AMAZZONIA: AD ALBANO SE NE PARLA GRAZIE AL CINEMA
Una serie di appuntamenti organizzati da FabricAlbano e da Focsiv permetteranno di capire meglio il problema
10 Settembre 2019
Non è un hashtag, tantomeno un trend. L’attenzione esponenziale ricevuta dai roghi della foresta dell’Amazzonia rischia di abbassarsi con la stessa velocità con cui è aumentata. Del resto, se non ci fosse stato l’annuncio di un Sinodo da parte di Papa Francesco, le denunce delle tante Organizzazioni non governative (Ong) che operano sul posto sarebbero cadute nel dimenticatoio. Il pontefice ha messo in pratica quel che gli operatori della comunicazione sanno bene: l’informazione aiuta a sensibilizzare l’opinione pubblica ad approfondire una questione e a confermare o cambiare il proprio giudizio in merito.
L’INIZIATIVA AD ALBANO. E il mondo del volontariato non è da meno. In collaborazione con la Focsiv (Federazione degli Organismi Cristiani Servizio Internazionale Volontario), l’associazione culturale dei Castelli romani FabricAlbano ha organizzato per giovedì 19 settembre alle 18 l’incontro “Amazzonia: verso una terra senza male?”. Nella sede di via San Filippo Neri 15 ad Albano Laziale verrà presentato il film El Abrazo de la serpiente, diretto dal regista colombiano Ciro Guerra. Come è possibile cambiare le coscienze se si conosce poco del problema? La pellicola, candidata al premio Oscar come miglior film straniero nel 2015 e celebrata con il premio Art Cinéma, racconta dello sciamano Karamakate, ultimo membro della sua stirpe sterminata dai colombiani, che vive nella foresta amazzonica. La trama, liberamente ispirata ai diari dello scienziato tedesco Theodor Koch-Grunberg e del collega americano Richard Evans Schultes, e le tematiche ad essa collegate verranno esposte e analizzate da Giovanni Sarzo di Focsiv e dal dottore in scienze politiche Francesco Ciaralli.
AMAZZONIA, LA NUOVA CHERNOBYL. L’impegno della Focsiv per l’Amazzonia non si arresta qui. A spiegarlo è il suo direttore Gianni Del Bufalo. «Abbiamo voluto sensibilizzare i giornalisti sul tema portandoli nell’Amazzonia ecuadoriana. In questo modo, quando si aprirà il Sinodo convocato da Papa Francesco, avranno ben chiaro per quale contesto verranno dette certe affermazioni. Spero che non dimentichino quello che chiamano il Toxic tour, una parte di giungla avvelenata dalle aziende petrolifere della zona. Vedere con i propri occhi quali sono i diritti lesi, ma anche quanto le organizzazioni non governative stanno facendo lì, sarà loro di aiuto», ha spiegato Del Bufalo. Il cittadino deve capire che il problema lo paga in prima persona chi vive lì, come a Chernobyl. Vedere l’Amazzonia che brucia non può essere un’immagine qualunque del telegiornale. Sentirsi cittadini del mondo significa fare proprie le difficoltà di chi vive a migliaia di chilometri di distanza. Come Focsiv, poi, siamo da anni impegnati in progetti contro il cosiddetto grabbing, la pratica in cui vengono comprate terre di altri per lo sfruttamento. Sul nostro sito si possono trovare tutte le iniziative in cui saremo impegnati durante il Sinodo e oltre».
PENSIERO GLOBALE, AZIONE LOCALE. E neanche FabricAlbano è nuova a iniziative simili. Reti solidali ha incontrato il suo presidente, Marcello Di Palma. «C’è un mondo che si sta mobilitando per l’Amazzonia. Il 27 settembre ci sarà il terzo sciopero globale per il clima. Dal 6 al 27 ottobre si terrà il Sinodo dell’Amazzonia. E FabricAlbano non vuole essere da meno».
Iniziative di questo tipo non rischiano col finire per essere degli spot?
«Il principio da seguire è questo: pensiero globale e azione locale. Se si trascura uno di questi due aspetti si rischia di cadere nel provincialismo o nell’evento spot. Dobbiamo tornare ad avere una seria paura di qualcosa che accade anche a migliaia di chilometri di distanza».
Quali altre iniziative avete in programma?
Giovedì 12 settembre presenteremo il docufilm Waste Land, incentrato sulla discarica più grande del mondo, quella di Jardim Gramacho a Rio de Janeiro. Il 25 settembre invece sarà la volta del film La terra degli uomini rossi diretto dal regista Marco Bechis, che racconta del rapporto tra la popolazione dei Guarani Kaiowà e i fazendeiros brasiliani. Questi gli eventi in programma. In cantiere poi abbiamo una rilettura attualizzata dell’enciclica Laudato sì di papa Francesco: rileggerla oggi a quattro anni di distanza e durante il Sinodo amazzonico può darci significati nuovi».
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