RAFFAELE CASTALDO: UN CSV CHE DIA PIÙ SOSTEGNO ALLE APS

Raffaele Castaldo è candidato al nuovo Direttivo CSV Lazio. «Ho accettato questa sfida perché potrei contribuire all’evoluzione del CSV con proposte innovative»

di Lucia Aversano

Raffaele Castaldo è presidente di Anteas Roma Odv dal 2007 e di Anteas Roma APS dal 2012, nonché presidente della Consulta degli anziani presso il Terzo Municipio di Roma, unico Municipio di Roma, ad oggi, ad avere una Consulta degli anziani, un organo sia consultivo che partecipativo che ha come scopo quello di proporre interventi municipali a sostegno degli over 65. Un passato da sindacalista e una vita nel volontariato, prima con la sua parrocchia di appartenenza e poi con Anteas, Castaldo non ha dubbi sulla strada che deve intraprendere il CSV: aumentare il sostegno verso le associazioni di promozione sociale.

Continuano gli approfondimenti in vista del rinnovo delle cariche del CSV Lazio. In una prima fase, a partire dai presidenti dell’unificazione e attraverso i pareri e le opinioni dei principali stakeholder del CSV, abbiamo voluto dare il quadro di cosa sia oggi il CSV Lazio e quali siano i principali assi strategici della sua azione, le prospettive future, i punti di forza e le criticità. Con Raffaele Castaldo prosegue la serie di contributi dedicata ai candidati al nuovo Direttivo CSV Lazio.

Come si è avvicinato al mondo del volontariato e quando ha iniziato a interessarsi si associazionismo?

 «Ho iniziato volontariato presso la mia parrocchia. Facevo, e faccio tutt’oggi, parte del coro della chiesa e contemporaneamente mi occupavo anche di altre attività all’interno della parrocchia come ad esempio l’organizzazione di feste o dei percorsi turistici per i gruppi della chiesa; quindi diciamo che è stato molto naturale per me fare attività volontaria. Ho anche un passato da sindacalista, però devo dire che quell’attività non era proprio nelle mie corde, perché – e dico menomale – non ho il pelo sullo stomaco necessario, e quindi non l’ho fatto per lungo tempo. Invece è stato molto naturale proseguire l’attività di volontariato che mi piace, e molto. Penso che facendo volontariato si abbiano le migliori soddisfazioni, chi fa volontariato lo sa: la gente ti guarda negli occhi e ti dice grazie, e questo è molto gratificante. Con Anteas divento presidente del 2007 e vorrei evidenziare che siamo l’unica associazione ad aver presentato il bilancio sociale 2014 nell’Expo di Milano 2015, questo per me è stato un traguardo importante. Inoltre Anteas ha portato avanti negli anni numerosi progetti, ad esempio è stata capofila di un progetto presso le biblioteche comunali insieme all’Auser; e abbiamo un punto accoglienza all’ospedale Sant’Andrea, che attualmente è sospeso per via dei lavori di ristrutturazione e ampliamento dell’ospedale. Durante il lockdown, invece, abbiamo organizzato la spesa a domicilio per ben 4 Municipi. Siamo partiti avendo a disposizione 4 macchine e siamo arrivati ad averne 17, oltre a ben 30 volontari impegnati nella spesa a domicilio. Nel 2021 mi è stato chiesto di partecipare alla Consulta Anziani del Terzo Municipio – l’unico municipio a Roma a essersi dotato di quest’organo –  alla quale sono stato eletto all’unanimità. Oltre a ciò, Anteas ha 13 centri anziani delegati e quindi anche in questo ambito abbiamo numerose attività. Vorrei anche ricordare che in occasione dei 25 anni di Anteas abbiamo deciso di celebrare questa data con la piantumazione di 25 alberi nella zona di Cinquina (Municipio Terzo)».

Quale esperienza ha avuto del Centro di Servizio del Volontariato del Lazio negli ultimi anni? 

«Conosco il CSV Lazio da molti anni, perché conosco da altrettanti anni Renzo Razzano e Alberto Manni, che è stato nostro rappresentante Anteas per diverso tempo. Conosco il CSV da quando ancora era Cesv e Spes: col primo ricordo che abbiamo lavorato insieme a un bando, per un progetto molto importante, che vincemmo; mentre con Spes abbiamo avuto un rapporto più continuativo. Quindi è da tempo che ci affidiamo sporadicamente al CSV Lazio per chiedere delucidazioni su determinate questioni o pareri, e questo ancor prima che uscisse la Riforma».

Che opinione ha del CSV Lazio? In quanto utente dei servizi e in quanto osservatore agli orientamenti politici e organizzativi.

 «Mi sono sempre trovato bene nei rapporti con il CSV. Ripeto, conosco Renzo Razzano da molti anni e so cosa fa e come lavora il Centro di Servizio.  Questa candidatura al Direttivo per me è una sfida nuova, l’ho accettata perché credo che se ricoprissi quel ruolo potrei contribuire all’evoluzione del CSV con proposte innovative, così come ho contribuito alla crescita di Anteas».

Quali questioni ritiene prioritarie per il CSV Lazio nei prossimi anni? 

 «Credo che una questione che vada migliorata sia quella relativa alla gestione delle risorse del Servizio Civile. Fino adesso non siamo mai riusciti a inserire persone del Servizio Civile che potessero darci una mano, e imputo questa difficoltà a una gestione da parte del CSV che va, secondo me, fatta meglio. E andrebbe, a mio avviso, sviluppato meglio anche il discorso consulenze, per l’attuazione perfetta – perché così deve essere – della riforma del Terzo Settore.  Con l’iscrizione al RUNTS, adesso, ci sono un sacco di problemi e ci sono tante associazioni che non hanno i numeri per essere iscritti al Registro Unico. Io credo che il CSV abbia un ruolo importante in questo passaggio. Un’altra cosa che ritengo prioritaria, è quella dell’interesse verso le associazioni di promozione sociale. È vero che organizzazioni di volontariato e associazioni di promozione sociale sono due cose diverse, però ormai la Riforma stessa ha praticamente compendiato le due leggi – la 266 e la 328 –  in un unico riordino. Le APS stanno andando avanti molto bene e il loro numero è in costante crescita. Se solo si pensa a quanti sono i Centri Sociali Anziani – che ora sono obbligati a diventare APS – il numero è enorme. Solo Roma ha più di 100 Centri Anziani con circa 98mila soci, in tutto il Lazio ce ne sono 4-500. Sono numeri importanti e il CSV può porsi come interlocutore privilegiato, per cui secondo me dovrebbe aumentare il suo prestigio e le sue prerogative. Per concludere, dico che la Riforma ha cambiato il mondo del volontariato, quindi il CSV deve essere in grado di fornire risposte puntuali,  su tutti gli aspetti di tale riforma, alle associazioni che a esso si rivolgono».

Rimandiamo alle interviste a: Paola Capoleva e Renzo RazzanoChiara TommasiniLorena MicheliRoberto GiustiRiccardo Varone.

Le interviste agli altri candidati: Carla MessanoCarlo Quattrocchi , Andreina CiogliDanilo ChiricoVincenzo CarliniMaurizio VanniniRoberto RosatiSandro Libianchi, Sergio CervoGiulio RussoTiziana LatiniAntonio Felice FargnoliMaria Cristina Brugnano, Claudio GrazianoCristina De Luca, Paola Capoleva.

 

 

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