ARRIVA TAGMINATOR
I retakers girano per le città cancellando scritte dai muri e ripulendo le strade. Ma soprattutto vogliono sensibilizzare alla cura dei beni comuni. Collaborando con le istituzioni
23 Ottobre 2014
C’è chi li ha chiamati “gli angeli del decoro” e chi li ha soprannominati “l’esercito urbano contro il degrado”, ma loro amano definirsi semplici cittadini, stanchi di restare con le mani in mano. Sono i retakers, una folta squadra di volontari romani che vogliono letteralmente riprendersi in mano la capitale vittima sempre più di sporcizia, incuria e indifferenza: lo fanno con un raschiello, dei solventi, una pattumiera e tanta buona volontà.
l’importante è non scoraggiarsi
Il movimento Retake nasce nel 2009 dall’intuizione di Rebecca Spitzmiller, una mamma di origini americane, ma italiana da ventotto anni. «I muri di casa mia erano imbrattati da graffiti», dice Rebecca, «allora ho deciso di pulirli. Poi ho chiamato alcune mie amiche, consigliando loro di fare la stessa cosa. Non posso vivere in un ambiente che non rifletta il mio essere e il mio essere è pulito, non sporco. Se una casa viene imbrattata e nessuno la pulisce, perché non posso farlo io?».
Con il passaparola e l’entusiasmo di cittadini protagonisti del cambiamento, il movimento Retate raccoglie oggi oltre 5mila volontari romani organizzati in più di 40 squadre suddivise per quartieri. Grazie alle reti sociali come Facebook, i retakers organizzano i Clean Up, dei veri e propri raduni di massa finalizzati a ripulire strade e piazze.
Domenica 4 Ottobre 2014 li ho raggiunti nel piazzale della stazione metro Conca d’Oro (Roma Nord) dove ho conosciuto Jacopo, neo diciottenne retaker soprannominato Tagminator, per via della sua abilità nel rimuovere in poco tempo anche i graffiti più invasivi. «Mi sono stancato di aspettare l’intervento di istituzioni che ci sono ma non abbastanza», dice Jacopo. «Il Retake è una filosofia, non è soltanto l’atto di pulire, ma anche quello di insegnare alla gente il valore del non sporcare. Credo che tutto stia nell’educazione».
Mentre tanti retakers puliscono però, la città viene costantemente imbrattata da altrettanti delinquenti incuranti del danno. «Si sporca perché la cosa pubblica non viene percepita come propria», spiega Ilaria. Dubito che questa gente che imbratta le strade con adesivi e scritte abbia la casa tappezzata di graffiti, non credo!» E quando chiedo a Federico, un altro volontario all’opera, se si rende conto che domani potrebbero risporcare quel muro che ha pazientemente pulito, lui mi risponde: «Lo ripuliamo. Il messaggio che deve passare è che, se anche lo risporchi, tra dieci giorni verrà nuovamente qualcuno a pulirlo. Gli scoraggiati non dobbiamo essere noi, ma chi compie questi atti incivili».
La Collaborazione con Ama e Pics
Retake Roma, però, non nasce come movimento di protesta contro le amministrazioni locali, ma vuole esserne un valido supporto. Ogni evento Retake è scortato dagli operatori ecologici e di cura del decoro urbano dell’Ama (l’azienda di raccolta rifiuti della capitale) e dai Pics della Polizia Municipale (Pronto Intervento Centrostorico-Decoro Urbano) che forniscono ai retakers attrezzature specifiche per gli interventi più impegnativi. «Sin dal primo momento l’amministrazione ci ha supportato», spiega Rebecca. Il 17 Marzo 2010, in occasione del primo Retate pubblico, abbiamo subito ottenuto un tavolo con l’ex-assessore per i beni culturali del centro storico, Dino Gasperini, che ci ha messo a disposizione tre squadre tra Ama e Pics: già alle sette del mattino collaboravano con noi a Villa Borghese». «Crediamo nelle istituzioni», aggiunge Jacopo, «e indipendentemente dalla persona che ci sta dietro, il comune di Roma è il Comune di Roma, con tutte le sue responsabilità. In queste attività vogliamo supportarlo ma non sostituirlo; il rapporto è di cinquanta e cinquanta».
A sodalizio di questa collaborazione con il Comune lo scorso 18 Ottobre 2014 oltre cento retakers si sono radunati ai piedi del Campidoglio per consegnare al sindaco Ignazio Marino migliaia di adesivi, che in questi mesi i volontari hanno rimosso dalle strade di Roma. Il primo cittadino, dopo averli raggiunti si è complimentato con loro dicendo: «È un segnale estremamente importante che i cittadini assumano un ruolo attivo per tutelare la bellezza di questa città. Tramite la Polizia Municipale ci impegniamo a sanzionare severamente chi imbratta Roma». Poi scherzando con i retakers più piccoli radunati insieme ai genitori ha detto loro: «Voi siete dei cittadini modello, rappresentate i buoni, le persone che attaccano questi adesivi sono cattive». Dopo l’incontro con Marino e con gli assessori, gli “angeli del decoro” hanno percorso l’intera via dei Fori Imperiali acendosi notare da cittadini e turisti presenti, per poi raggiungere la metro Colosseo dove si è tenuto un Clean Up intensivo della stazione.
Educare al rispetto civico
La filosofia Retake sta prendendo piede anche in altre realtà al di fuori della Capitale, come i neonati gruppi di Retake Monterodondo, Retake Milano e prossimamente Retake Bari. «Per diventare retaker e partecipare agli eventi», spiega Alessia, «basta mettere “mi piace” alla pagina Facebook Retake Roma e successivamente iscriversi al gruppo del proprio quartiere; da lì si potrà aderire ai vari eventi organizzati nella propria zona. L’equipaggiamento con cui presentarsi consiste in un raschiello, una spugna e tanto olio di gomito!».
Rieducare i cittadini al rispetto civico del bello e del pulito è lo scopo di questo movimento che, rifiutando apertamente strutture gerarchiche e visioni partitiche, ha voglia di crescere sempre più. Il manifesto del movimento Retake comprende tre imperativi: Wake Up, Speak Up and Clean Up (svegliarsi, parlarne e pulire) ed è grazie a questi tre suggerimenti che le idee dei retakers si stanno diffondendo con entusiasmo coinvolgendo grandi e piccoli. Basta protestare è tempo di agire. Benedetta cittadinanza attiva.