UNA CAMPAGNA CHE GUARDA AL FUTURO DEL SERVIZIO CIVILE

Quanto vale il futuro? punta all’universalità del Servizio Civile e chiede di garantire un fondo ordinario stabile che ogni anno permetta l’avvio di almeno 60mila operatori volontari

di Ilaria Dioguardi

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«In una situazione sempre più complessa a livello nazionale e internazionale, di sfilacciamento delle nostre comunità, di emergenze, di tensione sociale, investire nel Servizio Civile significa investire in un’esperienza che contribuisce al benessere di tutti e di tutte, all’inclusione, al contrasto alla violenza, alla coesione sociale delle comunità». Sono alcune delle parole scritte sul Manifesto della campagna Quanto vale il futuro? Più Servizio Civile, per investire nei giovani e nel bene comune!, presentato a Roma nella sede del CSV Lazio, Centro di Servizio per il Volontariato del Lazio, dagli enti promotori: CNESC- Conferenza Nazionale Enti per il Servizio Civile, Rappresentanza nazionale degli operatori volontari, Forum Nazionale del Servizio Civile, CSVnet, CSEV- Coordinamento Spontaneo Enti e Volontari di Servizio Civile del Veneto.

quanto vale il futuro

Lavorare sulla comunicazione e sulla facilità di accesso

Dopo mesi di incertezza, il Governo ha deciso di investire 413 milioni che permetteranno l’avvio di circa 60mila giovani, e di garantire un numero stabile di almeno 50mila giovani per le annualità 2025-2027, che permetterà agli enti di programmare i propri interventi e di assicurare maggiore stabilità e continuità all’intero sistema per almeno altri quattro anni. Tuttavia, sono in media più di 100mila i giovani che ogni anno chiedono di fare Servizio Civile, e quasi 90mila i posti presentati dagli enti in progettazione. «Uno degli obiettivi della campagna è la stabilizzazione delle risorse. C’è una domanda inevasa ogni anno di giovani che fanno domanda per il Servizio Civile», ha detto Ivan Nissoli, CSVnet- associazione Centri di Servizio per il Volontariato. «Vogliamo che sia sempre più conosciuto, che sia un’occasione di incontro intergenerazionale, che le attività svolte diventino di cittadinanza concreta. Uscirà un nuovo bando prossimamente, vorremmo che ci fosse una forte campagna di comunicazione: è fondamentale il passaparola nella scelta del Servizio Civile. Inoltre», ha detto Nissoli, «dobbiamo lavorare per facilitare l’accesso al Servizio Civile, vorremmo pensare a modalità innovative. C’è la volontà di lavorare insieme per un futuro migliore. Chiediamo a tutti di aderire».

Portatori di valori

Questa campagna «è frutto di un lavoro comune, di un confronto di mesi tra attori diversi che collaborano insieme per costruire qualcosa», ha affermato Laura Milani, presidente CNESC- Conferenza Nazionale Enti per il Servizio Civile. «Fin da subito ci siamo detti che il vero obiettivo della campagna è la stabilizzazione del sistema. Bisogna programmare con stabilità, garantire l’universalità del Servizio Civile, impegnandoci fin da subito chiedendo alle istituzioni di fare la loro parte. “Quanto vale il futuro?” è nata con la convinzione di non chiedere solo fondi: siamo portatori di valori. Abbiamo scelto volutamente di non mettere la parola “Servizio Civile” nel nome della campagna», ha proseguito Milani, «i giovani sono il presente ma sicuramente sono più di tutti il futuro: vogliamo metterli nelle condizioni di progredire, di essere protagonisti del cambiamento e cittadini che possono fare la differenza».

Quanto vale il futuro? Non una campagna di contrasto ma positiva

“Quanto vale il futuro”?” «non è una campagna di denuncia, di contrasto. Ma è il frutto di un comune sentire, del desiderio di stare bene», ha detto Enrico Maria Borrelli, Forum Nazionale del Servizio Civile. «Con quest’iniziativa non vogliamo stigmatizzare qualcosa di negativo. Il Servizio Civile nasce pieno di valori oltre 50 anni fa come diritto all’obiezione di coscienza al servizio militare. Abbiamo pensato di fare qualcosa che ci aiuti a stare meglio insieme, pensando in positivo: più diritti, più coesione, più comunità. Abbiamo pensato ad un logo», ha proseguito Borrelli, «che fosse positivo, che infondesse l’idea di più speranza, più fiducia, più pace. È importante dare l’opportunità a tutti i giovani del nostro Pease che vogliano fare quest’esperienza di poterla fare».
La campagna chiede di favorire la partecipazione dei giovani diffondendone la conoscenza e rafforzandone la promozione attraverso accordi con le scuole e le università e azioni di orientamento, facilitando i processi di accesso per superare l’attuale modello concorsuale che rappresenta un ostacolo all’inclusione, sia per gli enti che per i giovani.
La Campagna permanente rappresenta un impegno fattivo da parte degli enti co-promotori e di quanti aderiranno, per far crescere assieme alle istituzioni l’intero sistema Servizio Civile.
Per le adesioni si può mandare una mail all’indirizzo segreteria@quantovaleilfuturo.it.

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