REGIONE LAZIO, CONFCOOPERATIVE: CONCRETEZZA E SOSTENIBILITÀ PER IL FUTURO

A chiederla il presidente Confcooperative Lazio Marcocci in un incontro con i candidati regionali sul futuro del Terzo settore del Lazio

di Mirko Giustini

Sostenibilità, sussidiarietà, prossimità e futuro. Questi gli argomenti sui quali i candidati alla presidenza della Regione Lazio Donatella Bianchi, Francesco Rocca e Alessio D’Amato si sono confrontati in occasione di un incontro organizzato nei giorni scorsi a Roma da Confcooperative Lazio. Davanti a una nutrita rappresentanza delle 750 cooperative che compongono l’associazione, i più quotati a succedere all’attuale governatore Nicola Zingaretti hanno presentato le loro ricette per far crescere il Terzo settore regionale nei prossimi cinque anni.

La bussola dell’Agenda 2030

Confcooperative Lazio
«È il momento di recuperare il tempo perduto e di metterci a lavoro per la costruzione di un futuro sostenibile»

Secondo Bianchi (M5S) lo sviluppo sostenibile, con le sue dimensioni ambientale, sociale ed economica, costituisce il presupposto per eradicare la povertà in tutte le sue forme. «È il momento di recuperare il tempo perduto e di metterci a lavoro per la costruzione di un futuro sostenibile», ha esordito Bianchi. «Finora il sostegno pubblico non è stato sufficiente ad aiutare i privati nel processo di transizione energetica. Nonostante questo, il 70,6 % delle aziende ha già adottato strategie per il benessere lavorativo. Occorre intervenire sui criteri di premialità dei bandi e incentivare la gestione efficiente del processo produttivo, l’acquisto di impianti a basso impatto ambientale e soprattutto la creazione di comunità energetiche».

Un cambio di paradigma

Confcooperative Lazio
«Le mie priorità saranno la sanità e la mobilità».

Sulla necessità di ricostruire una nuova relazione tra la Pisana e il volontariato si è soffermato Rocca (centrodestra), che in passato ha rappresentato la Croce Rossa ai principali tavoli internazionali. «Dispiace che, con l’avvicinarsi delle elezioni, qualcuno voglia intestarsi quelli che dovrebbero essere valori condivisi. Il numero di bisognosi è in aumento; la Capitale è messa di fronte la propria incapacità di offrire adeguate misure di inclusione sociale. Se sarò eletto, le mie priorità saranno la sanità (sull’orlo del collasso), e la mobilità. Senza questa, centrale per il settore della logistica, la regione è destinata a rimanere “romanocentrica” e le altre province non riusciranno a valorizzare le proprie attrattività».

Continuità e riforme

Confcooperative Lazio
«Oggi possiamo rilanciare Roma grazie a una Regione più credibile»

Nelle periferie il Terzo settore è presente nei servizi, nel welfare, nella medicina, nella valorizzazione turistica del patrimonio culturale, nell’offerta di abitazioni a misura di famiglie. Un tessuto economico ricordato da D’Amato (centrosinistra). «Rilanciare Roma significa rilanciare l’intero Lazio», ha spiegato D’Amato. «Oggi lo possiamo fare grazie a una Regione più credibile, senza squilibri strutturali e con una corretta capacità di spesa. Il 95% degli investimenti futuri dipendono dai 17,6 miliardi di fondi ben programmati. Sfide per il futuro sono la transizione ambientale e digitale, ma la vera priorità resta invertire la curva demografica, che tra le sue ripercussioni più nefaste ha lo spopolamento dei borghi e la carenza di personale nelle strutture sanitarie. Un fatto grave, dato che nei prossimi anni sono attesi circa 140 mila assistiti in più».

Un futuro da costruire

A ciascuno degli intervenuti il presidente Marcocci ha chiesto concretezza nelle misure da attuare e un impegno a rivedersi tra un anno per fare il punto su quanto stato realizzato. «È stata una giornata importante per tutto il mondo delle cooperative», ha concluso Marco Marcocci, presidente Confcooperative Lazio. «Un sistema che nel 2020, anno della pandemia, toccava il + 3,8% di Pil, mentre quello della Regione Lazio era in calo dell’8,4 %. Lanciamo una provocazione: se tutto il tessuto imprenditoriale regionale seguisse logiche cooperative, a che punto sarebbe oggi l’economia del territorio? Le campagne elettorali passano, i bisogni dell’imprenditoria sociale restano. Il futuro della Regione riparte da una data».

Immagini Confcooperative Lazio

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