CASTELLI. SULL’AUTISMO OCCORRE LAVORARE TUTTI INSIEME

All’Ospedale dei Castelli la giornata conclusiva di Aprile blu, un mese di open day sulla consapevolezza sull’autismo. La qualità delle cure, la continuità nella presa in carico, il dopo di noi devono essere la normalità, ma bisogna unire le forze

di Alessia Morici

«Nessuno da solo ce la fa, ma insieme possiamo». Queste le parole chiave con cui l’Assessore alla Sanità D’Amato ha commentato la giornata conclusiva dell’evento Aprile blu: un mese di open day dedicati alla consapevolezza sull’autismo, volendo così evidenziare il ruolo fondamentale non solo degli operatori dei servizi sanitari, ma di tutti gli attori territoriali coinvolti: servizi sociali, terzo settore, familiari, scuola.

Realtà queste che hanno presenziato e arricchito la giornata del 30 aprile, organizzata dal Dipartimento di Salute Mentale della ASL Roma 6 all’Ospedale dei Castelli, a chiusura di Aprile blu, con attività, video, materiale informativo e laboratori psicomotori, artistici e ricreativi, per bambini e giovani adulti con spettro autistico. Per l’occasione sono stati anche allestiti angoli riservati alla consulenza per la diagnosi precoce nei bambini 0-3 anni e la mattinata è stata animata dai ragazzi di Parlo alla Radio web, un’innovativa esperienza di socialità, integrazione e comunicazione.

aprile blu
Alla giornata conclusiva di Aprile blu, attività e laboratori per bambini e ragazzi con spettro autistico

Integrare tutti gli attori del sistema

«Un campo, quello dell’autismo», ha ricordato il Direttore sanitario Roberto Corsi, ringraziando la Regione per aver lanciato questa iniziativa, «che non sempre è sotto i riflettori dell’opinione pubblica, ma è un settore su cui, in questa azienda sanitaria, si lavora e si sperimenta. L’esperienza della pandemia ha evidenziato come, di fronte a problemi complessi, nessuno può farcela da solo: integrare tutti gli attori del sistema, uscire da modelli organizzativi tradizionali per creare equipe multidisciplinari è la risposta non solo al Covid, ma a tutto quello che riguarda la “salute”, intesa nella sua multidimensionalità e non riducibile alla sola condizione fisica».

Corsi ha ricordato come già alla base del lavoro sulla salute mentale ci sia il lavoro di squadra, la co-progettazione, il progetto terapeutico riabilitativo personalizzato, il budget di salute e come la ASL Roma 6 sia la prima azienda ad aver formalizzato un PDTA sull’autismo. Non è un caso che proprio nella Asl Roma 6, a Villa Albani nello specifico, la Regione abbia scelto di sperimentare un nuovo modello organizzativo: quello dell’assistenza residenziale per cittadini che hanno un disturbo dello spettro autistico.

Quello dell’integrazione istituzionale e territoriale come strumento per avvicinarsi alle famiglie è l’aspetto che ha voluto sottolineare anche il nuovo Direttore generale Cristiano Camponi: «Il nostro compito è un avvicinamento anche fisico e non solo mediatico alle famiglie». «Il mio», ha concluso, «è un messaggio di ringraziamento alle associazioni, alla scuola, alla Asl per quello che è stato fatto e di totale messa a disposizione dell’azienda e delle istituzioni che lavorano al nostro fianco per fare dei passi in avanti nella presa in carico di chi vive il problema dello spettro autistico».

La continuità della presa in carico

Per la dott.ssa Carola Magni, della Direzione regionale salute e integrazione socio-sanitaria, gli open day Aprile blu nascono proprio per avvicinare sempre di più i servizi sanitari alla cittadinanza e restituire quindi alle persone fragili e ai familiari una dimensione di prossimità. «Ma», sottolinea la dottoressa, «è sempre più urgente ormai supportare la fase di transizione all’età adulta, per questo, tra le tante attività che verranno finanziate, c’è la realizzazione di una equipe funzionale per l’autismo all’interno di ogni azienda sanitaria; una equipe di transizione per la continuità della presa in carico dall’età evolutiva all’età adulta».

Ed è proprio per rispondere a questa criticità che la dott.ssa Maria Luisa Scattoni dell’Istituto Superiore di Sanità, ha sottolineato come, con il Fondo Nazionale Autismo,  istituito nel 2016, e l’Osservatorio Nazionale Autismo, si punti ad aprire un nucleo funzionale in tutte le neuropsichiatrie del territorio, in tutti i distretti, e ad avere una equipe di transizione che si attivi già a partire dai 14/16  anni, dando anche  una risposta immediata al riconoscimento delle emergenze comportamentali.

«Il diritto alla qualità delle cure, il diritto alla presa in carico, l’integrazione socio-sanitaria, tutto quello che oggi è stato qui rappresentato, deve diventare normalità, entrare nella nostra quotidianità, deve ripetersi tutti i giorni in tutto il Lazio», questo l’augurio del Presidente della Commissione Sanità Regione Lazio Rodolfo Lena, che ha incitato a potenziare la sanità territoriale, a cogliere le opportunità del PNRR senza dimenticare però che il governo deve dare la possibilità di assumere personale competente nelle Asl, perché i progetti possano poi realmente attivarsi: il volontariato, il collegamento col territorio è vitale, ma non basta.

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La mattinata è stata animata dai ragazzi di Parlo alla Radio web

Le associazioni in rete

A moderare la giornata la dott.ssa Diana Di Pietro, Direttrice U.O.S.D. Area Tutela Salute Mentale e Riabilitazione Età Evolutiva, che ha sottolineato più volte come sia importante lavorare in maniera multidisciplinare, aprendosi al territorio. «Questa giornata vuole rappresentare il percorso sull’autismo come un lavoro possibile, solo se fatto insieme agli altri: un open day in cui tutte le realtà del territorio che lavorano sull’autismo possano rappresentare quello che fanno. Le associazioni erano l’ultimo tassello che mancava a questo percorso. Questo evento ci ha permesso di connetterci anche con loro, una realtà importantissima, perché sono gli enti più vicini alle persone e alle famiglie».

Numerose le associazioni presenti all’iniziativa: Mutirao aps di Frascati, attiva nei percorsi motori inclusivi; Villaggio musica aps, di Grottaferrata, specializzata in progetti di musicoterapia; le odv Etica e autismo (presente a Marino e  Velletri); Un mondo tutto nostro, di Ariccia, e l’associazione iCuore aps di Velletri, che quotidianamente supportano le famiglie a 360 gradi; la Fondazione Campaniello onlus, di Genzano, che per le persone con spettro autistico svolge laboratori creativi e attività di psicoterapia;  l’ASD Ciampacavallo ai Castelli, per interventi assistiti con i cavalli, l’APS Impariamo ad imparare di Velletri, per promuovere la comunicazione aumentativa alternata (CAA) e l’associazione Con-tatto di Nettuno, che per l’occasione ha allestito un angolo di lettura di libri in CAA aperto a tutti i bambini. Molte di queste associazioni fanno poi parte de La rete inclusiva, che comprende ben 14 enti di terzo settore attivi sull’autismo. «La rete», ci spiegano i volontari, «nasce per poter raggruppare tutte le fasce di età, dai bambini agli adulti, e tutte le fasce di interesse: non solo laboratori creativi, ma anche sport, informazioni per le famiglie, terapie, eventi sociali. Cerchiamo di coprire tutti i bisogni e gli aspetti della quotidianità della vita del bambino e del ragazzo. La rete è nata due anni fa, perché abbiamo deciso che per incidere sul territorio dovevamo unire le forze; del resto abbiamo tutti lo stesso obiettivo: il dopo di noi».

E proprio il dopo di noi e la continuità nella presa in carico della persona adulta con spettro autistico è la nuova sfida che tutti gli enti, istituzionali e non, che hanno partecipato a questa giornata di sensibilizzazione e consapevolezza che ha concluso il mese di open day Aprile blu, si sono detti pronti a vincere, lavorando insieme.

Immagini: aslroma6.it 

 

 

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