CREVOL: LA VOGLIA DI PARTECIPAZIONE C’È. E LE PROPOSTE MERITANO ATTENZIONE
I segnali della disponibilità a partecipare si vedono sui territori. Speriamo si possano vedere presto i frutti
30 Novembre 2018
Si è appena conclusa la Conferenza Regionale del Volontariato 2018 (Crevol) presso la Regione e un bilancio è d’obbligo. La prima sensazione, innegabile, riguarda l’affluenza delle associazioni, inferiore rispetto allo scorso anno. Le associazioni guardano i risultati, e se vedono inascoltate le loro richieste, qualche volta possono essere indotte a rinunciare agli stessi processi partecipativi.
Tuttavia l’esperienza degli incontri territoriali mi dimostra il contrario. In questi ultimi due anni sono raddoppiate le presenze sui territori delle associazioni che seguono i lavori della Crevol e viene richiesta la presenza della Presidenza alle riunioni territoriali. I portavoce non devono più essere sollecitati alle candidature, che ora sono spontanee e partecipate. Essi sono consapevoli del loro ruolo di portatori delle esigenze del territorio e di informazione alle associazioni dei lavori della Crevol, e risultano altresi motivati e volitivi. Insomma si partecipa più facilmente ad eventi territoriali, pur affrontando tematiche generali. Come presidente e volontaria di un’associazione, pur comprendendo le considerazioni negative delle associazioni, sono convinta di un riscontro positivo del lavoro della Crevol.
IL PIANO SOCIALE. Parto volentieri dalle novità emerse e dai risultati, pur faticosamente raggiunti. In Consiglio Regionale è in discussione l’approvazione del Piano Sociale regionale e le associazioni di volontariato hanno presentato, attraverso la Conferenza, numerose proposte di miglioramento.
Le nostre sollecitazioni continue in ogni occasione pubblica per l’approvazione del Piano Sociale, il saluto inviato dall’assessore Troncarelli impegnata nelle audizioni in Consiglio regionale, ci fanno sperare che i lavori siano effettivamente ripresi e inducono a ritenere che possa essere l’anno giusto per l’ultimo passaggio ai fini dell’approvazione definitiva del Piano Sociale.
LA LEGGE REGIONALE. La proposta di legge regionale del Terzo settore è un po’ il nostro cavallo di battaglia. Riteniamo indispensabile una legge regionale, che garantisca la rappresentatività regionale di tutti gli organi del Terzo Settore – una via percorribile già intrapresa da altre Regioni – e l’apertura dell’assessore e della Dirigente Tiziana Biolghini ad istituire tavoli partecipati di lavoro, ci fa sperare che già dall’inizio dei primi mesi dell’anno si potrebbe passare dalla fase propositiva al primo passo effettivo.
L’AVVISO PUBBLICO “COMUNITÀ SOLIDALI”. Tra le richieste, anche un po’ provocatorie, dal punto di vista delle associazioni medio-piccole, che la Crevol rappresenta in massima parte, abbiamo suggerito alla Regione di tornare al senso originario della Legge delega 106/2016, da cui è scaturito nella nostra Regione l’avviso pubblico “Comunità Solidali”.
Bellissima a mio avviso l’idea della legge delega di stabilire un fondo stabile per il sostegno delle attività d’interesse generale delle associazioni, ODV e APS, e a questo dovrebbe tornare ad ispirarsi l’Avviso pubblico regionale “Comunità solidali”, rivedendo la distribuzione del fondo e tenendo conto delle attività d’interesse generale, più che di supposte priorità introdotte successivamente dal Codice del Terzo settore.
Abbiamo richiesto di modificare il prossimo Avviso pubblico “Comunità solidali”, al fine di favorire una effettiva accessibilità delle piccole e medie associazioni, in virtù anche del fatto che da qualche anno è sparito il fondo di sostegno regionale per quest’ultime. Questa modifica dovrebbe essere affiancata con un’adeguata promozione allo sviluppo della reale capacità delle associazioni a progettare anche in rete, partendo possibilmente dal sostegno per le attività che esse già svolgono.
Fare rete è un progetto lungo e deve essere costruito sul territorio, va sostenuto e incoraggiato per sviluppare la capacità di relazioni con il territorio, gli enti pubblici e i privati, creando alleanze solide e proficue per l’intera comunità: velleitaria, se non fallimentare, molto spesso è la creazioni di reti in prossimità di bandi e progetti.
Anche l’assessore ha ribadito che il prossimo avviso terrà conto delle difficoltà emerse per un più proficuo 2019; ricordiamo che l’8 novembre è già uscito l’atto indirizzo che assegna al Lazio per le associazioni € 2.232.000 con un incremento rispetto all’anno precedente di oltre 300 mila euro.
GLI IMPEGNI. Siamo consapevoli di aver fatto richieste impegnative, che come ha giustamente ribadito la dottoressa Tiziana Biolghini sono difficili per il maggior costo di attuazione per l’amministrazione pubblica, perché una maggiore distribuzione del fondo richiede costi maggiori. Rispettiamo il punto di vista della Regione, ma l’ottica della Crevol è diversa: siamo portatori delle istanze soprattutto delle piccole e medie associazioni che non hanno altro modo per far sentire le loro difficoltà.
Il mio messaggio a conclusione: parliamone e troveremo un punto d’incontro, le premesse ci sono, ma anche le associazioni devono fare la loro parte impegnandosi ad una maggiore partecipazione.
L’altro impegno, per il prossimo anno, è sicuramente legato al miglioramento della comunicazione e dell’animazione nel territorio, per facilitare un effettivo coinvolgimento delle associazioni ai lavori della CREVOL.