DISTURBO ADHD: L’ASL ROMA 5 APRE I PRIMI CENTRI PER ADULTI NEL LAZIO

Il primo in partenza a maggio a Monterotondo e il secondo entro l’estate a Colleferro. Vi raccontiamo perché sono così importanti

di Maurizio Ermisino

L’Asl Roma 5 è la prima nel Lazio ad attivare dei centri per l’ADHD (Disturbo da Deficit dell’Attenzione e Iperattività) per adulti. I centri sono due, ed entrano così a far parte dei centri specialistici abilitati alla elaborazione del piano terapeutico necessario alla prescrizione dei farmaci Metilfenidato (Ritalin) e Atomoxetina (Strattera) per il trattamento del disturbo da deficit dell’attenzione e iperattività (ADHD – Attention Deficit Hyperactivity Disorder) nei bambini a partire dai 6 anni di età e negli adolescenti come parte di un programma di trattamento multimodale. Inoltre, La Asl Roma 5, prima completamente sprovvista di centri di diagnosi e cura dell’ADHD per l’età evolutiva, si dota adesso di un centro per ogni Distretto. Ora la Asl Roma 5 è annoverata nel network dei centri Italiani per l’ADHD.

 

centri per l'ADHDSI COMINCIA A MAGGIO, A MONTEROTONDO E COLLEFERRO. Il primo centro partirà a maggio presso l’Ospedale SS. Gonfalone Monterotondo (sarà il Dr. Pietro De Rossi della Asl Roma 5, che ha partecipato alla realizzazione delle linee guida Europee, ad avviare il servizio) e il secondo entro l’estate presso l’Ospedale Parodi Delfino Colleferro. Si tratta di una notizia di importanza vitale perché vuol dire che per i minori con ADHD della ASL Roma 5 non sarà più necessario recarsi fuori Asl per la prescrizione e per il piano terapeutico, la diagnosi e la cura. Ma le novità importanti non finiscono qui: il servizio farmaceutico, inoltre, si sta organizzando per provvedere alla erogazione diretta del farmaco sia per adulti che per minori per gli utenti che risiedono nel nostro territorio. Questo grande traguardo è stato raggiunto grazie alla sinergia tra la UOC Farmaceutica, DSM e Direzione Strategica, con l’avallo della Regione Lazio. «Si tratta di un grande risultato» ha commentato Giuseppe Quintavalle, Commissario straordinario della Asl Roma 5. «Le famiglie, già fortemente provate, saranno seguite sul proprio territorio e non dovranno più allontanarsi per la prescrizione e per il piano terapeutico. Noi non ci fermeremo. Continuerà il nostro impegno nell’approfondimento della patologia e nel sostegno verso le famiglie».

 

PROSSIMITÀ E CONTINUITÀ. Il servizio che sta per partire è fondamentale perché assicura la prossimità e la continuità del servizio. «Il disturbo dell’ADHD è un disturbo esistente, diagnosticato e presente nella popolazione, con un’incidenza certa» ci ha spiegato Giuseppe Nicolò, Direttore del Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze Patologiche della Asl Roma 5. «E nella nostra regione era ancora complicato, per gli adulti, attivare le procedure per la prescrizione del farmaco. Questo perché serve una diagnosi certa, una valutazione e un’esperienza giuridica comprovata in questo disturbo. Abbiamo fatto in modo che i minori presenti nella nostra Asl possano ricevere la prescrizione senza doversi spostare verso policlinici universitari o altre istituzioni e che possano, transitando nell’età adulta, continuare a ricevere in continuità terapeutica, il farmaco di cui hanno necessità». «In tutti i distretti c’è un centro per l’età evolutiva, che funziona con i criteri giusti, un percorso attento con persone focalizzate su quel disturbo, test adeguati e una relazione con la scuola» ci ha spiegato Patrizia Stacconi, presidente di AIFA Onlus, l’associazione che dal 2002 di occupa di aiuto, sostegno e reciproco supporto tra genitori di persone con ADHD. «E ora il passaggio tra l’età evolutiva e l’età adulta in quest’ambito sarà assicurato. I centri di diagnosi e cura per l’ADHD per l’età evolutiva e quella adulta avranno dei percorsi in comune e dei momenti di confronto».

L’ADHD ha una prevalenza del 2,5% nella popolazione e in Italia è sotto diagnosticato. Chi è affetto da tale patologia ha maggiore probabilità di sviluppare dipendenze patologiche e disturbi della personalità. «Chi ha l’ADHD non trattata in età adulta, può avere dipendenze patologiche, non solo da sostanze, ma anche gioco d’azzardo e videogame» ci ha spiegato Giuseppe Nicolò. «Nel nostro dipartimento i serd, la neuropsichiatria infantile e i centri di salute mentale fanno parte della stessa struttura. I pazienti che hanno queste problematiche vengono visti da tutti e tre i professionisti». L’apertura di questi centri, inoltre, presenta un’altra, interessante opportunità. «Potremmo iniziare ad avere delle valutazioni di esito reale su questi utenti» commenta Nicolò. «Fino ad ora si trattava di dati di letteratura, che sono sperimentali. Ora invece avremo dei dati reali che potranno portare a un ulteriore miglioramento dei servizi».

 

COSA COMPORTA L’ADHD NEGLI ADULTI. Servizi che sono molto importanti. Perché l’ADHD non è un disturbo da sottovalutare. «È un disturbo che quando viene diagnosticato in età adulta spesso è perché ha una gravità invalidante per la qualità della vita delle persone» ci ha spiegato Patrizia Stacconi. «Come in tutti i disturbi psichiatrici ci sono sintomi che soltanto quando superano una certa soglia, sono considerati compromissivi per la vita di tutti i giorni. Su 4 diagnosticati da piccoli, 3 rimangono con disturbi tali da essere compromissivi anche da adulti. Le conseguenze di questo disturbo possono essere la perdita del lavoro e delle relazioni, incidenti alla guida.  E la mancata cura della propria salute, che può arrivare fino a gravi malattie: è frequente perché queste persone non sono attente ai propri sintomi».

 

centri per l'ADHDUN LAVORO DI SENSIBILIZZAZIONE. C’è ovviamente una grande soddisfazione in AIFA Onlus, l’associazione italiana famiglie ADHD, per l’individuazione dei primi centri per la diagnosi e cura dell’ADHD negli adulti nel Lazio e per la contestuale attivazione di un centro per l’età evolutiva in ciascun distretto della Asl Roma 5. «Pensando al Lazio, come associazione di familiari e di pazienti, AIFA Onlus auspica, che il modello della Asl Roma 5, con centri per l’ADHD sia per gli adulti, sia per l’età evolutiva, venga proposto e messo a punto da tutte le Asl, garantendo percorsi di diagnosi e cura ai minori ed agli adulti nei territori di residenza» dichiara Patrizia Stacconi.

I farmaci per l’ADHD a base di metilfenidato e di atomoxetina sono stati introdotti in Italia nel 2007 con decreto dell’Agenzia del Farmaco e attivazione del Registro nazionale per l’ADHD per i minori tra i 6 ed i 17 anni presso l’Istituto Superiore di Sanità. Nel 2014 l’Agenzia del Farmaco ha emesso una determinazione anche per la prescrizione dell’atomoxetina agli adulti con ADHD e del metilfenitato agli adulti con ADHD in continuità con la prescrizione in età evolutiva. Ma, una volta emessa la determinazione e affidato all’Istituto Superiore di Sanità l’incarico dell’ampliamento agli adulti del Registro Italiano per l’ADHD fino ad oggi la situazione nelle regioni è estremamente carente e disomogenea. E cosi è iniziato, da parte di AIFA Onlus, un lavoro di sensibilizzazione destinato agli assessorati regionali.

 

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