PROGETTO URGENT: UN PRIMO PASSO VERSO UN’EUROPA COESA
10 partner, 12 Paesi e un obiettivo: fare coesione sociale con il dialogo interculturale e gli spazi comuni. Si è concluso Urgent, e ve lo raccontiamo
31 Agosto 2018
Si è concluso il progetto europeo URGENT – Urban Regeneration: European Network of towns, finanziato dalla Commissione Europea, Agenzia Esecutiva Educazione, Audiovisivo e Comunicazione (EACEA) nell’ambito del Programma Europa per i Cittadini Strand 2: Impegno democratico e partecipazione civica.
L’obiettivo del consorzio URGENT (12 partner da 10 Paesi) è stato quello di migliorare la coesione sociale nelle comunità locali attraverso lo sviluppo di politiche urbane che promuovono il dialogo interculturale e l’uso di spazi comuni.
DIALOGARE, INFORMARE, PENSARE IN RETE. Il primo elemento emerso durante il percorso è il bisogno costante di nuove conoscenze, esperienze e pratiche: è necessario incoraggiare una migliore comunicazione e collusione tra gli abitanti di un territorio e le varie comunità emarginate. Questo è quanto attuato ad esempio, nell’esperienza di Barcellona, incentrata sullo scambio e la condivisione di esperienze e bisogni tra donne migranti e membri della società civile, oppure a Monstar o a Roma dove si è lavorato sul dialogo con la cittadinanza attiva attraverso eventi partecipativi negli spazi urbani all’interno delle varie comunità cittadine.
Il secondo elemento riguarda la necessità di migliorare il coordinamento tra i diversi attori e i destinatari: nelle azioni attuate a Kumanovo e Lisbona è emerso come la mancanza di un coordinamento tra le varie parti interessate delle istituzioni possa direttamente ostacolare lo sviluppo di una società socialmente coesa e aperta. Lo sviluppo di una rete, come nel caso di Trieste e Barcellona, ha ulteriormente illustrato come il lavoro di squadra tra i diversi attori porti ad un miglior raggiungimento degli obiettivi.
La collaborazione, lo scambio di conoscenze e la consapevolezza delle questioni migratorie attraverso l’educazione e incontri informativi sono passaggi importanti verso la creazione di connessioni interculturali più coese. I governi e le organizzazioni locali dovrebbero essere incoraggiati a utilizzare, creare, promuovere gli strumenti necessari e utili, anche attraverso la messa a disposizione di spazi pubblici. In tal senso, l’esperienza fatta a La Valletta ha rilevato che il lavoro fatto i nelle scuole garantisce un impatto concreto per lo sviluppo di una società più coesa.
La mancanza di questa collaborazione è l’ostacolo con cui ci si è dovuti confrontare, a cui si aggiungono anche la protezione dei diritti umani e le sfide nell’attuazione delle politiche per i migranti, come è emerso dalle esperienze di Bruxelles e Tirana. In quest’ultima sede, dove si è lavorato sull’impatto sociale ed economico delle politiche dei migranti, è emerso che la gestione dell’integrazione necessita di una maggiore collaborazione tra organizzazioni e istituzioni al fine di assicurare un sufficiente dialogo interculturale e reciproca comprensione della diversità.
SERVONO POLITICHE FLESSIBILI E CONDIVISE. Ogni comunità ha le sue caratteristiche: le soluzioni e le politiche delle istituzioni locali devono essere attuate in modo flessibile e adattabile. A queste si aggiunge, come dimostrato nel caso di Roma, che le diverse comunità sono vulnerabili agli attacchi razzisti.
Le politiche governative, introdotte in seguito al gran numero di migranti arrivati negli ultimi tempi, dovrebbero fungere anche da barriera di protezione per migranti, rifugiati e richiedenti asilo, favorendo loro l’accesso alle strutture disponibili in grado di aiutarli.
Nonostante le difficoltà emerse durante il periodo di attuazione del progetto molte attività nei percorsi locali sono riuscite a raggiungere gli obiettivi che il progetto Urgent si era prefissato.
In generale, si è riscontrato come, a livello locale, l’uso di spazi pubblici come strumento per incoraggiare la conoscenza reciproca tra cittadini provenienti da diversi contesti socio-culturali di diversi Paesi europei è già implementato ed è considerato un metodo di lavoro molto efficace.
Tuttavia, molte società e istituzioni locali stanno ancora lottando per garantire la rappresentazione e la co-creazione di politiche e servizi con le comunità emarginate.
Al fine di garantire la positiva integrazione e lo sviluppo di politiche urbane che promuovano il dialogo interculturale, è fondamentale affrontare questo ostacolo.
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