CAMPAGNA #IOACCOLGO: È ORA DI FIRMARE

Ecco cosa fare per partecipare a #ioaccolgo, la campagna che chiede l'abolizione dei decreti sicurezza nel nome dei principi costituzionali

di Maria Elena Iacovone

Si avvicina al termine la campagna #ioaccolgo, lanciata a livello nazionale da oltre 40 organizzazioni non profit che, in modi e luoghi diversi, si occupano di accoglienza e di integrazione.  Il 28 e il 29 febbraio si svolgerà a Roma l’assemblea nazionale, ma c’è tempo fino al 25 marzo per aderire, raccogliere le firme, collaborare.

 

I decreti disumani

L’obiettivo è chiedere a Governo e Parlamento di abrogare i decreti Sicurezza e gli accordi con la Libia perché,  si legge nel sito, “violano la nostra Costituzione e le Convenzioni internazionali, producono conseguenze negative sull’intera società italiana e ledono la nostra stessa umanità”. Parallelamente, la campagna chiede di:

  • Reintrodurre il permesso di soggiorno per motivi umanitari e la residenza anagrafica per i richiedenti asilo
    Senza documenti i migranti sono condannati all’esclusione e allo sfruttamento, con conseguente aumento della marginalità e del disagio sociale.
  • Riaprire l’accesso dei richiedenti asilo al sistema di accoglienza integrata e diffusa gestito dai Comuni
    Questo sistema (ex-SPRAR) prevede percorsi di formazione e inserimento lavorativo che permettono una positiva inclusione nella società italiana.
  • Mai più morti in mare e persone lasciate per settimane sulle navi
    Chi rischia la vita in mare deve essere soccorso e fatto sbarcare al più presto in un porto sicuro. E chi soccorre non può essere criminalizzato.
  • Stop ai respingimenti in Libia
    Annullare gli accordi Italia-Libia, sulla base dei quali i migranti vengono intercettati in mare e riportati in Libia, dove vengono rinchiusi nei centri di detenzione, in condizioni disumane e sottoposti a violenze e torture.

#ioaccolgoOtto affermazioni…

Alla base, ci sono otto affermazioni di principio:

  1. Vogliamo vivere in un mondo che non sia fondato sull’odio e sulla paura, ma sulla solidarietà, sull’uguaglianza e sulla libertà, dove a tutti gli esseri umani, a prescindere dal colore della pelle, dalla religione e dalla provenienza, siano riconosciuti pari dignità ed eguali diritti;
  2. i diritti fondamentali delle persone, sanciti dalla Costituzione Italiana e dal diritto europeo ed internazionale, devono essere tutelati dalle leggi dello Stato;
  3. escludere e discriminare i cittadini stranieri non produce maggiore sicurezza per gli italiani, ma aumenta la marginalità sociale e produce una erosione dello Stato di diritto, della democrazia e della coesione sociale nel nostro Paese;
  4. per contrastare le condizioni di povertà e disagio nella società italiana, servono politiche efficaci ed inclusive per il lavoro, la casa, la salute, la sicurezza climatica e ambientale e l’istruzione capaci di promuovere benessere e pari opportunità per tutti coloro che vivono in questo Paese;
  5. i cittadini stranieri che vivono e lavorano in Italia sono una ricchezza per questo Paese, dal punto di vista economico, sociale e culturale, così come i milioni di cittadini italiani emigrati nel mondo per cercare lavoro e un futuro migliore hanno contribuito e contribuiscono alla crescita dei Paesi in cui sono stati accolti;

…e otto richieste

Da queste affermazioni discendo otto richieste:

  1. L’Unione Europea affronti la questione migratoria tutelando i diritti fondamentali sui quali essa si fonda e nel rispetto del principio di solidarietà tra gli Stati membri: è urgente che si stabilisca un programma efficace di ricerca e salvataggio in mare a livello europeo, che si ponga fine alle politiche volte ad impedire l’ingresso in Europa delle persone bisognose di protezione, e che venga adottato un sistema per un’equa distribuzione dei richiedenti asilo tra i diversi Stati dell’UE;
  2. i nostri porti siano aperti ad accogliere i naufraghi, che più nessuno sia lasciato a morire in mare e che cessino immediatamente gli interventi finalizzati a riportare in Libia uomini, donne e bambini che fuggono dalle torture nei centri di detenzione libici e da guerre, dittature e povertà estrema nei loro Paesi d’origine;
  3. si prevedano canali di ingresso regolari, in modo che le persone non siano più costrette ad affidarsi ai trafficanti e a rischiare la vita nel tentativo di entrare in Europa, e si introducano forme di regolarizzazione su base individuale dei cittadini stranieri già radicati nel nostro Paese, come previsto dalla proposta di legge di iniziativa popolare “Ero Straniero”;
  4. siano garantiti un’accoglienza dignitosa e percorsi di inclusione efficaci alle persone che chiedono asilo all’Italia, attraverso reti territoriali di accoglienza e inclusione gestite dagli Enti locali e dalla società civile, riconoscendo il valore e l’impegno di lavoratori/lavoratrici e volontari/e:non vogliamo più vedere persone costrette a lasciare i centri d’accoglienza e abbandonate per strada, o lasciate per anni in strutture di grandi dimensioni e prive di servizi fondamentali come i corsi di italiano, l’orientamento lavorativo e la mediazione interculturale;
  5. sia data effettiva attuazione al diritto d’asilo previsto dalla Costituzione Italiana e vengano modificate le norme in base a cui le autorità competenti non danno la residenza ai richiedenti asilo e rifiutano il permesso di soggiorno a decine di migliaia di persone che vivono sul nostro territorio, tra cui anche cittadini stranieri che lavorano regolarmente e persone in condizioni di vulnerabilità, condannandole all’emarginazione ed allo sfruttamento;
  6. siano contrastati con ogni mezzo le violenze e le discriminazioni razziste e xenofobe e i discorsi d’odio che sempre più spesso colpiscono coloro che appartengono ad una minoranza;
  7. sia riconosciuta la cittadinanza italiana ai bambini che nascono e crescono in Italia, affinché possano partecipare pienamente alla vita politica, economica e sociale e sentirsi appartenenti a pieno titolo a questo Paese;
  8. sia rilanciata una politica estera e di cooperazione allo sviluppo, escludendo ogni accordo per l’esternalizzazione delle frontiere, in modo da promuovere la pace e i diritti umani e ridurre le disuguaglianze nel mondo, affinché le persone non siano più costrette a lasciare il proprio Paese per fuggire da conflitti, regimi autoritari e condizioni di vita insostenibili, che spesso gli stessi Stati europei hanno contribuito a creare.

Aderire e collaborare a #ioaccolgo

Associazioni e singole persone possono firmare l’appello (il cui testo completo si trova qui) attraverso il sito dedicato alla campagna #ioaccolgo (qui il link)

Inoltre si può partecipare attivamente in questi modi:
• Appendendo sul tuo balcone la coperta dorata, oggetto simbolo delle campagna, per mostrare al mondo che c’è un pezzo d’Italia che accoglie (scopri qui come averla).
• Fotografando la coperta dorata e postandola sui tuoi social con l’hashtag #IoAccolgo oppure inviandola a foto@ioaccolgo.it
• Diffondendo la campagna tra amici, familiari, colleghi, compagni di scuola, vicini di casa eccetera.
• Facendo conoscere un’altra faccia dell’immigrazione, diversa da quella raccontata dai media, invitando i tuoi amici, familiari, colleghi, compagni di scuola, vicini di casa ecc. a partecipare ad una cena interculturale, a una festa in un centro di accoglienza o a un’altra iniziativa che consenta loro di conoscere direttamente questa realtà (leggi qui).
• Accogliendo in famiglia un rifugiato, un titolare di protezione umanitaria o un ex-minore non accompagnato che ha compiuto 18 anni (scopri qui come fare).

Se avete correzioni o suggerimenti da proporci, scrivete a comunicazionecsv@csvlazio.org

CAMPAGNA #IOACCOLGO: È ORA DI FIRMARE

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