Pubblicate le liste del 5X1000: il non profit unito vince
L'Agenzia delle Entrate ha pubblicato gli elenchi del 2013, dopo la mobilitazione di ieri sui social
14 Maggio 2015
#Lelistesonofuori. Il non profit ha vinto un’importante battaglia. E lo ha fatto a tempo di record. Proprio ieri, infatti, a meno di 12 ore dall’inizio della mobilitazione sui social network #Fuorileliste, l’Agenzia delle Entrate ha finalmente reso pubblici gli elenchi delle associazioni beneficiarie del 5×1000, con i relativi importi destinatigli nel 2013. Un risultato che conferma non solo la forza del non profit unito, ma anche la vicinanza dei tanti cittadini che hanno preso parte alla protesta.
Il prossimo passo, ora, sarebbe chiedere che il 5×1000 destinato dai contribuenti alle associazioni non debba più aspettare 2 anni per essere erogato. E questo a maggior ragione se, come hanno sottolineato i promotori della protesta, il 2×1000 destinato ai partiti politici nel 2014 è già stato effettivamente liquidato. Le associazioni, invece, stanno ancora aspettando quello del 2013. E forse, su questo, un atto di civiltà potrebbe essere fatto.
Qui di seguito la notizia pubblicata ieri.
#FUORILELISTE: NON PROFIT ALL’ATTACCO PER IL 5×1000
Oggi tweet bombing dei fundraiser all’Agenzia delle Entrate per chiedere la pubblicazione dei dati del 2013
#Fuorileliste. Oggi il Terzo Settore si è pronunciato con una sola voce sui social network per chiedere all’Agenzia delle Entrate di rendere note le somme del 5×1000 destinate alle associazioni nel 2013. Una voce pacifica ma dirompente. Dalle 9 del mattino è stato tweet bombing.
L’allarme è stato lanciato dai fundraiser delle associazioni italiane, preoccupati per il forte ritardo che l’Agenzia delle Entrate ha già accumulato per pubblicare le liste del 5×1000 relativo al 2013. “Molti dei nostri progetti – si legge nel post diffuso dagli organizzatori – possono essere finanziati con le anticipazioni bancarie”. E rivolgendosi direttamente a chi di dovere: “Lo sapevi? Il tuo ritardo nella pubblicazione non ci permette di attivarle e non ci permette di programmare gli investimenti nei nostri progetti”.
I danni che questo ritardo sta causando alle attività delle associazioni del Terzo settore sono definiti “incalcolabili”. E in effetti, gli operatori del sociale lo sanno fin troppo bene. Chi scrive – i lettori vogliano concedermi una testimonianza personale – ha provato sulla propria pelle la chiusura di un progetto proprio perché, quando sono arrivate le somme del 5×1000, era ormai troppo tardi. Sono dolori difficili da giustificare. Ora, questi fundraiser non stanno chiedendo l’erogazione delle somme (come dire, a quei tempi dilatati ci sono ormai abituati), ma almeno di sapere l’ammontare di quanto loro destinatogli.
A seicento giorni di distanza dalla dichiarazione dei redditi 2013, questa richiesta sembrerebbe non così difficile da esaudire. Eppure: ”A oggi non si sa nulla dell’ammontare delle somme. Mentre sono passati solo sessanta giorni dalla comunicazione e liquidazione delle somme devolute ai partiti politici attraverso il due per mille 2014″, hanno poi specificato i promotori. “Come a dire: per la politica i tempi sembrano essere rispettati”.
Oggi l’hashtag #Fuorileliste è balzato al secondo posto delle tendenze italiane. Un coinvolgimento che testimonia l’allarme non solo delle associazioni, ma anche dei cittadini che conoscono e comprendono l’alto valore che le attività del non profit hanno per questa società. A maggior ragione in una fase economica e sociale come questa. Ebbene, ci auguriamo che il messaggio arrivi in cima anche agli interessi di chi di competenza.