DUE PROGETTI CONTRO LA POVERTÀ EDUCATIVA. L’IMPEGNO DI CSV LAZIO

Lavorare contro la povertà educativa significa lavorare per ridare un futuro al paese. E si può fare

di Redazione

Si chiude un altro anno scolastico e si apre un periodo di bilanci e di scelte, per le istituzioni scolastiche, per gli insegnanti, ma sopratutto per i bambini e i ragazzi e le loro famiglie. Soprattutto per coloro che finiscono un ciclo e passano a un altro, o forse chiudono qui un percorso scolastico troppo breve.

 

LA POVERTÀ EDUCATIVA. Quello dell’istruzione è per l’Italia un problema: in generale, ma in particolare per quanto riguarda la povertà educativa. Tra i ragazzi della seconda superiore,  il 33,5% (35% nel Lazio) non raggiunge un livello sufficiente di competenza alfabetica e il 42% (46% nel Lazio) di quelle numeriche, si legge nel rapporto “L’Italia e gli obiettivi 2030 sull’istruzione” dell’impresa sociale Con i Bambini. E se negli ultimi anni il tasso di abbandono scolastico precoce era andato calando, ora il trend sembra invertirsi e il tasso è risalito al 14,5%.

Quello della povertà educativa è un problema grave, strettamente correlato a quello della povertà economica, che in Italia colpisce particolarmente i minori. Nel 2005 la percentuale dei minori poveri in povertà assoluta  non raggiungeva il 4% , dieci anni dopo, complice la crisi del 2009, aveva  raggiunto il 12%, cioè 1 milione e duecentomila bambini e adolescenti.

Il problema è che questi bambini e questi adolescenti, molto probabilmente, non riusciranno ad superare la propria condizione di povertà. Secondo un stima dell’Ocse, in Italia servono cinque generazioni per uscire dalla povertà e raggiungere il livello del reddito medio: la povertà è, quindi, ereditaria. E la povertà educativa è una concausa di questo “intrappolamento”. In genere, le famiglie più povere hanno un livello basso di scolarizzazione: e il titolo di studio dei genitori, insieme alla loro professione, incide sulla scelta del percorso scolastico. Inutile di dire che, più è basso il titolo di studio, più è probabile che il ragazzo abbandoni precocemente gli studi. Insomma, chi nasce in una famiglia povera, avrà più probabilità di non finire il proprio percorso di studi, e una maggiore probabilità di avere poi lavori precari o sottopagati.

Investire in educazione oggi, significa quindi contrastare la povertà futura e lavorare per lo sviluppo di tutto il paese.

 

progetti contro la povertà educativaTUTTI A SCUOLA. Per questo anche CSV Lazio si è impegnato in due progetti contro la povertà educativa, Tutti a Scuola e Radici di Comunità, entrambi selezionati da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

Tutti a scuola è rivolto agli adolescenti, a cui si rivolge perché ritrovino le proprie aspirazioni, abbiano relazioni significative, acquisiscano competenze e strumenti per il presente e per il futuro. È stato ideato all’interno dei Laboratori di Territorio Europa ed è realizzato da una rete di 62 enti – associazioni, istituti scolastici, enti pubblici – che hanno come capofila CSV Lazio. Coinvolge quattro territori: la città di Roma, i Castelli romani e litorale, Latina e provincia, Sud Pontino.

Il progetto punta sulla comunità educante, come soggetto che può realmente incidere sulla povertà educativa e dunque vuole coinvolgere non solo gli insegnanti, ma le istituzioni locali, il Terzo settore, i genitori, oltre ovviamente agli adolescenti. Prevede quattro filoni di attività: quelle dirette agli adolescenti, quelle finalizzate al sostegno alla genitorialità, quelle per la costruzione della comunità educante e quelle indirizzate alla partecipazione istituzionale.

Tra gli obiettivi concreti, c’è la costruzione di Spazi Aperti – locali scolastici o di altra natura – che diventino luoghi degli e per gli adolescenti. Non solo sedi per le attività, ma anche per costruire relazioni tra scuola e territorio.

 

progetti contro la povertà educativaRADICI DI COMUNITÀ. Il secondo dei progetti contro la povertà educativa è Radici di Comunità, invece, coinvolge una trentina di enti, tra cui CSV Lazio, ha per capofila Cemea del Mezzogiorno ed è attivo su Anzio (RM), Nettuno (RM), Latina, Subiaco (RM) e Roma. È rivolto ai bambini delle elementari e punta ad aiutarli a scoprire le proprie capacità e potenzialità.  Nello stesso tempo offre sostegno ai genitori,nel difficile compito di educare e di crescere insieme ai propri figli.

Utilizzando il metodo dell’educazione attiva, si propone specificamente quattro obiettivi: riappropriazione della scuola e degli spazi comuni; sostegno della genitorialità e coinvolgimento delle famiglie; coinvolgimento e allargamento della comunità educante; promozione delle competenze cognitive e non dei minori. Per questo propone una serie molto ampia di laboratori e attività con i bambini nelle scuole, momenti di confronto e riflessione con i genitori e la costituzione sui territori di Comitati integrati, per sensibilizzare e attivare la comunità educante.

Entrambi i progetti sono triennali: l’impegno contro la povertà educativa non può che essere a lungo termine.

Se avete correzioni o suggerimenti da proporci, scrivete a comunicazione@cesv.org

DUE PROGETTI CONTRO LA POVERTÀ EDUCATIVA. L’IMPEGNO DI CSV LAZIO

DUE PROGETTI CONTRO LA POVERTÀ EDUCATIVA. L’IMPEGNO DI CSV LAZIO