CEMEA DEL MEZZOGIORNO. ALL’1A DI VIA FORTEBRACCIO HO TROVATO UNA CASA

Paola Rizzottolo è educatrice e insegnante di italiano L2 al Cemea del Mezzogiorno, che dal cuore del Pigneto, a Roma, è un punto di riferimento per i giovani e ha nell’accoglienza la sua parola d’ordine. Anche in questo Giubileo con Vol.A in Rete. «Gestivamo anche un centro di aggregazione giovanile, il Fenix 19. La sua mancanza si fa davvero sentire nel quartiere».

di Antonella Patete

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Halima ha 26 anni, è madre di tre figli e viene dal Bangladesh. Vive in Italia da 5 anni, ma parla ancora poco l’italiano. Forse perché non lavora e trascorre gran parte del suo tempo a casa. Anche Nasim, 28 anni, è emigrata dal Bangladesh. Ha due figli e, malgrado sia in Italia da otto anni, anche lei, come Halima, mastica un italiano stentato. Si esprime meglio Carmen, 44 anni, madre single di una figlia 12enne, arrivata in Italia da soli quattro mesi. Ma lei è venezuelana e quindi madrelingua spagnola, una lingua che è più vicina all’italiano. E poi ha un impiego nella reception di un hotel, che le permette di esercitarsi quotidianamente con gli ospiti e i colleghi. Eppure anche lei vuole migliorare il suo italiano, esattamente come le altre donne sedute in una fila di banchi disposti a ferro di cavallo nella sede di Cemea del Mezzogiorno, in Via Fortebraccio 1A, nel cuore dell’ex quartiere popolare del Pigneto. Cemea del Mezzogiorno è una delle associazioni che hanno scelto di aprire al proprio interno un punto fisso di accoglienza per i pellegrini in arrivo per il Giubileo. Il progetto, chiamato Vol.A in Rete, è realizzato da CSV Lazio e Forum Terzo Settore Lazio e promosso dal Dipartimento Protezione Civile e Dipartimento Politiche Sociali e Salute presso l’Assessorato Politiche sociali e Salute di Roma Capitale e coinvolge una rete di organizzazioni in tutti i municipi romani, compresi quelli più periferici, nell’accoglienza e nell’orientamento dei visitatori che, durante l’intero anno giubilare, convergeranno sulla città eterna. «Il nostro punto fisso è aperto dalle 10 alle 18 per accogliere chiunque cerchi informazioni, riposo o assistenza», spiega Paola Rizzottolo, educatrice, insegnante di italiano L2 e Olp, ovvero operatrice locale di progetto per il servizio civile all’interno di Vol.A in Rete. «È un servizio particolarmente utile durante il Giubileo, perché offre un luogo di supporto lontano delle aree più centrali come il Vaticano. Del resto, i pellegrini possono trovarsi ovunque, anche in zone come il Pigneto dove gli alberghi e i B&B hanno prezzi più accessibili, e comunque avere bisogno di aiuto».

Cemea del Mezzogiorno
L’associazione gestisce servizi per l’infanzia e l’adolescenza anche nei quartieri di San Paolo, Parioli, Roma70, San Basilio e Torpignattara

Una storia che parte dalla Francia e arriva al Pigneto 27 anni fa

Paola Rizzottolo ha messo piede per la prima volta al Cemea del Mezzogiorno nel 2016, come volontaria del servizio civile, e da allora non è più andata via. «Qui ho trovato una casa e un punto di riferimento», racconta. «È il luogo dove ho potuto finalmente mettere in pratica, a livello di azioni e di ideali, tutto quello che avevo appreso durante il corso di studi in Scienze dell’educazione e il successivo master in Educazione interculturale. Ho davvero trovato la mia dimensione». Cemea del Mezzogiorno è nata a Roma nel 1979, come parte della rete italiana dei Centri di esercitazione ai metodi dell’educazione attiva, un movimento nato in Francia nel 1936 e basato sul principio del rispetto e dell’accoglienza nei confronti di qualsiasi persona. Dal 1998 la sede principale si trova al Pigneto, ma l’associazione gestisce servizi per l’infanzia e l’adolescenza anche nei quartieri di San Paolo, Parioli, Roma70, San Basilio e Torpignattara. «Portiamo avanti numerose attività a carattere educativo all’interno del comune di Roma», conferma Rizzottolo. «Gestiamo centri di aggregazione giovanili, ludoteche e corsi di italiano per donne e minori stranieri. In questo momento si sta tenendo un corso d’italiano per donne straniere all’interno del programma Fami». Grazie al Fondo Asilo Migrazione Integrazione, infatti, ogni martedì e giovedì mattina, dalle 9 alle 12, un gruppo di donne si incontra nei locali di Via Fortebraccio, per padroneggiare meglio la lingua. «Si tratta di corsi gratuiti a cui si arriva soprattutto per passaparola, perché ormai nel quartiere ci conoscono e si fidano di noi», precisa. «Ci sono circa venti iscritte, di cui una decina frequentano il corso con regolarità».

Cemea del Mezzogiorno. Foto Francesco Paolucci
Cemea del Mezzogiorno è una delle associazioni che hanno scelto di essere punto fisso di accoglienza per i pellegrini in arrivo per il Giubileo nell’ambito di Vol.A in Rete

Legami che restano e legami che si interrompono

Nei quasi 30 anni di attività nella periferia Est di Roma, Cemea del Mezzogiorno ha costruito, infatti, solide relazioni con la comunità locale. Nonostante la movida imperante e un processo di gentrificazione ormai compiuto, il Pigneto conserva tutt’oggi la sua anima multiculturale. «Molte famiglie conoscono il nostro lavoro e sono tanti i ragazzi che hanno frequentato i nostri servizi», dice ancora l’operatrice. «Fino a qualche tempo fa gestivamo anche un centro di aggregazione giovanile chiamato Fenix 19, e ancora oggi capita che qualche adolescente si affacci in ufficio soltanto per farci un saluto e raccontarci cosa sta facendo. Lavoriamo soprattutto con minori e giovani adulti di origine straniera e chi frequenta i nostri laboratori e corsi d’italiano spesso mantiene con noi un rapporto di affetto». Tuttavia, da quando l’associazione non gestisce più il centro di aggregazione, molti contatti sono andati dispersi e tanti ragazzi non hanno più un luogo alternativo alla strada dove poter stare. Nel frattempo, il quartiere è diventato sempre più spesso teatro di episodi di microcriminalità da parte di gruppi di giovani che i media si sono affrettati a definire come baby gang. «In questa situazione», conclude Rizzottolo, «la mancanza di un centro giovanile si fa davvero sentire. La sua presenza sarebbe fondamentale per un luogo come il Pigneto».

Foto Francesco Paolucci

CEMEA DEL MEZZOGIORNO. ALL’1A DI VIA FORTEBRACCIO HO TROVATO UNA CASA

CEMEA DEL MEZZOGIORNO. ALL’1A DI VIA FORTEBRACCIO HO TROVATO UNA CASA