A CASSINO UN FESTIVAL PER LA FORMAZIONE DI CITTADINI SCIENTIFICI

A Cassino il Festival della Neuroetica e del cervello sociale sarà un contesto multidisciplinare che unirà filosofia e neuroscienza per discutere di persone, ambiente e intelligenza artificiale

di Alessia Trapani

Giunto alla terza edizione e inaugurato con una sessione di mindfulness il 29 settembre, il Festival della Neuroetica e del cervello sociale  – a Cassino dall’8 al 12 ottobre – «nasce per divulgare conoscenza scientifica», spiega la dottoressa  Maria Felice Pacitto, ideatrice e direttrice del Festival. Filosofa, psicologa, psicoterapeuta e docente, a Cassino dirige da 35 anni un centro di psicoterapia. Membro della Società Italiana di Neuroetica e Filosofia delle Neuroscienze, considerata una delle eredi di Ronald Laing e allieva di Rollo May, sei anni fa ha fondato la Scuola di Alta Formazione in Neuroetica aperta agli allievi della scuola secondaria per guidarli nel potenziamento cognitivo e morale per formare i professionisti di domani a prendere decisioni etiche.

Cervello sociale, ambiente e intelligenza artificiale: come la riflessione rende liberi

Festival della Neuroetica Ma cos’è il cervello sociale? «è la stretta connessione che c’è tra noi, la nostra mente, la società e l’ambiente fisico», spiega Pacitto. «La formula mente-cervello-corpo-ambiente mette in risalto il modo in cui avviene lo sviluppo: non automaticamente per via di forze endogene, ma attraverso costanti stimoli esterni come l’ambiente. Ogni coscienza evolve in modo differente proprio per l’inserimento in ambienti differenti. La ricerca di chi opera in questo ambito si interseca, quindi, con la vita quotidiana, sociale, delle persone».

Il Festival della Neuroetica e del cervello sociale propone riflessioni e approfondimenti su benessere, ambiente e sviluppo scientifico. E, sull’intelligenza artificiale, «una grande opportunità da gestire consapevolmente, responsabilmente ed eticamente» ricorda Pacitto sottolineandone le potenziali conseguenze, in positivo e in negativo, nei contesti sociali. L’IA, per Pacitto, può aiutare a superare i limiti del nostro cervello attraverso l’analisi pressocché immediata di milioni di dati, per risolvere importanti problemi che l’umanità si ritrova ad affrontare. Ma L’IA, così come l’utilizzo di piattaforme come chatGPT, sono motivo anche di preoccupazione per l’inevitabile perdita di alcune competenze che comportano, come la semplice capacità di comprensione ed elaborazione di un concetto. Tecnologie scappatoia in un mondo che richiede velocità, là dove «la lettura profonda, la riflessione hanno bisogno di lentezza» continua Pacitto. Al Festival interverranno su questi temi Giuseppe Girgenti (Università Vita e Salute – San Raffele Milano) e Mario Crippa, che presenteranno il volume Umano poco Umano. Esercizi spirituali contro l’Intelligenza Artificiale (Piemme 2024), che individua nella saggezza filosofica antica un antidoto alle criticità dell’IA perché, fa notare Pacitto, «non c’è bisogno di rifiutare l’intelligenza artificiale, ma è necessario farla camminare insieme ai nostri saperi umanistici».

Uno sguardo verso i ragazzi

Il Festival della Neuroetica e del cervello sociale non è una manifestazione fatta solamente di lezioni, a cui vengono uniti momenti di dibattito, laboratori, proiezioni di film, presentazioni di libri e sessioni di mindfulness. Molti saranno i contributi – Guido Barbujani, genetista e scrittore, Federico Zilio, segretario di SINe, Luca Mari, Magda di Renzo e molti altri –: «aprire una riflessione sul territorio è per noi un obiettivo importante», spiega Pacitto, «poiché l’unione di discipline quali la neuroetica, la neuroscienza e la filosofia porta a una riflessione morale necessaria in questo momento e fornisce gli elementi atti a pensare in modo etico. Proprio per questa ragione, durante l’evento viene prestata molta attenzione ai giovani. Da segnalare, in questo senso, il dibattito per i 300 anni dalla nascita di Immanuel Kant – La pace perpetua, dall’omonimo saggio – che vedrà protagonisti gli allievi del liceo classico Giosuè Carducci e del liceo scientifico Gioacchino Pellecchia».

A CASSINO UN FESTIVAL PER LA FORMAZIONE DI CITTADINI SCIENTIFICI

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