L’ASSOCIAZIONE SCOSSE PER UN’IDENTITÀ SENZA STEREOTIPI

L’associazione Scosse dal 2011 lavora per educare alle differenze sin dalla prima infanzia. «Bisogna partire da educatrici ed insegnanti»

di Ilaria Dioguardi

In un momento così importante e delicato per il nostro Paese, in cui si è parlato e si continua a parlare tanto di diritti civili, con accesi dibattiti, si è rivalutata ancora di più l’importanza di fornire ai bambini tutte le informazioni e tutti gli strumenti sufficienti alla costruzione di identità libere, ad educare alle differenze e alle tematiche di genere.
associazione Scosse«Il nostro modo di essere», spiega Giulia Franchi del settore Formazione e Infanzia dell’associazione Scosse, «è il frutto dell’educazione ricevuta a scuola e in famiglia e il contesto in cui viviamo manda continui segnali che ci condizionano profondamente: prassi ripetute diventano dettami, norme, così nascono gli stereotipi che vogliono bambini e bambine rigidamente divisi in maschi e femmine, con gusti, propensioni, ruoli e attività preferite definiti in modo netto e univoco». «Per questo è per noi cruciale iniziare percorsi di educazione alle differenze guardando alla delicatissima, e spesso non considerata, fascia di età 0-6 anni: un periodo in cui bambine e bambini iniziano a conoscere se stessi e l’altro da sé, a relazionarsi tra pari e con il mondo adulto, a costruire la propria identità di genere. Ed è dall’incontro e dal confronto con insegnanti ed educatrici, attraverso corsi di formazione articolati, che bisogna partire per condividere esperienze, dubbi e buone pratiche, per mettersi in gioco e in discussione, per capire quanto di noi, consapevolmente o inconsapevolmente, portiamo in classe, lasciando o meno bambine e bambini liberi di esprimersi, di costruire relazioni fondate sul riconoscimento e il rispetto, di immaginarsi grandi senza precludersi nessun futuro possibile».

Più forti delle calunnie

Durante una puntata della trasmissione televisiva “Presa diretta” di Rai Tre, dedicata all’educazione di genere, è intervenuta  Monica Pasquino, presidente dell’associazione Scosse . Quest’intervista mi ha molto interessato, è stato il motivo per cui ho scelto di approfondire l’argomento e poi di scrivere quest’articolo. «L’intervista si riferiva alla campagna diffamatoria che dal 2014 ci dipinge, noi come altre associazioni su tutto il territorio nazionale, come promotrici della pedofilia e della prostituzione infantile, come operatrici dedite a spogliare bambini e bambine e costringerli alla masturbazione infantile. Gli attacchi della cultura clericale e dell’estrema destra che in questi anni si sono moltiplicati, in difesa della famiglia naturale, dipingono in modo distorto gli studi di genere e le attività che si svolgono nelle scuole, infondono inutili confusioni e paure nelle famiglie e incrinano il rapporto di fiducia tra scuola e famiglia. Nel nostro caso, questa crociata ha preso la forma delle intimidazioni e delle minacce, portando a interrogazioni in Consiglio comunale e in Parlamento e a volantinaggi davanti le scuole e crociate via web. Fortunatamente siamo riuscite ad essere più forti delle calunnie e, con il supporto delle istituzioni e delle scuole, abbiamo superato una fase esasperata ed esasperante di diffamazione e abbiamo proceduto con le nostre attività».

Leggere senza stereotipi

«Da sempre la letteratura per l’infanzia, e più in particolare gli albi illustrati – racconti costruiti dall’intreccio di immagini e parole – si sono rivelati per noi uno strumento preziosissimo nella formazione. È, infatti, sfogliando le pagine di questi libri, oggetti familiari e al tempo stesso sorprendenti, che si costruisce sin dalla prima infanzia l’immaginario, che si trasmettono luoghi comuni e pregiudizi o che al contrario si incentivano la curiosità, il desiderio di sperimentarsi, la voglia di raccontarsi e confrontarsi con ciò che è diverso da sé», spiega Giulia Franchi.
associazione Scosse«Per questo, di pari passo con il lavoro di formazione rivolto a insegnanti ed educatrici è nata la necessità di condividere le nostre ricerche e di offrire una panoramica sull’editoria italiana che permettesse di individuare libri di qualità portatori di un messaggio positivo e non stereotipante. Nasce per questo Leggere senza stereotipi, osservatorio online in continuo aggiornamento disponibile sul nostro sito, raccolta di rappresentazioni che stimolino bambini e bambine a compiere scelte, fare esperienze, avere sogni e ambizioni, leggere il mondo in modo libero, a prescindere dal proprio sesso».
Dalle esperienze di formazione nelle scuole e dalla ricerca sulla letteratura per l’infanzia, nasce anche il libro che proprio da “Leggere senza stereotipi” prende il nome: “Leggere senza stereotipi. Percorsi educativi 0-6 anni per figurarsi il futuro“, pubblicato lo scorso Settembre dalla casa editrice Settenove.

Le origini dell’associazione Scosse

L’associazione nasce nel 2011 a Roma, da un gruppo di giovani studiose che si sono conosciute in un centro universitario di Studi di genere, “Sguardi sulle differenze” all’Università La Sapienza di Roma. Hanno poi deciso di fondare una realtà dedicata all’applicazione di questi studi anche fuori dall’accademia, nelle città e nelle scuole, promuovendo corsi di formazione, attività didattiche, libri e ricerche, campagne di sensibilizzazione e comunicazione. «Volevamo mettere alla prova le competenze che avevamo acquisito e intraprendere un percorso di lavoro autonomo, che preservasse la nostra indipendenza e creatività», dice Monica Pasquino. «La costituzione della nostra associazione è stata supportata da un finanziamento del Ministero del Lavoro per spin-off universitari, attraverso la vincita di un bando pubblico, e dal sostegno dell’incubatore di idee innovative dell’Università Tor Vergata, Parco Scientifico di Roma. «Ci teniamo molto a sottolineare questi aspetti legati alla nascita di Scosse, per incoraggiare le giovani studiose a guardarsi attorno per cogliere tutte le opportunità esistenti, visto che spesso siamo portate a pensare che la costellazione di risorse che ruotano intorno al mondo degli spin-off universitari sia rivolta solamente al mondo scientifico e non a quello umanistico e pedagogico».
In questi 5 anni, Scosse si è arricchita per esperienza e numero delle e dei partecipanti attivi, suddividendosi in gruppi che procedono in modo autonomo, ma sempre dialoganti l’uno con l’altro. I settori più importanti di lavoro al momento attivi sono: Infanzia ed albi illustrati, Adolescenza e prevenzione del bullismo, Conciliazione vita-lavoro e diritti dei nuovi lavori, Comunicazione, Progettazione europea.

Grandi progetti per il presente e per il futuro

Al momento, i progetti più grandi dell’associazione sono due. «Uno è di tipo internazionale, rivolto alla pre-adolescenza e finanziato dall’Unione Europea all’interno del Programma Justice: Build future, stop bullying. Vede la collaborazione tra associazioni, istituzioni ed enti di ricerca internazionali (Italia, Grecia, Repubblica Ceca, Bulgaria, Spagna) ed ha come scopo quello di contrastare il bullismo nelle scuole medie, tra ragazzi e ragazze, con i docenti e le famiglie», afferma Monica Pasquino.
associazione ScosseCome suggerito dal titolo, affrontare il tema del bullismo significa prendere in considerazione il futuro della scuola e delle nuove generazioni, creando i presupposti per una società aperta e veramente inclusiva, di supporto ai soggetti più vulnerabili nel rispetto di tutte le differenze.
«Un altro progetto di Scosse è La scuola fa differenza, riguarda la formazione degli insegnanti ed è svolto in collaborazione con il Comune di Roma». “La scuola fa differenza” nasce dalla valutazione che, per incidere sul terreno dell’educazione alle differenze e al rispetto dei generi, si debba intervenire sin dalla primissima infanzia, quando bambini e bambine vengono, o meno, messi in condizione di fare le medesime esperienze, sperimentare e acquisire le stesse abilità, imparare a esprimere, condividere e gestire le emozioni, formarsi attraverso le prime relazioni significative con gli adulti e tra coetanee/i, compiere scelte alla pari. Per fare questo, si impegna a fornire a educatrici e insegnanti strumenti utili per identificare, riconoscere dentro e fuori se stessi/e,  preconcetti e luoghi comuni che possono (spesso) tradursi in disparità di trattamento/ opportunità o discriminazione. «Inoltre, l’associazione Scosse è impegnata assiduamente da due anni nella costruzione di una rete informale per la promozione delle differenze, dentro e fuori la scuola, con meeting nazionali, incontri territoriali e campagne di sensibilizzazione. La rete si chiama Educare alle differenze e vanta oltre 250 associazioni co-promotrici in tutta Italia. Il suo prossimo appuntamento nazionale si svolgerà a Settembre 2016 a Bologna», conclude la presidente.

L’ASSOCIAZIONE SCOSSE PER UN’IDENTITÀ SENZA STEREOTIPI

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