AL DI LÀ DEL MURO: AI CASTELLI ROMANI UN PERCORSO SULL’IDENTITÀ DI GENERE
Quattro incontri al liceo Vailati, per costruire linee guida condivise contro ogni forma di pregiudizio e di discriminazione
di Redazione
09 Marzo 2022
di Mattia Picca, volontario di servizio civile universale del CSV Lazio, presidente dell’Arcigay Castelli Romani, ideatore e tutor di questo progetto
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“Al di là del muro” è l’emblematico titolo del percorso formativo sull’identità di genere che ha dato vita ad un vero e proprio laboratorio attivo nel liceo Vailati di Genzano, all’interno della cornice del progetto Tutti a scuola, di cui il liceo è partner e che ha per referente la professoressa Daniela Romani: un ciclo di 4 workshop, inseriti in un Percorso di acquisizione di Competenze Trasversali e per l’Orientamento – PCTO, per creare uno spazio di confronto e riflessioni su un tema molto sensibile in fase adolescenziale: quello dell’identità di genere. Gli incontri hanno permesso di elaborare con le studentesse e gli studenti del triennio visioni future e costruire le linee guida condivise per contrastare ogni forma di pregiudizio e tutelare il diritto a non essere discriminati.
Negli incontri, i ragazzi e le ragazze del triennio hanno affrontato e discusso su tematiche contemporanee come la violenza di genere, l’omotransfobia e il contrasto a ogni forma di segregazione e discriminazione all’interno delle scuole e nei diversi contesti sociali. Attraverso attività di gruppo, visioni di testimonianze e discussioni attive e collettive, gli studenti hanno portato avanti riflessioni sul diritto alla non discriminazione e sull’importanza delle nuove generazioni all’interno del sistema scolastico nazionale, avanzando istanze e suggerimenti verso le istituzioni, che devono impegnarsi per una reale parità di occasioni e di accesso a fronte di ogni differenza, da quelle di genere e orientamento sessuale a quelle culturali e di provenienza sociale.
Voglia di cambiamento
Il lavoro dei ragazzi e delle ragazze è stato incredibile. La sensibilità relativa a questioni come l’identità, gli stereotipi e i pregiudizi di genere, nonché l’omotransfobia è veramente alta tra le nuove generazioni.
C’è davvero voglia di un cambiamento radicale in questo senso all’interno delle istituzioni e delle scuole, e i prodotti emersi da questo laboratorio ne sono una testimonianza tangibile, concreta. Dai vissuti dei ragazzi ai dibattiti interni nei diversi incontri ai loro lavori di gruppo. Nessuno si è tirato indietro, ciascuno di loro ha dato un contributo attivo e diretto per un cambiamento contro una povertà educativa sempre più dilagante su questi temi attuali e contemporanei.
Il lavoro culturale e di sensibilizzazione da fare sul tema dell’identità di genere è ancora molto e le testimonianze dei ragazzi lo confermano, insieme alle loro ottime restituzioni, dalle interviste ai manifesti agli elaborati. Tutto ciò deve partire dalle istituzioni e dalle scuole soprattutto, le quali devono ascoltare i bisogni e le necessità degli studenti e delle nuove generazioni, in ogni dimensione della vita associata.
Il Manifesto
Punto di partenza dei laboratori è stata la discussione sull’ articolo 9 del Manifesto dei Castelli Romani contro la Povertà Educativa, frutto di un percorso di scrittura partecipata che ha coinvolto operatori delle pubbliche amministrazioni, insegnanti e operatori del terzo settore in una riflessione collettiva e integrata sul rapporto degli adolescenti con i loro contesti di vita e che ha costituito la cornice, all’intero della quale raccogliere la voce dei ragazzi, i loro bisogni, le loro proposte, il loro contributo alla costruzione di una comunità educante capace di valorizzare le differenze come risorsa.
I contenuti elaborati dai ragazzi arricchiranno e daranno maggiore spessore al Manifesto consentendogli, finalmente, di farlo vivere come elemento catalizzatore e sempre in evoluzione dell’intelligenza collettiva del territorio.
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