COVID19. SERVONO MISURE URGENTI CONTRO IL RANDAGISMO
Le chiede ACL onlus, perché in questo momento crescono gli abbandoni, le adozioni sono bloccate, si rinuncia ad accalappiare
30 Marzo 2020
Sebbene a causa dell’emergenza Coronavirus molti canili e gattili siano stati chiusi anche ai volontari e quindi le adozioni siano ferme, le associazioni di tutela animale sono impegnate su più fronti, a causa della confusione generata dalla libera interpretazione data da alcune Asl e da alcuni soggetti appartenenti alle Forze di Polizia ai provvedimenti governativi che impongono il blocco degli spostamenti di persone sul territorio.
Le istruzioni dell’Enpa
Dal Lazio come dalla Calabria giunge notizia di volontari multati o denunciati, perché si stavano recando ad accudire animali randagi che purtroppo, com’è noto, nel Centrosud ancora esistono. È utile quindi ricordare che l’accudimento di animali, sia di proprietà che custoditi nelle strutture di accoglienza o randagi, rientra nelle motivazioni sanitarie per le quali è consentito spostarsi, muniti di apposita autodichiarazione (vedi le istruzioni fornite da Enpa nazionale). Tale attività spesso si svolge lontano da persone e, in caso contrario, va mantenuta la distanza di sicurezza di almeno un metro. È opportuno indossare mascherina pulita, guanti ed abbigliamento usa-e-getta.
Il randagismo aumenta
Nonostante il Ministero della Salute abbia reso noto che non vi sia alcuna evidenza che cani e gatti trasmettano il Covid19, stanno aumentando gli abbandoni, gesto vile ed ancora più irresponsabile in questo periodo in cui avvistare e soccorrere gli animali sul territorio diventa più difficile.
A Roma le associazioni Enpa, ACL Onlus ed Animalisti Italiani ETS hanno diffidato le Asl Roma 1, 2 e 3 che avrebbero dato disposizioni – tendenti evidentemente a ridurre l’introduzione di animali nel canile/gattile sanitario Muratella, ma rischiose per gli animali e per la popolazione -, lasciando al veterinario di turno la possibilità di valutare se far accalappiare gli animali segnalati come vaganti, qualora non siano feriti, mordaci o visibilmente malati. In un periodo in cui aumentano gli abbandoni è necessario che le Asl siano efficienti e gli accalappiamenti continuino regolarmente. Le disposizioni ministeriali d’altronde non considerano la cattura di cani vaganti come attività rinviabile o che possa subire limitazioni in questo periodo.
Il randagismo nel Lazio aveva già subito un incremento di circa il 40% negli ultimi anni e la situazione di affollamento che si sta creando nei canili chiusi alle adozioni, l’aumento degli abbandoni, le difficoltà da parte dei cittadini nel far catturare i cani vaganti rendono evidente come un’emergenza sanitaria come quella in corso renda ancora più drammatica la situazione degli animali d’affezione, che già scontano nel Centrosud gli effetti di una cattiva amministrazione e della mancanza di volontà politica nel contenere il fenomeno.
Il randagismo non è una fatalità: è conseguenza di comportamenti di privati cittadini, il cui costo si riversa sulla collettività, producendo sofferenza in animali che dovrebbero essere tutelati dalla legge e nei volontari.
Misure urgenti contro il randagismo
Per questo ACL Onlus si farà promotrice presso le associazioni di tutela animale ed altri soggetti interessati, affinché alle istituzioni preposte venga chiesto di varare misure urgenti per contenere in modo rapido la popolazione di cani e gatti, tramite il ricorso agevolato alla sterilizzazione. Il randagismo ha origine dalle cucciolate che continuano a venire prodotte per trascuratezza o per sfizio e può essere contenuto ed evitato.
L’interesse pubblico, come vediamo in questi giorni, può e deve essere prioritario rispetto alle scelte dei privati, dato che gli effetti di comportamenti sbagliati individuali si riversano sull’intera collettività e, in questo caso, su animali innocenti.
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Una risposta a “COVID19. SERVONO MISURE URGENTI CONTRO IL RANDAGISMO”
Bisogna sensibilizzare le istituzioni affinché prendano seri provvedimenti contro il randagismo che è molto diffuso