CRIMINI D’ODIO CONTRO I DISABILI: SERVE PIÙ PREVENZIONE
In Italia sono quasi sconosciuti, ma i crimini d'odio esistono. La denuncia di una pubblicazione dell'associazione Agenzia per la vita indipendente
06 Settembre 2016
Nel nostro Paese vengono registrati quasi 600 crimini d’odio, di cui 3 ai danni di persone con disabilità. È il 2014 e i dati provengono dal rapporto annuale Osce – Odhir. D’altro canto l’Agenzia per i Diritti fondamentali dell’Unione europea denuncia come l’Italia ignori pressoché completamente il concetto di crimine d’odio.
I crimini d’odio sono quei fatti che il codice penale classifica come reati, che hanno l’aggravante di essere motivati da un pregiudizio e commessi con la volontà di aggredire persone ritenute incapaci di difendersi perché di razza, lingua, religione, orientamento sessuale diversi oppure perché disabili.
Nel 2015 vengono segnalati e denunciati dalla stampa online 36 episodi di reato ai danni di persone disabili accaduti in Italia: 15 al Nord (in 4 casi la vittima era minorenne, in 5 era minorenne l’aggressore); 12 al Centro (6 delle vittime erano minori); 9 al Sud, dove si denuncia ancor meno che altrove.
È quanto emerge da Stop ai crimini d’odio contro le persone con disabilità, pubblicazione dell’associazione Agenzia per la vita indipendente, alla cui realizzazione hanno partecipato tre ragazzi in Servizio civile presso l’associazione.
Combattere i crimini d’odio accompagnando la persona disabile verso l’autonomia
Dopo alcuni fatti di cronaca accaduti a Roma e Cagliari nei primi mesi del 2016, sono state analizzate alcune delle maggiori testate di informazione online, per capire quanti siano stati gli episodi di maltrattamenti e abusi a danno di disabili nel 2015. Si tratta di persone con disabilità fisica o psichica, che si ritrovano ad essere vittime non solo di sconosciuti, ma anche di operatori socio-sanitari, compagni di scuola, insegnanti. In un Paese dove i crimini d’odio sono misconosciuti.
Quasi mai, infatti, i reati commessi contro il disabile vengono riconosciuti come crimini d’odio, come atti che nascono da un sentimento di discriminazione e pregiudizio. Quasi mai viene quindi applicata l’aggravante di pena introdotta nel 2013 dal Ministro Lorenzin.
La pubblicazione è pensata per dimostrare quanta inconsapevolezza esista non solo rispetto al crimine d’odio, ma anche a garanzie sociali e diritti delle persone disabili. E, naturalmente, per offrire una risposta che parta, anzitutto, dalla prevenzione e dalla denuncia.
Angelica Avolio, Alessandro Ciani, Chiara Palmacci, Silvia Cutrera
Stop ai crimini d’odio contro le persone con disabilità
2016, pp. 62