RIETI. IL VOLONTARIATO VUOLE ESSERE PROTAGONISTA DEL FUTURO
Grande partecipazione all'incontro nella Casa del Volontariato di Rieti, per parlare del CSV Lazio e delle aspettative delle associazioni
25 Marzo 2019
Solo posti in piedi nella casa del Volontariato di Rieti dove, venerdì scorso, il vicepresidente Antonio D’alessandro ha presentato ufficialmente il nuovo Centro di Servizio per il Volontariato del Lazio ed ha avviato la discussione ed il confronto sul futuro prossimo.
È stata infatti nutrita la presenza di volontari intervenuti in rappresentanza di 27 tra associazioni ed ETS. Molti anche i contributi inviati da associazioni che non hanno potuto presenziare.
IL NUOVO CSV LAZIO. Un’importante segnale di attenzione e vicinanza da parte del mondo del volontariato, in un momento come questo, che lancia una duplice sfida al CSV Lazio: da una parte la necessità di immaginare e sperimentare nuovi strumenti a supporto dell’associazionismo affinché questo riesca a rinnovarsi ed a sostenere i cambiamenti dettati da una società in forte crisi e, dall’altra, la necessità di procedere ad una profonda riorganizzazione interna, dettata sia dall’opportunità che dalla nuova normativa.
Nato dalla fusione delle esperienze, professionalità ed energie dei due precedenti centri di servizio (Cesv e Spes), il CSV Lazio non riparte certo da zero, ma fa sua una rinnovata volontà di intercettare le specifiche caratteristiche di ciascun territorio e di costruire una nuova e più efficace strategia a sostegno del volontariato.
Proprio per questo il nuovo gruppo dirigenziale ha riconosciuto fin da subito come fondamentale il coinvolgimento diretto degli operatori delle Case del Volontariato locali, anche nella definizione dei princìpi e valori alla base di una programmazione più strettamente operativa.
Prima di lasciare la parola agli intervenuti, D’Alessandro ha voluto chiudere il suo intervento sottolineando come il CSV Lazio non vuole essere e non sarà un soggetto che erogherà asetticamente servizi su richiesta, ma vuole essere e sarà un agente di rilancio del protagonismo del volontariato, di animazione territoriale, un facilitatore nella costruzione di reti e di azioni congiunte.
Le parole del vice presidente, così come la vision proposta, hanno raccolto l’apprezzamento generale delle associazioni presenti, che hanno tenuto a ringraziare Cesv e Spes per quanto fatto fin’ora ed hanno prontamente raccolto l’invito lanciato dal nuovo CSV durante l’incontro nella casa del Volontariato di Rieti.
LA PROSSIMITÀ. Negli interventi che si sono susseguiti, tutti hanno confermato la propria disponibilità a mettersi in gioco per essere protagonisti ed attori di un futuro prossimo migliore e non sono mancate richieste specifiche, perché questo processo possa attivarsi realmente e nel più breve tempo possibile.
Le associazioni hanno chiesto in tal senso una maggiore prossimità territoriale del CSV del Lazio. Il territorio della provincia di Rieti è molto esteso e soffre di una forte carenza di infrastrutture di collegamento.
Concentrare quindi l’azione ed i servizi della Casa del Volontariato di Rieti nel capoluogo continuerebbe a penalizzare le tantissime realtà che operano nei piccoli comuni dispersi per la Provincia.
IL RAPPORTO CON LE ISTITUZIONI. Ed ancora si chiede che il CSV Lazio assuma, almeno in un primo momento, un ruolo più incisivo nei confronti delle istituzioni locali al fine di facilitare il confronto tra queste e le associazioni e l’attivazione di veri processi di co-progettazione degli interventi e dei servizi sul territorio.
Ultima ma non per importanza, la richiesta di supporto nel costruire una rappresentanza condivisa e riconosciuta affinché le associazioni si possano presentare con un’unica voce nell’interlocuzione con amministratori ed attori politici, locali e non, superando definitivamente la logica spesso loro più funzionale del divide et impera.
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