Pubblicate le liste del 5X1000: il non profit unito vince

L'Agenzia delle Entrate ha pubblicato gli elenchi del 2013, dopo la mobilitazione di ieri sui social

di Claudia Farallo

#Lelistesonofuori. Il non profit ha vinto un’importante battaglia. E lo ha fatto a tempo di record. Proprio ieri, infatti, a meno di 12 ore dall’inizio della mobilitazione sui social network #Fuorileliste, l’Agenzia delle Entrate ha finalmente reso pubblici gli elenchi delle associazioni beneficiarie del 5×1000, con i relativi importi destinatigli nel 2013. Un risultato che conferma non solo la forza del non profit unito, ma anche la vicinanza dei tanti cittadini che hanno preso parte alla protesta‎.
Il prossimo passo, ora, sarebbe chiedere che il 5×1000 destinato dai contribuenti alle associazioni non debba più aspettare 2 anni per essere erogato. E questo a maggior ragione se, come hanno sottolineato i promotori della protesta, il 2×1000 destinato ai partiti politici nel 2014 è già stato effettivamente liquidato. Le associazioni, invece, stanno ancora aspettando quello del 2013. E forse, su questo, un atto di civiltà potrebbe essere fatto.
Qui di seguito la notizia pubblicata ieri.

#FUORILELISTE: NON PROFIT ALL’ATTACCO PER IL 5×1000

Oggi tweet bombing dei fundraiser all’Agenzia delle Entrate per chiedere la pubblicazione dei dati del 2013
#Fuorileliste. Oggi il Terzo Settore si è pronunciato con una sola voce sui social network per chiedere all’Agenzia delle Entrate di rendere note le somme del 5×1000 destinate alle associazioni nel 2013.‎ Una voce pacifica ma dirompente. Dalle 9 del mattino è stato tweet bombing.
L’allarme è stato lanciato dai fundraiser delle associazioni italiane, preoccupati per il forte ritardo che l’Agenzia delle Entrate‎ ha già accumulato per pubblicare le liste del 5×1000 relativo al 2013. “Molti dei nostri progetti – si legge nel post diffuso dagli organizzatori – possono essere finanziati con le anticipazioni bancarie”. E rivolgendosi direttamente a chi di dovere: “Lo sapevi? Il tuo ritardo nella pubblicazione non ci permette di attivarle e non ci permette di programmare gli   investimenti nei nostri progetti”.
I danni che questo ritardo sta causando alle attività delle associazioni del Terzo settore‎ sono definiti “incalcolabili”. E in effetti, gli operatori del sociale lo sanno fin troppo bene. Chi scrive – i lettori vogliano concedermi una testimonianza personale – ha provato sulla propria pelle la chiusura di un progetto proprio perché, quando sono arrivate le somme del 5×1000, era ormai troppo tardi. Sono dolori difficili da giustificare. Ora, questi fundraiser non stanno chiedendo l’erogazione delle somme (come dire, a quei tempi dilatati ci sono ormai abituati), ma almeno di sapere l’ammontare di quanto loro destinatogli.
A seicento giorni di distanza dalla dichiarazione dei redditi 2013, questa richiesta sembrerebbe ‎non così difficile da esaudire. Eppure: ‎”A oggi non si sa nulla dell’ammontare delle somme. Mentre sono passati solo sessanta giorni dalla comunicazione e liquidazione delle somme devolute ai partiti politici attraverso il due per mille 2014″, hanno poi specificato i promotori. “Come a dire: per la politica i tempi sembrano essere rispettati”.
Oggi l’hashtag #Fuorileliste è balzato al secondo posto delle tendenze italiane. Un coinvolgimento che testimonia l’allarme non solo delle associazioni, ma anche dei cittadini che conoscono e comprendono l’alto valore che le attività del non profit hanno per questa società. A maggior ragione in una fase economica e sociale come questa.‎ Ebbene, ci auguriamo che il messaggio arrivi in cima anche agli interessi di chi di competenza.

 

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