ELEZIONI: MIGRANTI, DONNE E ROM I PIÙ COLPITI DAI DISCORSI D’ODIO
Per le europee, Amnesty rilancia la campagna Conta fino a 10. In 3 feed social su 4 i candidati italiani attaccano i Rom; seguono i migranti e le donne
16 Maggio 2019
Rom, immigrati ma anche donne: sono queste le categorie maggiormente soggette a discorsi di odio, anche e soprattutto in periodo elettorale.
Uno dei temi più caldi nel dibattito politico degli ultimi anni è senza dubbio quello dell’immigrazione, in particolar modo a cavallo di due importanti tornate elettorali: quella del 4 Marzo 2018, che ha poi sancito la nascita del governo giallo-verde, e quella delle elezioni europee che si terranno il prossimo 26 Maggio. Come è sotto gli occhi di tutti, i toni sono molto accesi e spesso, anche a scopo propagandistico, sono sfociati in discorsi di odio, razzisti, discriminatori ed autoritari.
Amnesty International in vista delle elezioni del 4 Marzo 2018, aveva lanciato Conta fino a 10, una campagna di sensibilizzazione sull’uso del linguaggio che ha portato alla realizzazione di un Osservatorio che ha il compito di monitorare proprio i discorsi di odio. Dal 23 Febbraio al 2 Marzo 2018 sono stati monitorati i profili social (Facebook e Twitter) di tutti i candidati ai collegi uninominali di Camera e Senato delle coalizioni di Centrosinistra, Centrodestra, del Movimento 5 Stelle e di Liberi e uguali, dei candidati presidenti delle Regioni Lazio e Lombardia e dei leader politici (per un totale di 1419 profili).
Sono state registrate 787 segnalazioni e risulta che il 51% dei messaggi di odio sono da attribuire a candidati della Lega, il 27% a Fratelli d’Italia, il 13% a Forza Italia, il 4% a Casa Pound, il 3% a L’Italia agli Italiani e l’2% al Movimento 5 Stelle. La categoria maggiormente discriminata è stata di gran lunga quella degli immigrati (91%), con una retorica volta ad esasperare l’aspetto emergenziale e di sicurezza del fenomeno migratorio (descritto come bomba sociale). Sono stati usati termini disumanizzanti (bestie, risorse, vermi, sbarcati) ed una retorica volta ad enfatizzare il “loro contro noi” e il “noi contro voi che aiutate loro”.
Hanno avuto grande diffusione i discorsi sulle presunte invasioni, le presunte sostituzioni etniche, l’estinzione deli italiani, ma anche sulle tematiche relative alla sicurezza.
Particolare rilevanza hanno avuto, poi, i fatti di Macerata con il conseguenza che la nazionalità più attaccata è stata quella dei nigeriani.
Similmente, in vista delle elezioni europee del 26 Maggio, Amnesty ha rilanciato la campagna Conta fino a 10: il monitoraggio, previsto dal 14 Aprile al 24 Maggio, è ancora in corso e abbiamo perciò solo dati parziali, cioè fino all’8 Maggio.
Il monitoraggio ha riguardato i messaggi dei politici delle principali liste candidati al parlamento europeo (Europa Verde, Forza Italia Fratelli d’Italia, Lega, Movimento 5 Stelle, Più Europa, Sinistra Insieme) più i leader di tali liste, ma anche le risposte degli utenti a tali messaggi.
In generale il tono del dibattito online è molto negativo, e in questo caso la categoria maggiormente discriminata risulta essere quella dei Rom che addirittura supera quella degli immigrati. Amnesty invita a prestare particolare attenzione al tema donne: nel caso dei politici quasi 1post/tweet su 4 (22,5%) con riferimento a questo argomento è negativo, mentre l’incidenza schizza fino al 72% se ci si focalizza solo sui commenti degli utenti.
In copertina: www.amnesty.it/le-parole-dei-leader/
Se avete correzioni o suggerimenti da proporci, scrivete a comunicazione@cesv.org