IL COMITATO VILLA FASSINI E L’AMATRICIANA DA 6MILA EURO
Un’amatriciana in piazza per il sisma e una multa di migliaia di euro. «Se vinceremo il ricorso devolveremo ad Arquata la somma raccolta per la multa»
07 Ottobre 2016
A seguito del sisma che ha scosso il centro Italia, diverse sono state le manifestazioni di solidarietà e gli eventi organizzati per raccogliere fondi a sostegno delle popolazioni terremotate. Tra queste anche la cena solidale promossa dal comitato Villa Fassini-Cittadini per fare in zona Casal Bruciato a Roma, che lo scorso 9 Settembre ha offerto agli abitanti del posto un piatto di pasta all’amatriciana, devolvendo l’intero incasso al comune di Arquata del Tronto. Con sorpresa degli organizzatori, alla serata partecipano oltre duecento persone con un incasso record di 1.290 euro. Tutto nella norma se non fosse per la multa di 6.300 euro che il comando dei Vigili del IV Municipio recapita alla sede del comitato pochi giorni dopo l’evento.
Somministrazione al pubblico di alimenti e bevande senza regolare rilascio della licenza di inizio attività e assenza di autorizzazioni sanitarie. Sarebbero queste le violazioni emerse da una segnalazione via e-mail arrivata al comando di guardia la sera stessa dell’evento. «Ci hanno trattato come un ristorante, come operatori commerciali e questo è alquanto ingiusto visto che lo scopo della cena era esclusivamente solidale», ribadiscono subito gli organizzatori.
Il comitato Villa Fassini: siamo volontari, non ristoratori
Ma facciamo un passo indietro. Il comitato Villa Fassini, in stretto contatto con il comune di Arquata del Tronto (in cui risiede uno dei membri), dopo il terremoto si è da subito attivato per mettere in piedi un evento locale finalizzato alla raccolta di fondi da inviare al sindaco del paesino colpito.
Salta subito in mente una cena solidale in cui un cuoco del quartiere avrebbe cucinato della pasta per la gente del posto: le locandine vengono affisse in parrocchia, nel centro anziani e nella palestra. Nonostante il numero ristretto di persone che si volevano coinvolgere, il comitato Villa Fassini presenta richiesta ufficiale al Municipio ma, reputando troppo lunghe e complesse le procedure da adempiere – e pensando che bisognasse dare una risposta immediata all’emergenza – si decide di soprassedere e di organizzare comunque l’evento.
«Lo ammettiamo, abbiamo sbagliato a non farci autorizzare per l’occupazione di suolo pubblico», ci dice Andrea, membro del comitato, «ma se avessimo violato solo quella norma l’ammontare della sanzione sarebbe stata di qualche centinaio di euro. Invece oggi ci ritroviamo sul collo una multa di oltre 6mila euro per aver distribuito cibo senza l’apposita licenza da ristoratori, cosa impensabile per un comitato che offre un piatto di pasta a sostegno dei terremotati!» L’autore della denuncia non è noto, ma per gli abitanti del quartiere è singolare come i Vigili non siano mai intervenuti per i diversi esposti che il comitato ha presentato in questi mesi (palazzine abusive, traffico di droga, pessime condizioni del parco, eccetera) mentre siano stati puntualissimi nel notificare questo illecito durante una serata di festa e impegno civico.
La solidarietà andrebbe facilitata, non ostacolata
A rendere più paradossale la vicenda è stata la lettera che lo stesso sindaco di Arquata del Tronto ha scritto alla sindaca Raggi per sanare il contenzioso, appurata la buona fede del comitato nell’organizzare la cena.
Lettera alla quale non è stata data risposta. «Anche se in queste ore abbiamo presentato ufficialmente ricorso per contestare questa violazione che non ci compete – grazie alla generosità di un avvocato che ci assiste gratuitamente – la multa va pagata entro 60 giorni dalla notifica. Abbiamo attivato una colletta di quartiere per poterlo fare ma comprende bene che non abitiamo ai Parioli, siamo un quartiere popolare con cittadini e famiglie che guadagnano poco».
Una vicenda del tutto originale quella del comitato Villa Fassini che però ci dimostra come spesso la solidarietà resti incagliata nelle ragnatele di carteggi e burocrazia che evidentemente scoraggiano chi vuole metterla in campo. La legge va rispettata ma chi vuole promuovere questo tipo di occasioni andrebbe accompagnato e facilitato nel suo operato, non solo ostacolato. Ma gli organizzatori sono speranzosi che il ricorso vada a buon fine e – nonostante la spiacevole vicenda – prendono un impegno che rende loro merito. «Se il comitato vincerà il ricorso tutta la somma raccolta fino ad oggi per pagare la multa, verrà devoluta al Comune di Arquata». Una stangata morale all’ignoto autore della segnalazione a cui consigliamo di consolarsi con un bel piatto di pasta all’amatriciana.