FLUMEN 2024. UN FIUME DI STORIE CHE UNISCE E CONNETTE
Il 28 e il 29 giugno al Teatro del Lido di Ostia torna Flumen, Festival che conduce alla sesta edizione il suo impegno per le migrazioni, la nonviolenza, l’ecologia. Daniele Taurino: «Quest’anno dedicheremo il festival anche a Satnam Singh, l’ennesima vittima del caporalato»
24 Giugno 2024
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Il 28 e il 29 giugno al Teatro del Lido di Ostia, dalle 18 in poi, torna Flumen, il Festival dell’ecologia, della non violenza e delle migrazioni, giunto alla sesta edizione. Organizzato dall’Associazione Io Noi, dalla Biblioteca per la Nonviolenza e dal Movimento Nonviolento, Flumen è un’iniziativa gratuita realizzata in collaborazione con CSV Lazio e con il patrocinio del Municipio Roma 10. Un festival di cui abbiamo bisogno. Oggi più che mai.
Arte e musica per trasmettere messaggi culturali e politici
Flumen ha dentro tante storie che sarà interessante ascoltare. Ma il festival ha anche una sua storia da raccontare. Ne abbiamo parlato con Daniele Taurino, Direttore Artistico. «Sei anni fa, nel 2019, ci ritrovammo tra ragazzi per pensare a come trasmettere quello che facevamo tutti i giorni con il lavoro per la pace e la non violenza organizzata, con le campagne per il disarmo e per la crisi climatica, per l’accoglienza ai migranti e le scuole popolari di italiano per stranieri» ci racconta. «Abbiamo pensato che uno degli strumenti poteva essere un festival, in cui, anche attraverso l’arte, la musica e il divertimento, questi messaggi culturali e politici potessero essere veicolati. Questa idea ha trovato subito una traduzione attraverso tre associazioni: l’Associazione Io Noi Onlus, la Biblioteca per la Nonviolenza e Movimento Nonviolento. Da lì abbiamo iniziato a chiamare a raccolta nostre amiche e amici, un gruppo di volontari, con cui abbiamo immaginato una prima edizione totalmente autogestita». La nascita di Flumen è stata possibile grazie a due punti di svolta. Il primo è stato la scelta del nome. «”Flumen” è nato dalla vicinanza del Tevere, visto che tutti noi stiamo tra Fiumicino e Ostia» ci rivela Taurino. «Il fiume che va al mare, che ci unisce, che connette. Dentro alla parola Flumen c’è Lumen, la luce, la fiaccola della speranza che vogliamo tenere accesa. E c’è un acronimo: Festa Liberazione Utopie Migrazioni Ecologia Nonviolenza. Migrazioni, ecologia e nonviolenza sono i tre temi che portiamo avanti ad ogni festa».
Una manifestazione nazionale e internazionale
E poi c’è uno di quegli incontri che fanno da svolta. «L’altra grande spinta in avanti è stata quando, cercando la prima location, l’Expo a Fiumicino, abbiamo contattato Franco Mussida, storico chitarrista della PFM» ci racconta il Direttore Artistico. «Ha sposato la causa e ha accettato di venire gratuitamente e di fare il primo padrino del nostro festival. È stata la spinta che ci ha permesso di invitare altri artisti». E così è nata la prima grande edizione di Flumen. «E da lì sta vivendo un festival che non è mai stato locale, ma nazionale e internazionale. Ogni edizione si alimenta di quello che riusciamo a fare durante l’anno con le nostre reti. Ed è particolare anche per il suo non stare sempre nello stesso posto: è andato in scena a Fiumicino, a Roma a San Lorenzo e quest’anno a Ostia. I prossimi anni potremmo anche uscire dalla regione. Nel frattempo si aggiungono partner che credono e sposano il progetto, come il CSV Lazio».
Flumen quest’anno ha un senso particolare
Quest’anno il Festival Flumen ha un senso ancora più particolare. Le guerre non sono mai finite, ma a Gaza sta andando in scena forse il più duro dei conflitti. «Aveva già senso nel 2019 scegliere questi tre temi che sono i tre temi politici del nostro tempo, delle nostre generazioni» commenta Taurino. «L’Europa non fortezza ma accoglienza. Un’Europa progetto di pace. Un’Europa che sia baluardo contro la crisi climatica. Lo scenario purtroppo in questi anni non è andato migliorando: continuano le stragi nel Mediterraneo. Continuano gli episodi di ordinario razzismo nei nostri territori: quest’anno dedicheremo il festival anche a Satnam Singh, l’ennesima vittima del caporalato. E poi ci sarà la crisi ecologica, perché non ci sono ancora le politiche che avremmo voluto vedere. Ero alla COP28 di Dubai e non abbiamo visto un chiaro segnale nel bandire i combustibili fossili».
I riflettori su Israele e Palestina
Oggi ci sono più di 48 conflitti armati in atto nel mondo. «Un mondo che spera di portare la pace aumentando ogni anno le spese militari è paradossale» commenta il Direttore artistico. «Parleremo dell’invasione su larga scala della Russia contro l’Ucraina, del massacro di Gaza da parte del Governo Netanyahu israeliano. Portiamo avanti la Campagna di obiezione alla guerra dal 25 febbraio 2022, che da Russia, Ucraina e Bielorussia abbiamo allargato anche a Israele e Palestina. In collegamento venerdì sera ci saranno i giovanissimi obiettori di coscienza israeliani, Mesarvot, e le attiviste non violente di Community Peacemaker Team Palestine. Deve essere la spinta a portare avanti una solidarietà concreta internazionale e spingere i nostri decisori politici a fare i passi necessari per una pace positiva».
Filippo Graziani, nel nome di Ivan Graziani
Il Teatro del Lido di Ostia il 28 e 29 giugno dalle 18 sarà aperto nei suoi spazi interni ed esterni. Ci saranno mostre, stand delle associazioni, punto ristoro e bevande grazie a Lo Spaccio di Ostia. «Ci saranno dei momenti dedicati a un dialogo tra il territorio del Municipio X ed esperienze nazionali sui patti educativi, il venerdì, e sull’accoglienza e sbarchi, il sabato» ci spiega Taurino. «Io condurrò il festival con una poetessa performer, Viola Margaglio: avremo intermezzi artistici e i talk show così saranno molto dinamici. Parleremo di guerra e clima, di disarmo climatico. Avremo il presidente nazionale della Lipu e quello del Movimento Nonviolento. Ci saranno giovani attivisti come Simone Romagnoli. Avremo Lavialibera, il giornale che esce dall’esperienza di Libera contro le mafie». Non mancheranno i momenti musicali e teatrali. «Ci saranno Enrico Pompeo con il suo spettacolo teatrale, il jazz con Giulia Lorenzoni 4tet. E avremo il figlio di Ivan Graziani, Filippo, proprio nell’anno in cui è uscito l’album di inediti Per gli amici. Canteremo insieme a lui per gli amici, per tutte le persone che vorranno confrontarsi con noi e portare avanti, dopo Flumen, un altro anno di impegno per le migrazioni, la nonviolenza, l’ecologia».