FROSINONE. LA RETE PROVINCIALE ANTIVIOLENZA È REALTÀ
Tuffati nella Rete è un modello avanzato nel panorama regionale e nazionale. Riunisce istituzioni, associazioni, organismi professionali
25 Novembre 2015
Un progetto pilota che vede protagoniste 33 istituzioni firmatarie del Protocollo d’intesa istitutivo della Rete provinciale antiviolenza. Entra nel vivo Tuffati nella Rete. Tutto ha avuto inizio il 25 giugno 2015 quando è stato sottoscritto presso la Prefettura di Frosinone il documento che riunisce istituzioni, enti, associazioni, Università, ordini professionali.
E “Tuffati nella Rete” è il nome dell’appuntamento che si è tenuto il 24 novembre 2015 presso il Salone di Rappresentanza della Provincia di Frosinone. Alla vigilia della Giornata internazionale contro la violenza di genere, tale manifestazione è stata particolarmente significativa, perché ha visto protagoniste le più alte istituzioni del territorio. L’appuntamento è stato impreziosito dalla presenza delle scuole, in particolare l’istituto Angeloni di Frosinone, i cui ragazzi hanno esibito dei lavori sul tema e chiuso con flash mob.
L’importanza della comunicazione
Il significato della manifestazione svoltasi in Provincia è stato anche quello di valorizzare il ruolo della Provincia come soggetto di coordinamento tra gli Enti locali del territorio. Numerosi e qualificati gli interventi che si sono alternati durante la giornata. Si è posto l’accento sull’importanza della strategia comunicativa come strumento efficace di contrasto alla violenza di genere, testimoniato dalla presenza della ULand Comunication e di altri attori del panorama della comunicazione sul tema.
«La nostra provincia – ha detto il consigliere provinciale con delega alle Politiche Sociali Andrea Velardocchia – grazie a questa rete formata da istituzioni, associazioni, forze sociali e professionali, sta rappresentando un modello avanzato nel contrasto al fenomeno della violenza di genere e familiare e costituisce un reale strumento di tutela per i soggetti più deboli. La bontà di questo progetto è testimoniata, anche, dal riconoscimento che avviene a livello regionale. L’auspicio è che tale modello virtuoso possa essere replicato in altri settori, accrescendo la qualità della vita della nostra comunità di cittadini. Mi complimento, infine, con tutte le scuole che hanno realizzato i lavori esposti e proiettati durante il convegno, in particolare con la scuola della mia città, il Liceo Artistico di Cassino».
Il tavolo interistituzionale
La segreteria tecnico-scientifica del progetto, costituita dalle professioniste Paola Capoleva, Antonietta Damizia e dalla professoressa dell’Uniclam Fiorenza Taricone hanno illustrato i dettagli del protocollo: «L’adesione attraverso lo strumento del protocollo, formalizzando gli specifici ruoli, ha dato modo agli enti ed alle associazioni di esprimere le proprie competenze, creando una circolarità di informazioni.
La forma di governo scelta dalla rete ha assunto la fisionomia di un tavolo interistituzionale, che è il punto di approdo di tante e diverse iniziative ed esperienze realizzate dal territorio in riferimento ai fenomeni di violenza, maltrattamento e stalking nei confronti dei temi e minori. Il Tavolo si presenta oggi come nuovo modello pilota che riunisce istituzioni, enti, associazioni, Università, ordini professionali».
Esso, facendo tesoro delle esperienze pregresse, intende lavorare sui fenomeni della violenza e del maltrattamento con le seguenti finalità:
- stabilire una modalità di lavoro teorico e pratico in rete, facendo emergere e valorizzando le competenze, esperienze ed eccellenze degli attori territoriali;
- sostenere l’assunzione di responsabilità rispetto al tema da parte di tutti i soggetti coinvolti, soprattutto in ambito pubblico;
- conoscere le reali dimensioni del fenomeno, ottimizzando le informazioni già disponibili monitorando con diversi strumenti le realtà in cambiamento, approfondendo le cause, le conseguenze e le ricadute sociali ed economiche;
- mettere a punto strategie di comunicazione diversificate e in grado di rivolgersi a diverse fasce di età;
- promuovere la diffusione della cultura della non violenza e antidiscriminatoria a tutti i livelli della società civile;
- promuovere e programmare, ai vari livelli la formazione sul tema;
- predisporre un piano annuale di attività che tenga conto anche della programmazione regionale, nazionale ed europea;
- contribuire al reinserimento sociale e lavorativo per le donne vittime di violenza.
I partner
Attualmente la rete è costituita dai seguenti attori:
– Prefettura – Ufficio Territoriale del Governo di Frosinone
– Provincia di Frosinone
– Azienda Sanitaria Locale di Frosinone
– Questura di Frosinone – Polizia di Stato
– Comando Provinciale dell’Arma dei Carabinieri
– Tribunale di Frosinone
– Procura della Repubblica c/o il Tribunale di Frosinone
– Ministero della Giustizia – Ufficio Esecuzione Penale Esterna di Frosinone
– Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale
– Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca – Ufficio Scolastico Regionale per il Lazio – U.S.P. Frosinone
– Consigliera provinciale di Parità
– Distretto socio assistenziale A- Alatri
– Distretto sociale B- Frosinone
– AIPES- Associazione Intercomunale per l’Esercizio Sociale- Consorzio per i servizi alla
persona Distretto C-
– Consorzio dei Comuni del Cassinate per la programmazione e gestione dei servizi sociali –Distretto D.
– CGIL
– CISL
– UIL
– Consiglio dell’Ordine Professionale degli Avvocati
– Consiglio dell’Ordine degli Psicologi del Lazio
– Ordine Provinciale dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Frosinone,
– Ordine degli Assistenti sociali del Lazio,
– Collegio IP.AS.VI di Frosinone
– Collegio delle Ostetriche di Frosinone
– Auser del Frusinate,
– Calcutta Onlus,
– Cooperativa Sociale Diaconia,
– La Caramella Buona
– Per noi donne Insieme contro la Violenza,
– Risorse donna onlus,
– SOS donna Sportello Telematico e Centro di Ascolto,
– Associazione Volontarie Telefono Rosa Frosinone – Centro di Orientamento per i Diritti della Donna-Onlus