FROSINONE: CURE PIÙ SEMPLICI PER I PAZIENTI ANTICOAGULATI

Un progetto, una buona prassi, la riscoperta del territorio: così si umanizzano le cure, anche grazie all'associazione Aipa.

di Luigi De Matteo

Un progetto, una buona prassi, la riscoperta del territorio sono i parametri di una formula che descrive le innovazioni prodotte da attori sociali in grado di rendere un servizio efficace alla collettività.
La determinazione e la caparbietà dei volontari dell’Associazione Italiana Pazienti Anticoagulati (Aipa) di Frosinone ha raggiunto un importante risultato: una nuova e diversa fase di interlocuzione e cooperazione tra sistema sanitario locale e territorio si può aprire.
È con ampio risalto nei media locali che la Asl di Frosinone ha annunciato la conferenza stampa di presentazione del “Progetto di Organizzazione dei Centri Antitrombosi ASL di Frosinone “.
All’incontro svoltosi giovedì 17 settembre 2015 nella sala Teatro dell’Asl ha preso parte una vasta rappresentanza di pazienti sottoposti a Terapia Anticoagulante Orale (TAO), che assieme ai loro familiari hanno voluto sottolineare la soddisfazione per il risultato raggiunto, grazie ad un percorso decennale di mobilitazione, proteste e campagne di informazione.
Il progetto «elaborato in sinergia e con la preziosa collaborazione dei pazienti», realizzerà a passi programmati una rete articolata e qualificata di centri abilitati TAO che coprirà l’intero territorio afferente all’ASL di Frosinone ed interesserà i circa 6.000 pazienti interessati a questo tipo di cura.

Un progetto ambizioso

Il progetto prevede infatti l’attivazione di 3 Centri Antitrombosi di II Livello, nei tre poli ospedalieri, all’interno di una rete integrata di Centri di I Livello ubicati presso l’Ospedale di Alatri, le Case della Salute di Pontecorvo ed Atina, l’Hospice di Isola del Liri, i Presidi Sanitari di Ceccano, Ceprano, Ferentino, Anagni, Poliambulatorio di Veroli.
Un progetto ambizioso che nel raccogliere le indicazioni dei pazienti ha dato voce al territorio ed avviato, nel concreto ed anche verso questo tipo di assistenza, quel percorso di umanizzazione delle cure tanto annunciato con l’apertura delle case della salute.
Tra le tante novità annunciate, degna di rilievo la decisione di intrecciare l’esistente pratica di cura in obiettivi clinici con approccio multidisciplinare e cioè implementare, unire per migliorare, le attuali procedure in percorsi terapeutici e diagnostici che seguano il paziente per la patologia di cui sono portatori e non solo per la terapia che assumono.
Il percorso prevede inoltre l’integrazione tra i Centri Antitrombosi di I e II Livello e i Centri Assistenza Domiciliare (CAD) che permette ad infermieri dotati di “coagucheck – strumento di analisi con prelievo dal polpastrello – di raggiungere i pazienti a domicilio, effettuare rapide analisi ed immediate prescrizioni.
Francesco Notarcola, presidente onorario e Antonio Marino, presidente in carica, sono più che soddisfatti. Lo si legge chiaro sui loro volti mentre raccontano l’impegno, la “lotta”, le proposte, i convegni e le informazioni prodotte per un decennio senza mai lasciarsi vincere dallo scoraggiamento per i silenzi dei dirigenti Asl.
Il progetto può vantare una mole di lavoro di analisi e di descrizione del quadro dettagliato della popolazione bersaglio afferente al territorio di competenza dell’Asl di Frosinone, grazie al lavoro attivato dall’Aipa in sinergia con i sanitari del servizio.

Un ruolo di responsabilità

Ora si apre un nuovo corso ed anche, come ovvio, un diverso impegno: avere un ruolo di rilievo nella cabina di regia del progetto non è una gratificazione che consente di riposare sugli allori.
Essersi guadagnato sul campo un ruolo di responsabilità, meritato grazie alla costanza e l’abilità strategica profusa nell’intreccio di relazioni con i sanitari coinvolti nei percorsi di cura, vuol dire onorare questo nuovo ruolo con altrettanto impegno: il territorio s’aspetta che quanto scritto venga realizzato e gli associati guardano al futuro con attenta fiducia.
Il Progetto di Organizzazione dei Centri Antitrombosi ASL di Frosinone è un esempio di buona prassi prodotta soprattutto dalla volontà, manifestate da entrambi i poli della relazione, di superare i limiti di un sistema di assistenza e cura vecchio quanto inefficiente per accedere ad un percorso più “umano” che mette al centro il paziente, il cittadino, il territorio.

La foto in copertina è di Giorgio Marota

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