LA GABBIANELLA: 20 ANNI PER IL SOSTEGNO A DISTANZA
È ancora la forma più efficace per sostenere le persone e le comunità rendendole protagoniste del proprio sviluppo
04 Dicembre 2017
Compie 20 anni il coordinamento La Gabbianella e li festeggia con una promessa: «continueremo con lo stesso entusiasmo e coerenza a lavorare insieme».
La Gabbianella è un coordinamento nazionale per il sostegno a distanza (SAD), una rete di 36 associazioni con in comune l’obiettivo di promuovere, attraverso il SAD, la solidarietà internazionale, ma che nel contempo diffondono nel nostro Paese la cultura dei diritti umani e sensibilizzano ai problemi del Sud del Mondo.
I DATI. Le associazioni gestiscono 52 progetti SAD, che hanno quasi 11.800 sostenitori e attraverso i quali hanno donato ai beneficiari 2.567.925 euro. Diciassette progetti si svolgono in Africa, 15 in Asia, 11 in America Latina, 5 in Europa e 4 nell’America Centrale. I progetti sono indirizzati soprattutto ai minori (30), ai giovani (26), alle donne (14 e alle comunità (14), seguite dalle famiglie (12) e da altre categorie.
I progetti riguardano soprattutto il settore scolastico-formativo (30), quello socio-sanitario (22), quello professionale (15), alimentare (14) e agricolo (7).
A svolgere tutto questo lavoro sono soprattutto volontari: 588 a fronte di 66 dipendenti, con il supporto di qualche tirocinante e giovane in servizio civile. Ed è sicuramente un dato notevole quello secondo cui, quasi un quarto delle associazioni (24%) ha costi di gestione pari a zero e un altro 31% si assesti sotto il 10%.
LA PUBBLICAZIONE. In questi 20 anni molte cose sono cambiate, a cominciare dalle parole: una volta si diceva”adozione a distanza”, adesso “sostegno” e non si tratta di una formalità. Per festeggiare la ricorrenza, il coordinamento La Gabbianella ha realizzato una pubblicazione, costruita con 20 fotografie ed altrettante parole chiave, che ne hanno caratterizzato il lavoro e la storia. Un contributo alla riflessione, oltre che un modo di fare memoria.
Tra le parole chiave c’è beneficiari, che non sono solo coloro che “ricevono” la solidarietà, ma sono i veri attori del “sostegno a distanza”. C’è condivisione («Condividiamo ciò che siamo e ciò che abbiamo, ma anche ciò che non abbiamo»; partecipazione («È il coinvolgimento degli individui nei processi economici, sociali, culturali e politici, nel rispetto dei diritti come nell’ascolto degli interessi»); referenti («persone integrate nella comunità in cui si interviene, indispensabili nella realizzazione dei progetti di Sostegno a Distanza per conto delle associazioni, in accordo con le popolazioni locali»).
L’AUTOSVILUPPO. Il coordinamento La Gabbianella ha anche distribuito 6 borse di studio per altrettanti beneficiari e un contributo per permettere ad un sostenitore di recarsi sul posto e conoscere direttamente le persone coinvolte nel progetto che sostiene.
Piccoli segni che ribadiscono il valore delle relazioni e un principio fondamentale del SAD: è una forma di sostegno nella quotidianità, un investimento sul futuro delle comunità costruito attraverso la formazione e il rispetto dei diritti. Non si lavora sulle emergenze, dunque – per quanto queste non si possano trascurare, quando si verificano – ma sulla paziente costruzione degli strumenti indispensabili per innescare meccanismi di autosviluppo. È questa un’altra della prole chiave scelte per la pubblicazione e viene spiegata così: «ogni individuo deve essere messo nella condizione di accedere alle risorse necessarie per diventare protagonista del futuro del proprio Paese.»