggio, dettato dalla consapevolezza che la mancanza di autonomia personale costituisce uno dei principali elementi di esclusione sociale e di marginalizzazione.
Con questo progetto, Superabilità mira pertanto a far conquistare a ragazzi con disabilità psichica un bagaglio minimo di capacità che ne favorisca la forma più alta possibile di indipendenza personale e l’acquisizione di competenze spendibili sul mercato del lavoro.
A partire indicativamente dal mese di maggio, dieci ragazzi tra i 25 ed i 50 anni saranno inseriti in un agriturismo per il fine settimana, per un periodo di circa un anno.
Nell’agriturismo, questi “ospiti” speciali, potranno sperimentare sia momenti di vita quotidiana che lavorativa, impegnandosi in attività di gestione dei luoghi adibiti a vitto e alloggio e di accudimento degli animali e di lavorazione della terra.
Il progetto prevede inoltre la partecipazione attiva degli assessorati alle politiche sociali dei comuni di Rieti, Cantalice e Rivodutri, tutti afferenti al Distretto sociale RI1.
Vista la carenza dei servizi rivolti alla disabilità in generale, ed alle fasce d’età prese in considerazione in particolare, il coinvolgimento dei suddetti comuni, sia nella prima fase di costituzione del gruppo che successivamente attraverso incontri bimestrali di valutazione dell’efficacia del progetto, diventa fondamentale, anche per aprire la strada a quell’idea nuova di servizi alla disabilità ed alla sperimentazione di nuovi percorsi da poter inserire in futuro nel piano sociale di zona.
Non più solo contributi di carattere economico, non più servizi centrati solo sull’assistenzialismo, ma soprattutto progetti di reale integrazione con l’occhio sempre puntato al dopo di noi.