IL BANCO ALIMENTARE DEL LAZIO CAMBIA SEDE E RILANCIA LA RETE

Grazie al Comune ha una nuova sede ad Aprilia. I progetti per il futuro: sensibilizzare le aziende e migliorare il recupero degli alimenti

di Elpidio Ercolanese

«Il nostro primario obiettivo è quello di soddisfare bisogni alimentari, poi ci proponiamo  di far nascere dei rapporti primari e solidali che vadano al di là del cibo. La nostra mission è recupero e distribuzione alimentare, ma il nostro motto è “condividere bisogni per condividere il senso della vita”. Il senso della vita si condivide guardando la persona a 360 gradi, non soltanto al fattore alimentare». A dirlo a Reti Solidali è Salvatore Saraniti, presidente del Banco Alimentare del Lazio, una delle 21 organizzazioni appartenenti alla Rete Banco Alimentare, guidate dalla Fondazione Banco Alimentare Onlus.

 

LA RETE. «Cerchiamo di instaurare un rapporto che va al di là del semplice carico e scarico, dove le associazioni ci aiutano non solo nei bisogni alimentari, ma nei bisogni dei soggetti singoli. Abbiamo creato una chat di collegamento per una trama di servizi alle persone», aggiunge Saraniti. «Nelle varie zone ci sono dei punti di riferimento del Banco Alimentare del Lazio, che creano un rapporto tra associazioni e volontari. I volontari e le associazioni si mettono insieme e guardano all’assistito come una persona che ha bisogno anche di altro. Lo aiutano a trovare dei vestiti, una casa in affitto, degli elettrodomestici, un lavoro. Lo aiutano a dialogare con le istituzioni. Questa è una forma di rete solidale», prosegue.

 

COME FUNZIONA. Ma come funziona il recupero delle eccedenze alimentari, principale obiettivo dell’organizzazione Banco Alimentare? «Attraverso 457 associazioni, che attualmente sono accreditate presso di noi, doniamo generi alimentari a quasi 123mila persone. Queste vengono assistite dal Banco Alimentare del Lazio con la diretta mano e il diretto contatto delle associazioni caritative».

Le derrate alimentari vengono recuperate dall’Agea , «un ente statale che utilizza i fondi europei per acquistarle e che ha la possibilità di fare delle gare di appalto presso i fornitori, in modo tale da provvedere all’approvvigionamento di latte, pelati, legumi, ecc. Questi prodotti vengono dati ai capofila delle associazioni, che hanno attorno a sé altre associazioni. Quindi, per esempio, ci siamo noi ma ci sono tante altre associazioni che usufruiscono del supporto dell’Agea».

 

Banco Alimentare del Lazio
Volontari del Banco Alimentare

LE AZIENDE. Oltre all’Agea, le derrate alimentari sono fornite dalla Grande Distribuzione Organizzata (GDO) e dalle aziende. «Le aziende ci chiamano, quando hanno ad esempio dei problemi di etichettatura, grammatura o sono presenti difetti nei prodotti che non influiscono sulla commestibilità: in questo caso loro li donano. Fra l’altro c’è una legge, la 166 del 2016, che favorisce ulteriormente la donazione di questi prodotti. Basta la bolla di accompagnamento e la dichiarazione da parte nostra di averli in consegna. Per le aziende ci sono dei benefici fiscali, quindi queste sono invogliate a donare. Anche perché si riduce lo spreco, si dà la possibilità a loro di avere meno rifiuti e nello stesso tempo si aiutano le persone», afferma Saraniti, aggiungendo che «questa cosa dovrebbe essere ulteriormente pubblicizzata, perché attualmente non è ancora recepita da tutte le grandi aziende. Ancora siamo alle fasi minimali di adesione delle grandi aziende e della grande distribuzione. Solo pochi stanno aderendo e quindi, il fatto di divulgare questa possibilità, è un ottimo strumento per essere più incisivi nella lotta allo spreco e alla povertà».

 

LE MENSE. Altre attività per il recupero delle eccedenze alimentari sono la Giornata Nazionale della Colletta Alimentare e Siticibo. «Con Siticibo andiamo nelle mense che hanno delle rimanenze di prodotti già cotti. Attraverso delle procedure igienico-sanitarie, come l’abbattimento, vengono recuperate da noi e date a case famiglia e persone bisognose. Noi recuperiamo l’eccedenza anche del fresco. Abbiamo fatto, ad esempio, un accordo con Costa Crociere: ogni venerdì sbarca una nave a Civitavecchia e dona i prodotti che non vengono utilizzati. Si tratta di prodotti di altissima qualità, che vengono dati alla Città dei Ragazzi di Civitavecchia. Speriamo che questo esempio sia seguito da altri».

 

Banco Alimentare del Lazio
L’inaugurazione della sede del Banco Alimentare ad Aprilia

LA SEDE. Il Banco Alimentare del Lazio ha da poco spostato la propria sede da Guidonia ad Aprilia. «Abbiamo aperto ad Aprilia per un semplice fatto: il Banco Alimentare del Lazio era sostenuto molto dal Comune di Roma, prima della fase di commissariamento dello stesso, ma da anni questo non avviene più. A Guidonia pagavamo un affitto esoso, mentre il Comune di Aprilia ha fatto un comodato d’uso quasi gratuito, visto che paghiamo solo 200 euro al mese per due magazzini di circa 500 metri quadri ciascuno. Quindi a Guidonia c’era un problema di sostenibilità economica».

A Roma il Banco Alimentare del Lazio è attualmente presente con la sede legale ma, spiega Saraniti, «stiamo organizzando qualcosa per venire in contro alle associazioni di Roma e non farle venire fino a qui. Stiamo verificando la fattibilità per delle basi operative, dei magazzini. Per fare questo ci vuole una sostenibilità anche economica. Il Comune di Roma per ora è assente alle nostre esigenze, questo bisogna dirlo. Abbiamo fatto lettere all’assessorato per chiedere una convocazione, ma sono rimaste lettera morta. Noi siamo a disposizione, chiediamo degli incontri istituzionali che tengano conto della lotta allo spreco, che noi facciamo ad alti livelli e in modo organizzato.»

 

Banco alimentare del Lazio
Attività promozionali nella sede dell’ATAC

SENSIBILIZZARE. Anche nel 2018 continuerà l’impegno del Banco Alimentare del Lazio nella lotta allo spreco e all’assistenza di persone in difficoltà. Un obiettivo dell’associazione per il nuovo anno è quello di migliorare «le possibilità di recupero degli alimenti». «Noi ci troviamo in una zona particolare, perché Aprilia è vicino A Fondi, dove c’è un grande mercato ortofrutticolo. È vicina a tante aziende che producono diversi generi alimentari, come Simmenthal, Buitoni, Findus, ecc. Per noi è una posizione logistica strategica, dov’è più facile anche recuperare cibo, se ovviamente tutte le aziende aderissero. Stiamo cercando di migliorare ancora di più la logistica», dice Saraniti.

Per fare questo però, come spiega il presidente del Banco Alimentare del Lazio, è necessario «sensibilizzare le aziende alla donazione». «Cercheremo di fare convegni, andremo nelle scuole e coinvolgeremo le università. Il discorso fondamentale è informativo e operativo. C’è un problema culturale e di mentalità. Deve essere attivata la sensibilità, facendo conoscere e capire la modalità di aiuto che avviene attraverso il recupero delle eccedenze: basterebbe avere questa sensibilità per aiutare più persone».

(Le foto di questa pagina sono tratte dalla pagina Facebook del Banco Alimentare del Lazio)

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