CSV LAZIO: PRECORRERE IL CAMBIAMENTO, AL FIANCO DEL VOLONTARIATO
«CSV Lazio si affaccia alla programmazione con un duplice orizzonte. Il 2025, contraddistinto dal Giubileo e quindi dall’impegno su volontariato informale e giovani. Sul triennio dalla costruzione di un rapporto con il profit e con le Fondazioni che veda CSV Lazio come interlocutore con cui collaborare su e per i territori. Un passaggio culturale importante, un impegno per il futuro». Così la presidente, Cristina De Luca nell’assemblea dei soci di oggi.
16 Novembre 2024
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Per il Censimento permanente delle istituzioni non profit ISTAT, nel Lazio i volontari sono più di 420mila, su un totale che supera il milione nel Centro Italia, e le istituzioni non profit oltre 34mila, quasi 29mila delle quali sono associazioni. La regione, secondo il Censimento, è la più vicina alla parità di genere nel nostro paese, con 201mila volontarie e 211mila volontari. Sono questi solo alcuni numeri di un volontariato che attraversa un periodo di grandi cambiamenti, che non riguardano solo le cifre – un meno 950mila rispetto al 2015 – ma anche i modi di attivazione degli italiani – e dei giovani in particolare –, che sempre più si orientano verso i modelli informali del volontariato spot, preferendoli all’associazionismo storico e organizzato. Le mutate espressioni dell’attivazione volontaria, il coinvolgimento dei giovani e il ricambio generazionale, la costruzione di collaborazioni con i territori di riferimento e il mondo profit sono temi che chiamano il volontariato a interrogarsi e a capire come cavalcare il cambiamento. E sono assi di attività per il CSV Lazio (Centro di Servizio per il Volontariato) per il triennio 2025-2027, di cui si è discusso nell’assemblea dei soci di oggi, 16 novembre. L’assemblea giunge a conclusione di un anno che per il CSV è stato di rigenerazione: rispetto alle attività istituzionali – continuamente rinnovate nell’intento di rispondere ai nuovi bisogni delle organizzazioni del Lazio, fornendo non solo strumenti operativi, ma elementi interpretativi della realtà in cui si trovano ad operare –; all’implementazione dei rapporti con gli enti pubblici e i poli formativi del territorio; al lavoro condotto all’interno del sistema nazionale dei Centri di Servizio per il Volontariato. «CSV Lazio è sempre più un punto di riferimento per i volontari e le associazioni della regione», ha sottolineato la presidente, Cristina De Luca. «Ci aspetta un anno denso di attività e pieno di nuove opportunità che ci impegniamo a cogliere, nel nostro ruolo di supporto concreto per le organizzazioni e agente di sviluppo del volontariato sui territori, nella cornice del Manifesto CSVnet, percorso condiviso a livello nazionale per la crescita del volontariato».
CSV Lazio: gli orizzonti di impegno per il prossimo triennio
La valorizzazione dei ruolo dei volontari, la formazione, la collaborazione con le 11 reti socie, il coinvolgimento dei giovani, il potenziamento della base sociale, che, accanto alle 11 reti associative, conta oggi 142 organizzazioni, sono alcuni dei punti di attenzione per CSV Lazio, in un percorso che ha già impegnato focus group dedicati nella seconda metà del 2024. In un contesto di instabilità e impoverimento del contesto sociale e politico, di fragilità e disgregazione associativa, di scarsa vocazione all’impegno collettivo, il filo conduttore nella programmazione triennale del CSV Lazio è un rilanciato investimento nel sollecitare, coltivare e sostenere la partecipazione attiva dei cittadini. Coinvolgimento giovanile, potenziamento delle organizzazioni nella partecipazione ai processi di co programmazione e co progettazione, stimolo del lavoro di rete e di un ruolo delle organizzazioni di impatto nelle politiche pubbliche saranno alcuni degli assi portanti della programmazione di CSV Lazio.
Focus giovani
CSV Lazio coordina e promuove Giovani energie di cittadinanza, la più grande rete di Servizio Civile tra i CSV italiani, che comprende 235 enti tra OdV (70%), APS (16%), ETS (56%), Enti locali e imprese sociali (3%), Università e scuole e ASL, inclusi enti di rilievo nazionale come Save the Children e organizzazioni attive su temi ambientali anche in Sicilia e Calabria. Un’analisi condotta nell’ambito della Rete restituisce un quadro di bisogni e aspettative dei giovani volontari nelle associazioni, che apprezzano la vita associativa quale spazio di relazione e autorealizzazione e trovano nello scambio generazionale una fonte di ispirazione e un modello di ruolo. Le associazioni sono percepite e vissute come palestre di vita democratica dai ragazzi, che hanno voglia di partecipare ai processi decisionali di programmazione. Restano però in collegamento duraturo solo se l’azione dell’organizzazione trasmette una chiara tensione ideale. VOL.A IN RETE «è il nuovo progetto sul Giubileo», spiega Cristina De Luca, «affidatoci dal Comune di Roma a seguito di un percorso di co programmazione e co progettazione, che ci vedrà impegnati in partenariato con il Forum del Terzo Settore del Lazio e insieme a un consistente gruppo di associazioni, nella gestione di volontari per tutti gli eventi giubilari».
VOL.A IN RETE
Il progetto, che prenderà il via a dicembre 2024 e si snoderà per tutto il 2025, prevede l’attivazione di 24 punti di accoglienza fissi e di 12 unità mobili, il coinvolgimento di oltre 800 volontari – grazie alla collaborazione di decine di organizzazioni – per l’orientamento dei pellegrini che giungeranno a Roma. Il Giubileo 2025 sarà, sottolinea la presidente De Luca, «un’importante occasione di incontro tra i pellegrini e la comunità locale, di promozione del valore della solidarietà, di rafforzamento della partecipazione attiva e dell’immagine del volontariato nel Lazio come risorsa di supporto alla comunità e ai visitatori. Un’opportunità come poche per creare connessioni durature tra cittadini, associazioni e istituzioni. E una sfida importante, per il valore di essere insieme con il Forum del Terzo Settore; la possibilità di far sperimentare un’attività di volontariato anche a persone che non hanno mai avuto questa esperienza e che potrebbero un domani essere disponibili a nuove forme di impegno; la stretta collaborazione con il Comune di Roma e con gli altri enti coinvolti nell’organizzazione». CSV Lazio risponde, con questo orizzonte di interventi, agli orientamenti strategici per rafforzare il volontariato e promuovere una rete territoriale solida e inclusiva, consolidando la propria posizione di punto di riferimento su tutto il territorio regionale.
«Se vogliamo», ha concluso De Luca, «che il volontariato continui a essere nel paese quella spina dorsale che costruisce legami, favorisce la crescita delle comunità e contribuisce a superare le difficoltà e gli squilibri sociali, dobbiamo saper leggere e anticipare il cambiamento. È la strada che dobbiamo percorrere: affiancare ai servizi più classici la capacità di interpretare il futuro, di essere al fianco dei percorsi e delle energie volontarie, valorizzando quelle strutturate come quelle nascenti ed informali; dare a queste realtà la certezza che dietro di loro c’è un CSV che le supporta e le accompagna. Un compito non banale per chi deve rendere conto del proprio lavoro in modo puntuale, ma che dobbiamo darci se vogliamo giocare un ruolo attivo nei mutamenti in atto e non esserne semplici osservatori o testimoni, ma agire ciò che siamo, un CSV agente di sviluppo sul territorio».