DIVERSITY DAY: A ROMA LE AZIENDE INCONTRANO LE PERSONE CON DISABILITÀ
Il 21 novembre all’Università di Tor Vergata l'appuntamento dedicato all’inserimento lavorativo. Ma anche alla formazione per le aziende
20 Novembre 2018
Mercoledì 21 novembre torna a Roma Diversity Day, la più importante manifestazione italiana dedicata all’inserimento lavorativo di persone con disabilità e appartenenti a categorie protette ai sensi della Legge 68/99. È il più importante Career Day italiano di questo tipo, ed è organizzato e promosso da Jobmetoo, Value People e Cesop HR Consulting Company. Il 21 novembre all’Università di Tor Vergata, dalle 9 alle 15.30, i visitatori potranno incontrare oltre 30 aziende nazionali e internazionali alla ricerca di nuovo personale appartenente alle categorie protette, svolgere colloqui one to one, e usufruire dell’importante servizio di correzione del curriculum vitae erogato da tutor professionisti.
LA DOMANDA E L’OFFERTA. Le aziende presenti sono realtà che valorizzano la diversità e creano ambienti di lavoro inclusivi, e sono marchi importanti. Sono Accenture in Italia, ALSTOM, Altran Italia, American Express, Apple, Birra Peroni s.p.a., Bristol-Myers Squibb, Capgemini, Eataly, Eurospin Italia, Generali Italia, BNP Paribas Recrute, Leonardo, Lidl Italia, Logista Italia S.p.A, Mbda, Philip Morris manifacturing & Technology, Pininfarina, Procter & Gamble, Softlab Laboratori per la produzione industriale del software, Umana Spa – Agenzia Per Il Lavoro, Unilever e tante altre.
È prevista anche la presenza di Interpreti LIS per le persone sorde. I facilitatori saranno disponibili durante tutto il corso della manifestazione su prenotazione.
«È un vero e proprio Career Day», spiega Marina Massaro, sales manager di Value People. «L’incontro è finalizzato a mettere in contatto domanda e offerta di lavoro per persone con disabilità e appartenenti a categorie protette e aziende. All’inizio ci sarà un momento di convegno e saluto, per presentare il progetto e alcuni nostri partner, e l’Università di Tor Vergata. Quindi ci sarà l’apertura degli stand delle aziende e tutti i partecipanti potranno presentarsi alle aziende a cui sono più interessati». «La maggior parte delle aziende vengono perché hanno una o più reali esigenze di assunzione, opportunità da offrire, se non immediate future, hanno delle esigenze più o meno specifiche», aggiunge. «Possono avere anche delle esigenze generiche. Quello che consigliamo alle aziende è di valutare la persona in base alle proprie competenze, e in base a quella individuare la figura più idonea».
LA FORMAZIONE CONTINUA. Diversity Day è un evento nato da realtà leader nei rispettivi settori, con un know-how in grado di fare la differenza. «Value People e Cesop hanno un’esperienza ultraventennale nell’organizzazione di Career Day», spiega Marina Massaro. «Ci è venuto spontaneo metterci in movimento in questo senso. L’evento nasce circa dieci anni fa, e dallo scorso anno è stato riorganizzato in questa forma coinvolgendo Jobmetoo, che è l’unico portale che si occupa esclusivamente di ricerca e selezione di persone con disabilità e appartenenti a categorie protette. Il loro ruolo è fondamentale non soltanto per svolgere la funzione di ricerca e selezione, ma anche per fornire alle aziende tutte le informazioni utili quando si parla di disabilità in azienda».
Diversity Day, infatti, non è solo un evento di inserimento lavorativo, ma è un progetto di formazione permanente alle aziende in tema di disabilità, e Jobmetoo è il punto di riferimento in materia. «Il Diversity dura tutto l’anno con incontri formativi per le aziende, che si chiamano Formazione in pillole, in collaborazione con le università», AGGIUNGE Massaro. «In Lombardia il progetto è patrocinato dal CALD, Coordinamento Atenei Lombardi per la Disabilità, che ci ha dato le sedi per l’evento e la formazione. Le sedi storiche del Diversity Day sono Milano e Roma, a Milano siamo stati al Politecnico, alla Bocconi, la Cattolica ci ha dato la sede per la formazione, a Roma siamo stati a Tor Vergata, e ci torniamo. La novità del 2018 è stata Verona, al Palazzo della Gran Guardia».
I PROBLEMI PER LE AZIENDE. Diversity Day è un progetto che promuove concretamente il Diversity Management e l’inclusione lavorativa delle persone in situazione di svantaggio verso il mercato del lavoro, in partnership con le aziende, le istituzioni, l’università, i media e la società civile, per sostenere attivamente la Responsabilità Sociale d’Impresa. Lo scorso febbraio, in occasione del Diversity Brand Summit, vi raccontavamo come l’80% della popolazione italiana preferisca brand inclusivi, attenti alla diversità in senso ampio.
Il Diversity Day è una conferma non solo dell’attenzione delle aziende a queste tematiche, ma dei passi concreti che possono fare in questa direzione. «Abbiamo capito che le cose fatte solo per immagine non vanno avanti più di tanto», riflette Marina Massaro. «Abbiamo percepito che quello che funziona e che viene riconosciuto è portare dei risultati concreti e fornire delle soluzioni a dei problemi. Che, per quanto riguarda i candidati, consistono in un rapporto di lavoro appagante dal punto di vista professionale e che risponda anche alle proprie esigenze personali, fisiche e mentali. Per quanto riguarda le aziende, si tratta di portare soluzioni a problematiche concrete».
Ma quali sono le principali problematiche che le aziende devono affrontare in tema di diversità e disabilità? «Possono andare dal capire come approcciarsi a una persona con disabilità allo studiare come adeguare la postazione di lavoro a persone con disabilità visiva», spiega la manager. «E poi si tratta di conoscere le agevolazioni fiscali e gli aspetti normativi, che sono cambiati recentemente, e le tecnologie a supporto della disabilità. Alcune aziende ci hanno chiesto una formazione legata alle dinamiche comportamentali tra colleghi, o come evitare di arrivare a controversie legali con dipendenti con disabilità. A volte capita, e chiedendo supporto a enti e associazioni più competenti si può evitare».
I NUMERI. Per capire l’impatto del Diversity Day diamo un po’ i numeri. All’edizione del 2017, a Milano, hanno partecipato 508 persone (58% uomini e 42% donne), di cui il 12% di origine italiana e l’87% di origine straniera. Nel 56% dei casi si tratta di laureati, e nel 25% dei casi di diplomati. Le offerte di lavoro sono state 92 e 1562 sono state le candidature in risposta agli annunci. A Roma i partecipanti sono stati 308 (62% uomini e 38% donne), di cui il 92% di origine italiana e il 6% di origine straniera. Nel 66% dei casi si tratta di laureati, e nel 23% dei casi di diplomati. Le offerte di lavoro sono state 17 e 203 sono state le candidature in risposta agli annunci.
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