CIAMPINO: CON IL DOPOSCUOLA DI OFFICINE CIVICHE, NESSUNO RESTA INDIETRO
DoPolis, Doposcuola Popolare, risponde ad un bisogno concreto. ma si colloca all'interno di di una serie di progetti per la coesione sociale
12 Marzo 2019
Di sostegni allo studio per italiani e stranieri ce ne sono tanti. Eppure un’esperienza come il doposcuola a Ciampino di DoPòLiS, “Doposcuola Popolare – Laboratori per l’Inclusione Sociale”, vale la pena essere ricordata. Organizzati da Officine Civiche, i corsi sono gratuiti e aperti a tutti. L’associazione li autofinanzia tramite donazioni, campagne di crowdfunding e quote associative. Destinatari i bambini tra i 7 e i 13 anni, che sono impegnati il sabato dalle 16:30 alle 18. Il servizio è arricchito da laboratori, analisi di corsi di formazione, ricerca di offerte di lavoro e consulenze sociali. Il supporto linguistico viene erogato anche per chi vuole sostenere l’esame teorico della patente.
«L’idea del doposcuola a Ciampino è nata non esistevano servizi di questo tipo, almeno prima del nostro arrivo». A parlare è la presidentessa di Officine civiche Francesca De Rosa. «Ciampino è una periferia un po’particolare. È una città che sta meglio rispetto ad altre periferie romane, tuttavia attività di carattere sociale non esistono. L’altissima densità abitativa, la cementificazione, la scarsità di spazi verdi e l’assenza di spazi di aggregazione, tranne quelli per gli anziani, completano il quadro»
A Ciampino c’è anche il campo rom La Barbuta. Secondo l’immaginario comune i Rom pongono resistenze all’integrazione. Qual è la situazione con loro?
«Ha detto bene: è l’immaginario comune. I numeri invece ci dicono che solo un quinto dei Rom presenti in Italia risiede nei campi. Per noi la questione non è etnica, ma socioeconomica. Le baraccopoli esistono perché esistono persone povere. Abbiamo cominciato a interessarcene dal 2015, da quando hanno appiccato i primi roghi. Il nostro approccio è sia sociale che ambientale».
Quali sono le principali difficoltà che riscontrate nelle vostre attività?
«Ogni ambito in cui operiamo ha punti più alti e punti più bassi. La difficoltà principale però è una: Ciampino è una città dormitorio. Troviamo complesso far conoscere la nostra associazione e i nostri progetti. La cittadinanza non è abituata al tipo di attività che organizziamo. L’amministrazione comunale poi non ci ha mai sostenuto. Certo, attualmente il Comune è commissariato. Credo però che anche prima non ci abbia mai visto di buon occhio. È anche vero che in passato ci sono stati anche punti di confronto. Abbiamo lavorato anche per l’istituzione di un regolamento per la partecipazione della cittadinanza ai processi di trasformazione urbanistica, che però non è stato ancora approvato».
Quali progetti avete per il futuro?
«Sicuramente continueremo le attività del doposcuola a Ciampino. In assenza di spazi dove organizzarci, all’inizio ci incontravamo al parco. Poi abbiamo ottenuto una sede: un locale che abbiamo preso in affitto grazie a quanto accumulato attraverso una raccolta fondi. Inoltre stiamo cercando di aprire uno sportello di orientamento al lavoro. A partire dalle esigenze delle famiglie Rom, ci siamo accorti che serve un aiuto nella stesura di un curriculum. Ovviamente il servizio è aperto a tutti senza alcuna distinzione. Infine vorremmo inserirci nella rete con le realtà scolastiche e i servizi sociali del territorio. È chiaro che dovremmo confrontarci con quanto ci offrirà in futuro il territorio. Per molto tempo abbiamo navigato a vista, impegnandoci sulle problematiche più urgenti».
L’ASSOCIAZIONE. “Officine Civiche”, oltre al doposcuola a Ciampino, porta avanti molti progetti. Si occupa di promozione, produzione, organizzazione e progettazione di attività e servizi orientati ai valori di democrazia, uguaglianza, partecipazione, trasparenza, solidarietà e sussidiarietà. Gli ambiti in cui interviene sono cultura, sport, divulgazione, formazione, ambiente.
Sua ad esempio la mappa collaborativa dei Beni Comuni e della Rete territoriale di Ciampino. Su iniziativa di alcuni attivisti dell’associazione, alla mappatura di tutti i servizi sociali e culturali pubblici e/o cooperativi, dei movimenti cittadini e delle reti civiche e di consumo alternativo hanno preso parte diversi cittadini. Disponibile online, la mappa è uno strumento aperto e in continua evoluzione. A patto che non si inseriscano forze politiche, luoghi di culto o imprese. Saranno i benvenuti parchi e spazi di inclusione sociale.
Le foto sono tratte dal sito di Officine Civiche.
Se avete correzioni o suggerimenti da proporci, scrivete a comunicazione@cesv.org