A ROMA LA BIBLIOTECA CHE RACCONTA LE STORIE DEL MONDO

La prima biblioteca interculturale, aperta da Cittadini del Mondo, per leggere, navigare in Internet, frequentare corsi.

di Daniele Gabrieli

La prima biblioteca interculturale aperta autonomamente attraverso un’iniziativa di volontari, a disposizione di tutti, senza nessuno costo per accedervi, frequentare corsi, o semplicemente leggere libri.
Noi di Reti Solidali siamo andati a trovare l’associazione Cittadini del mondo, per raccontarvi e spiegarvi com’è nata questa iniziativa e perché è cosi importante.

Cittadini del mondo, come dicevamo poc’anzi, è un organizzazione di volontariato indipendente e senza fini di lucro, si propone di contrastare qualsiasi fenomeno di discriminazione ed esclusione sociale e di promuovere l’integrazione degli immigrati di prima e seconda generazione.

 

I VOLONTARI. Qui abbiamo incontrato Matteo, che sta facendo servizio civile in biblioteca grazie al progetto “Assistenza Immigrati e Profughi” del Cesv. «È un’esperienza sicuramente molto  appagante», spiega Matteo: «soprattutto nel mio caso, visto che vengo tutto il giorno e ho iniziato a familiarizzare con il luogo e a conoscere ovviamente diverse realtà e persone.»

 

biblioteca interculturale

Nella biblioteca prestano servizio una ventina di volontari, che si spartiscono il turno solitamente almeno un giorno a settimana.

Matteo spiega meglio: «Noi  siamo presenti tutti i giorni, mentre ci sono tanti altri volontari, che magari hanno già fatto servizio civile, o fanno parte di altre associazioni ma fanno volontariato anche qui e solitamente si turnano un giorno specifico della settimana, in modo da coprirli tutti.»

 

 

I LIBRI. Matteo si occupa in gran parte della catalogazione dei libri, affinché possano poi essere disposti nei rispettivi scaffali. «Per fare ciò naturalmente c’è tutto un lavoro precedente alla catalogazione, che prevede l’applicazione di timbri, etichette ed una scheda che riporta tutti i dettagli relativi al libro», racconta Matteo: «Ci occupiamo spesso anche dell’accoglienza delle persone, tra cui soprattutto gli immigrati, che vengono qui per i corsi di italiano e di cultura generale, che possono essere utili per la loro vita lavorativa e per la loro integrazione.»

La maggior parte dei libri (ma anche dei DVD) sono frutto di donazioni. «Arrivano fino al 90%. Accettiamo tutto, tranne libri di religione e gialli. In compenso abbiamo un grande  assortimento di vari volumi, che va da generi come la psicologia, la saggistica, il teatro e arriva alla narrativa.»

L’idea della biblioteca interculturale nasce dal desiderio di un padre, di raccontare una storia al proprio figlio attraverso la lingua del paese di provenienza.

Da Maggio 2013 la biblioteca inizia il suo lavoro nella nuova sede Viale Opita Oppio, 45 (Metro A Numidio Quadrato), poi ristrutturata in modo del tutto moderno, a spese dell’associazione e grazie a una campagna di crowdfunding, che ebbe molto successo.

La Biblioteca dispone di libri per adulti e giovani ed i contenuti sono di vario genere. Particolare attenzione va data ai libri per ragazzi, che sono più di 1400. Il patrimonio della biblioteca vanta 15.000 libri circa, in 25 lingue diverse, e più di 1.000 DVD,  inoltre sono a disposizione delle postazioni Internet e una rete Wi-Fi gratuita.
la biblioteca, oltre alle attività proprie, è sede di molte attività culturali: serate a tema, presentazione di libri e film, laboratori, corsi di italiano.

 

biblioteca interculturale

 

I CORSI DI ITALIANO. Oltre alla biblioteca, Cittadini del mondo svolge molte altre attività. Sono oramai quattordici anni che offre assistenza socio-sanitaria a migranti, rifugiati e richiedenti asilo nella zona attuale del VII Municipio. Inoltre gestiscono uno sportello sociale e offrono corsi di italiano gratuiti.

Abbiamo avuto il piacere e la possibilità di seguire una lezione d’italiano per stranieri e scambiare due chiacchiere con la professoressa Simona Barasinga, la quale ci ha spiegato come i corsi si dividano in vari livelli, passando dall’alfabetizzazione al livello avanzato (A1).

Insegnare italiano agli stranieri non è facile, bisogna avere dei metodi didattici specifici. Simona fa un esempio: «Noi come insegnati usiamo molto la lingua Inglese, per far si che la maggior parte degli studenti, capisca ed assimili prima il senso, per poi riportarlo nella lingua Italiana. Questo processo però non risulta molto facile, poiché non tutti conoscono la lingua Inglese in modo approfondito e inoltre la grammatica italiana, oltre ad essere enormemente diversa da quella inglese, è estremamente difficile.»

Per fortuna non ci sono solo difficoltà: «È importante sapere che molte donne che frequentano i corsi, hanno già affrontato il percorso di studi nel loro paese», spiega Barasinga. «Infatti abbiamo persone laureate in vari ambiti e perciò ci facilitano il lavoro, in quanto già possiedono un metodo di studio di base. Le nazionalità sono molteplici, ma la parte più numerosa viene dal Bangladesh.»

Tutti gli allievi a fine percorso sostengono gli esami, come previsto dalla normativa di legge.

Le foto di questo articolo sono di Alessia Nicchi.

Se avete correzioni o suggerimenti da proporci, scrivete a comunicazione@cesv.org.

 

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