FENIX 19: IL CENTRO DOVE I GIOVANI SI INCONTRANO E SI FORMANO
Alla scoperta del centro di aggregazione giovanile al Pigneto a Roma, dove ci si educa attraverso il gioco e la creatività
06 Luglio 2016
Martedì 6 luglio 2016 abbiamo visitato il centro di aggregazione giovanile Fenix 19 al Pigneto, in occasione di un incontro al quale hanno partecipato anche Claudio Tosi , Presidente del CEMEA (Centro per l’Esercitazione ai Metodi dell’Educazione Attiva) per il Mezzogiorno, la onlus che gestisce il Centro, gli operatori, gli insegnanti e i ragazzi e le ragazze che lo vivono quotidianamente. Un incontro informale per presentare la prima pubblicazione cartacea del Centro e per festeggiare insieme la tanto attesa notizia dell’ottenimento del finanziamento per la struttura per un altro anno.
«Il CEMEA ha resistito e ha mantenuto la continuità delle aperture del Fenix anche nei mesi in cui il progetto è rimasto sospeso» ci ha detto Sarah Parisi, responsabile del Centro Fenix per il CEMEA del Mezzogiorno «proprio per la forte presenza e sostegno dei tanti adolescenti che lo continuano a frequentare dalla sua apertura nel 2004».
I centri di aggregazione giovanile
Nati per offrire ai più giovani opportunità e luoghi di incontro, i centri di aggregazione giovanile hanno anche l’obiettivo di prevenire forme di disagio e fornire un valido aiuto per problemi che i più giovani possono incontrare nella sfera scolastica e familiare. Ragazzi di diverse età, estrazione sociale e provenienza si incontrano negli spazi di questi centri, dove gli operatori organizzano corsi e attività come danze, teatro, pittura, manualità, canto, sport, per favorire la coesione dei ragazzi, educandoli alla condivisione e aiutandoli nel proprio percorso di crescita personale in armonia con l’ambiente circostante.
Al Fenix 19 queste attività vanno dal sostegno scolastico e allo studio, all’orientamento lavorativo e scolastico, ai laboratori manuali e artistici, ai giochi e attività di ogni genere. «Noi operatori svolgiamo un ruolo di attivatori di processi», ci dice Angelo, «raccogliamo gli spunti e le energie che vengono dai ragazzi e in base a quelli organizziamo le attività, come successo quest’anno con il laboratorio di rap». Il tutto avendo come sfondo di riferimento la metodologia del CEMEA basata sull’insegnamento ludico attraverso l’esperimento, il gioco, il saper fare, l’educazione non formale.
Il Fenix 19, una grande famiglia interculturale
Per le specificità del quartiere in cui si trova, il Fenix è anche luogo e strumento di integrazione culturale. Gli adolescenti e i giovani che partecipano ai corsi di italiano offerti dal centro, oltre al supporto scolastico hanno anche l’opportunità di conoscere e integrarsi con i loro coetanei facendo attività ricreative di ogni genere nel pomeriggio. Come Stella, una ragazza cinese, arrivata in Italia soltanto un anno fa sperimentando all’inizio problemi di integrazione dovuti soprattutto alle difficoltà di comunicazione. «Ora grazie ai professori e ai tanti ragazzi che ho conosciuto al Fenix, sono riuscita a sbloccarmi e riesco finalmente a parlare con i miei compagni di scuola».
Ascoltando le testimonianze degli operatori e degli utenti, che frequentano il centro, le parole che ritornano e rimbalzano da una bocca all’altra sono “accoglienza” e “condivisione”. «Una seconda casa dove fare cose che ti piacciono aiutata da persone esperte, dove esprimerti senza che qualcuno di giudichi», come testimonia Cherzzy, ragazza di Roma di origini filippine che frequenta il centro da ormai tre anni. «Una grande famiglia dove si condividono esperienze, sorrisi e culture», come racconta Silvia, ragazza spagnola in Servizio Volontario Europeo. Un posto dove crescere personalmente con l’aiuto reciproco, come ha sperimentato Simone, entrato per la prima volta al Centro quattro anni fa come volontario in Servizio Civile e che «negli anni ha scoperto di amare il ruolo di educatore decidendo di iniziare l’Università per farlo».
Tante storie, tante testimonianze che danno la forza e la motivazione necessaria agli operatori per continuare a lottare affinché il Centro Fenix 19 resti , per citare il titolo della loro prima pubblicazione, “una risorsa territoriale per l’integrazione e il successo formativo”.