MATTARELLA AI VOLONTARI: SIETE ESEMPIO PER TUTTI GLI ITALIANI
Giornata internazionale del volontariato. Il Presidente lancia due sfide: le istituzioni ascoltino, il volontariato si apra.
05 Dicembre 2015
Un minuto di silenzio per Rita Fossaceca, Valeria Solesin e le tante volontarie e volontari italiani che per adempiere alla loro missione hanno perso la vita. Si è aperta così la Giornata Internazionale del Volontariato celebrata il 5 Dicembre al Quirinale alla presenza del Capo dello Stato. Un’occasione, quella del 5 Dicembre, per presentare alle istituzioni il valore aggiunto delle tante realtà di volontariato, che quotidianamente scendono in campo per sostenere il Paese. Introdotte dall’attrice comica Geppi Cucciari, sono state presentate le storie di sei volontari impegnati in diverse aree: dalle attività socio-assistenziali dei “senza fissa dimora” all’assistenza ai rifugiati, dalla tutela dei beni culturali agli interventi durante le calamità naturali. Tra i diversi interventi è spiccato quello della giovane lampedusana (e volontaria) Marta Bernardini, che ha chiesto espressamente alle istituzioni presenti di «aprire al più presto corridoi umanitari sicuri per i migranti che approdano sulle nostre coste».
L’Italia migliore
«Solidarietà, gratuità, generosità, impegno sono il denominatore comune del volontariato». Nel suo discorso alle delegazioni presenti in sala, Sergio Mattarella lo ribadisce senza mezzi termini: «La vostra opera è elemento essenziale per il Paese. Lo Stato, infatti, da solo non basta. Le istituzioni pubbliche hanno fatto molto – e devono continuare a svolgere sempre più la propria parte – per garantire a tutti i cittadini livelli dignitosi di assistenza, di sicurezza, di qualità della vita. Ma vi sono attività che uno Stato, per quanto ben organizzato, non riesce a fare e, in realtà, non deve svolgere. La società civile ha spazi, espressamente previsti dalla nostra Costituzione, che non devono essere compressi né invasi dallo Stato».
Il volontariato è una ricchezza che non si può calcolare in valori economici ed è per questo che le istituzioni devono ascoltarvi. Aggiunge il Presidente: «Fate parte dell’Italia migliore. Siete un esempio per tutti gli italiani e potete esserne fieri. Mi permetto di dirvi di continuare, di andare avanti, anche quando le difficoltà sembrano grandi, talvolta insormontabili. Anche quando ci si può sentire sfiduciati perché le cose non vanno come si vorrebbe. È fondamentale che il vostro messaggio arrivi a un numero sempre più largo di giovani, ai quali poter passare idealmente il testimone di un patrimonio di solidarietà e umanità di grande valore. Il volontariato per un giovane è occasione di crescita personale e civile».
Le due sfide
Dopo aver ribadito l’importanza del Servizio Civile come opportunità di crescita e maturazione, Mattarella ha sottolineato anche le difficoltà di un Terzo settore spesso chiamato in causa solo durante le emergenze. «Sappiamo che molte volte i volontari, specialmente in stagioni difficili, si sono trovati a surrogare carenze pubbliche. È stata, certamente, un’azione preziosa, che ha alleviato sofferenze, che ha donato speranza. Ma non è questo, in uno Stato moderno e ben ordinato, la funzione precipua del volontariato, che ha compiti propri, necessari nella nostra convivenza».
Infine due sfide lanciate tanto al mondo del volontariato quanto alle istituzioni. «Da parte delle istituzioni, del mondo politico occorre che venga ascoltata la vostra voce, che venga prestata attenzione ai vostri suggerimenti, in linea con la necessaria apertura alla società civile. Da parte vostra – mi permetto di dire – va evitato un rischio: quello di vivere il vostro impegno così prezioso all’interno di una dimensione circoscritta e appartata. Costituite una grande forza, che deve essere osmotica, dialogante. Non rifuggite dall’impegno politico e civile. La vostra energia positiva, partendo dalla società, deve potersi trasmettere a tutto il Paese».