CASA DEL VOLONTARIATO DI FROSINONE: NUOVA SEDE, CENTINAIA DI CONSULENZE, TANTO LAVORO DI RETE
La nuova sede è stata messa a disposizione dalla Asl. L'inaugurazione occasione per fare il punto su una realtà in crescita
05 Febbraio 2017
Una lunga collaborazione tra associazioni, Casa del Volontariato di Frosinone e Asl: è in questo contesto che quest’ultima ha messo a disposizione una nuova sede per la Casa, che ora si trova in Via Armando Fabi 82. La sede è stata inaugurata giovedì 2 febbraio, con una giornata di incontri, musica e festa che ha visto la mattina dedicata al dialogo con le istituzioni, il pomeriggio all’incontro tra le associazioni. Titolo unificatore è stato: “Il volontariato cresce… e fa crescere la comunità”, perché questa è la realtà del Frusinate, dove le associazioni crescono di numero e per vivacità.
I Centri di Servizio per il Volontariato del Lazio CESV e SPES hanno aperto la Casa ormai quindici anni fa. Il lavoro svolto sul territorio è difficilmente misurabile, se è vero che il vero valore del volontariato, al di là delle azioni e dei servizi che mette in campo, è di creare legami sociali, attraverso i quali la comunità si fa più coesa e il territorio si sviluppa. Ciò nonostante, alcuni dati possono aiutare a comprendere la vivacità di questa realtà sul territorio e il lavoro che svolge la Casa del Volontariato di Frosinone.
Il volontariato nel frusinate
Le associazioni della provincia iscritte al Registro regionale del volontariato sono 308 (96 impegnate nei servizi sociali, 19 in sanità, 27 nella donazione di sangue, 20 nella cultura, 80 nella protezione civile e 66 per l’ambiente, la natura, gli animali). Il numero è in crescita: nel 2916 si sono infatti iscritte 17 associazioni nuove.
Sono state 244 le associazioni che nel corso del 2016 hanno chiesto supporto alla Casa del Volontariato di Frosinone, che ha erogato 540 consulenze (413 legali, amministrative o fiscali; 56 per la comunicazione; 57 per la progettazione; mentre 64 hanno usufruito di servizi logistici).
Inoltre, 26 associazioni e un ente hanno avuto accesso al servizio civile grazie ai CSV, 61 hanno partecipato ai corsi di formazione, 8 hanno stipulato una convenzione all’interno del progetto speciale Volontariato Sicuro, e 22 sono entrate nell’accordo di rete per il progetto Territorio Europa.
Parole chiave della Casa del Volontariato di Frosinone
Al di là delle singole consulenze e degli specifici progetti, il lavoro della Casa del Volontariato di Frosinone in questi anni si è articolato su tre parole-chiave:
- interconnessioni: stimolare la nascita di nuove relazioni e rafforzare quelle esistenti; favorire, attraverso gruppi di studio e di lavoro, ricerche, scambio di buone prassi, collegamenti ;
- conoscenza: migliorare la consapevolezza delle risorse presenti nel territorio, al fine di rendere più visibili le iniziative attraverso campagne di informazione, volte anche a far emergere i punti di forza di realtà più piccole;
- implementazione: migliorare processi organizzativi e capacità operative nei diversi organismi (servizi pubblici, associazioni eccetera), favorendo processi di responsabilità.
Reti e collaborazioni
In questi anni, ha spiegato la presidente del Cesv Paola Capoleva, «la Casa del volontariato di Frosinone in qualche modo ha condiviso quanto espresso da un docente dell’università cattolica di Milano, Ennio Ripamonti, secondo il quale “la costruzione di reti e coalizioni locali è una delle metodologie più promettenti, soprattutto nelle situazioni in cui i diversi attori sociali si sentono inadeguati a fronteggiare un determinato problema”. La scarsità di risorse, la sensazione di isolamento possono inibire la capacità di attivazione, mentre collaborare, sentirsi parte di un gruppo o di una comunità è una motivazione potente che spinge le persone a prendere parte a processi di costruzione collettiva».
In questo quadro la collaborazione tra volontariato e istituzioni è imprescindibile. E sicuramente quella con la Asl in questi anni è stata proficua: come ha ricordato Francesco Giorgi, direttore UOC URP della Asl, «la disponibilità del volontariato ha numeri concreti: 14 associazioni fanno parte della rete “Noi ci siamo” della Casa della salute di Pontecorvo; otto della rete “Le due Valli” della casa della slute di Atina, 40 del tavolo misto permanente per la partecipazione. Inoltre, grazie alla collaborazione con la Casa del volontariato di frosinone, la Asl è stata accreditata per il servizio civile nazionale e si sono fatti corsi di formazione comuni che hanno permesso lo scambio reciproco tra operatori e volontari, dunque tra culture diverse».
Sul tema è intervenuto anche Renzo Razzano, presidente di SPES, secondo il quale la collaborazione tra volontariato e istituzioni è indispensabile anche per tenere alta la qualità dei servizi. «La disponibilità della Asl nel mettere a disposizione la sede è un segnale importante – e unico nel panorama del Lazio – della disponibilità a valorizzare e sostenere concretamente il volontariato». Si spera che altri soggetti pubblici seguano il buon esempio.
Ma, secondo Razzano, ci sono nuove sfide che il volontariato deve affrontare, prima fra tutte quella come quella rilanciata tra l’altro dalla recente legge 11/2016 di riforma del welfare, «che apre nuovi spazi di partecipazione e collaborazione con le istituzioni: il volontariato è abbastanza preparato a cogliere queste opportunità?». Forse deve crescere ancora un po’, anche se «bisogna riconoscere che, tra i territori del Lazio, Frosinone è una delle provincie più vivaci per quanto riguarda la partecipazione».