ESQUILINO: IL MONDO VISTO ATTRAVERSO UN MERCATO
Un libro racconta il mercato di Piazza Vittorio, le sue storie, i suoi frutti. I più succosi e dolci sono le persone
22 Settembre 2015
“Al di là dei frutti” è il titolo della raccolta di testimonianze, fotografie, racconti e ricette, che mettono a fuoco il Mercato Esquilino, in tutta la sua unicità.
Le autrici del libro sono Angela Rossi ed Emilia Martinelli, entrambe legate al Progetto di Mediazione Sociale Esquilino , realizzato dalle cooperative sociali Parsec, Magliana 80 ed Eureka Primo.
Abbiamo rivolto alcune domande alle due autrici, per saperne di più sul libro che racconta i segreti dello storico mercato romano.
Quale è stato il vostro ruolo nel Progetto Mediazione Sociale Esquilino e come è nata, a partire da quel percorso, l’idea del libro?
«Entrambe, dal 2005 al 2013, abbiamo preso parte al Progetto come operatrici sociali: una di noi (Angela Rossi) è sempre stata la referente per le scuole ed ha coordinato le attività realizzate tra scuola e territorio, mentre l’altra (Emilia Martinelli) è stata la referente degli eventi artistico-culturali. L’idea del libro è nata proprio durante il nostro lavoro all’interno del mercato: osservando, gustando, toccando, ascoltando, annusando e lasciandoci trasportare dalle emozioni che questo ambiente ci ispirava. Con questo libro, abbiamo voluto rendere omaggio alla storia e alle culture che attraversano il Rione Esquilino e l’intera città di Roma. Perché parlare dell’Esquilino, di Piazza Vittorio, del mercato significa parlare di luoghi che sono parte della vita di tutti i romani, anche di quelli che non sono nati qui, ma che ora vi abitano.
Abbiamo cominciato andando a spasso tra i banchi e intervistando tutti i commercianti, per raccogliere memorie, esperienze, conoscenze di quanti ogni giorno vivono il mercato e di quanti lo hanno frequentato e amato. Da questo materiale sono nate le storie, le curiosità, le ricette che riempiono le pagine di “Al di là dei frutti”. Anche le foto, di Riccardo Floris, raccontano il nostro girovagare nel Mercato».
In che senso il vostro libro può essere inteso come una “Guida” del Mercato? Com’è strutturato?
«“Al di là dei frutti” è una “Guida” nel senso che, come in un viaggio, intende accompagnare il lettore alla scoperta del Mercato, a partire dalle suggestioni dei racconti. Ciò che ci auguriamo è che il lettore sia spinto ad uscire, per immergersi tra i banchi di frutta, spezie, abiti e cogliere il messaggio racchiuso nel titolo del libro: il Mercato è un luogo vivo, fatto di cibi e di commercio ma fatto soprattutto di racconti, di volti, di storie, di relazioni non sempre visibili.
Il libro è strutturato in cinque capitoli (I buoni frutti – Largo alle spezie – Carne e ossa – Appesi all’amo – Seguendo il filo), ognuno dei quali contiene racconti, ricette, pillole letterarie, curiosità, interviste. Ogni capitolo si ispira ad una zona del mercato: frutta e verdura, spezie, carne, pesce e generi vari. Alcuni racconti ripercorrono la storia del Mercato, altri testimoniano la vita reale di chi lavora o ha lavorato tra i banchi, altri ancora sono frutto della nostra fantasia ma si ispirano ad un personaggio del Rione o ad un fatto accaduto lì. Le ricette che compaiono tra le pagine sono invece offerte direttamente dai ristoratori del Rione e dagli studenti di un Istituto alberghiero romano.
Cosa accomuna le storie che raccontate?
«Il filo rosso che lega tutti i racconti del libro è l’intento di portare alla luce ciò che nel mercato c’è ma non si vede: i ricordi di un passato importante, i legami interrotti da un lungo viaggio, i sogni e i progetti di vita, gli incontri con chi non si conosce, le persone che nessuno vede ma che sono lì».
Nel vostro libro compaiono anche contributi di altri autori. Chi sono? Quali altri aspetti affrontano?
«Nel libro ci sono – oltre i nostri – cinque racconti di altrettante donne: due operatrici del Progetto, due frequentatrici del mercato, una studentessa di un Istituto del Rione. Nelle loro storie c’è chi – senza fissa dimora – vive ad un angolo del mercato ed osserva il via vai della gente; chi – disoccupato – si ritrova a lavorare in un banco di pesce; chi pensa con nostalgia alla famiglia lasciata in Bangladesh; chi scopre che la carne non è la stessa se cucinata da cinesi, brasiliani o senegalesi.
Nel libro si incontrano poi le interviste realizzate con i referenti di diverse associazioni e quella con Leonardo Carocci, il responsabile del progetto Mediazione Sociale Esquilino. Tra gli altri autori c’è infine Giovanni Anversa, giornalista e frequentatore appassionato del Mercato, che ha scritto la prefazione al libro».
Anche Erri De Luca ha contribuito con un suo racconto. Come nasce questa collaborazione?
«In un incontro casuale al mercato, abbiamo condiviso con Erri De Luca ciò che ci aveva mosso a mettere insieme “Al di là dei frutti”. Lo scrittore quindi ha accettato di partecipare al nostro progetto con il racconto che abbiamo inserito nel libro: “La fame e la sete”. È stato un grande regalo che De Luca ha voluto farci».
C’è un personaggio che, a vostro parere, “incarna” lo spirito del mercato più degli altri?
Angela Rossi: «Mi riesce difficile identificarne uno solo. Il mercato ha tante identità, tante facce ed è tante cose; è fatto di una grande e lunga storia che comincia agli inizi del secolo scorso e di cambiamenti più recenti, che lo arricchiscono. Il mercato è fatto di commercianti che hanno vissuto le trasformazioni del passato e di commercianti che continuano a vivere l’evoluzione del presente. Di personaggi ce ne sono tanti».
Emilia Martinelli: «Penso che tutti i personaggi del libro incarnino bene Roma e le sue storie, uno in particolare però mi ha colpito, quando l’ho intravisto aggirarsi per il mercato: si tratta di “Giacca Blu”, l’uomo del baratto. Giacca blu è un uomo dignitosissimo che si aggira tra i venditori, pagando bollette e incombenze postali in cambio di frutta e verdura. Lui non si arrende alla precarietà e trova un’alternativa alla moneta. Giacca Blu vive di relazioni, lui è il mercato vero, quello dove le persone sono il frutto più succoso e dolce».
Cosa rappresenta oggi il mercato per il quartiere Esquilino e per la città di Roma?
«È un luogo simbolico e reale di incontro, esplorazione, scoperta. Il mercato è lo specchio delle nostre società che cambiano, che si arricchiscono e che includono continuamente persone, mondi e culture diverse. È un luogo che tutti dovrebbero conoscere per comprendere immediatamente in che direzione va il mondo».
Emilia Martinelli e Angela Rossi
“Al di là dei frutti”
Iacobelli editore, 2015
pp. 112, € 15