GIUBILEO 2025. CHI ARRIVA DA NOI DIVENTA PARTE DI UNA GRANDE FAMIGLIA
Il Dipartimento Solidarietà Emergenze FIC è una delle associazioni parte del progetto Vol.A in Rete, attuato da CSV Lazio e Forum Terzo Settore Lazio per l’accoglienza dei pellegrini in questo anno giubilare. A raccontare questa esperienza Roberto Rosati: «Grazie al cibo creiamo connessioni tra le persone»
29 Gennaio 2025
5 MINUTI di lettura
ASCOLTA L'ARTICOLO
Fare di una bella tazza di caffè il proprio biglietto da visita. E della buona tavola la chiave di volta dell’accoglienza. C’è anche il Dipartimento Solidarietà Emergenze (DSE), associazione di promozione sociale nata in seno alla Federazione Italiana Cuochi (FIC), tra i Punti fissi – che affiancano le unità mobili su tutto il territorio romano – di accoglienza diffusa, informazione e supporto a pellegrini e turisti del progetto Vol.A in Rete, attuato da CSV Lazio e Forum Terzo Settore Lazio e promosso dal Dipartimento Protezione Civile e Dipartimento Politiche Sociali e Salute presso l’Assessorato Politiche sociali e Salute di Roma Capitale. E così, dallo scorso 7 gennaio, in Piazza delle Crociate 16, a due passi dalla stazione Tiburtina, il DSE accoglie pellegrini, turisti e viaggiatori, offrendo loro non solo informazioni pratiche, ma anche un’esperienza di autentica convivialità italiana. «Siamo aperti tutti i giorni dalle 10 alle 18, con orari ampliati nei fine settimana e durante le giornate più intense del Giubileo», spiega Roberto Rosati, presidente nazionale DSE FIC, che egli stesso a contribuito a far nascere. «Lo sportello non si limita a fornire indicazioni su come raggiungere le basiliche romane o i siti archeologici della Capitale. Qui, l’accoglienza assume una dimensione culturale e gastronomica unica. Il centro, infatti, ospita anche un laboratorio di cucina dove, a partire dal mese di marzo, organizzeremo cooking show per far conoscere i piatti della tradizione italiana ai pellegrini e ai turisti. Vogliamo che chi arriva da noi si senta parte di una grande famiglia».
«Altro che cuochi stellati, noi siamo i cuochi degli ultimi»
Il Dipartimento Solidarietà Emergenze FIC è nato nel 2016 dallo sforzo congiunto della Federazione Italiana Cuochi, l’Unione Regionale Cuochi Lazio e l’associazione di volontariato R2 Executive Team. Con una rete di oltre 1.000 cuochi professionisti, il DSE è pronto a intervenire in ogni angolo del Paese in caso di calamità. «La nostra esperienza nasce dall’organizzazione della ristorazione collettiva d’emergenza», racconta Rosati. «Dal terremoto in Centro Italia del 2016 all’alluvione nelle Marche del 2022, abbiamo gestito cucine da campo e mense sociali per migliaia di persone. Se pensiamo che una brigata di cucina composta da quattro cuochi può preparare da mangiare per 500 persone, vuol dire che tutti insieme potremmo assistere fino a 500mila cittadini». L’impegno del DSE non si ferma alle sole emergenze: per sei anni ha gestito una mensa dei poveri nel Comune di Aprilia, in provincia di Latina, e in passato ha collaborato con organizzazioni come Croce Rossa, Telethon ed Emergency, per fare solo qualche esempio. Inoltre, nel solo 2024 l’associazione ha organizzato oltre 150 attività in giro per l’Italia e, alla fine dell’anno, ha realizzato in collaborazione con CSV Lazio, un Manuale di cucina in emergenza: una guida pratica per supportare squadre di cuochi e cucinieri in contesti di crisi. «Noi siamo i cuochi degli ultimi», sottolinea Rosati. «Crediamo che la buona cucina non debba essere appannaggio dei soli cuochi stellati, ma un patrimonio accessibile a tutti, specialmente nei momenti di difficoltà».
Una buona cucina per un buon Giubileo
Buona cucina, accoglienza, convivialità sono, dunque, le parole chiave che animano l’impegno del DSE. E che nel corso dei prossimi mesi diventeranno il fulcro dell’accoglienza di tutti i pellegrini che passeranno per il centro di Piazza delle Crociate, dove cuochi professionisti provenienti da ogni regione italiana li accoglieranno con piatti della propria tradizione gastronomica. «Nella nostra sede è impossibile non fermarsi almeno per un caffè», aggiunge il presidente. «Trovare una piccola degustazione di piatti e alimenti realizzati nel Bel Paese aiuta i pellegrini a sentirsi accolti come a casa propria. L’idea è quella di utilizzare il cibo come mezzo per connettere le persone. Faremo vedere come si preparano alcune delle nostre specialità, e magari lasceremo spazio anche a piatti presentati da visitatori di altre culture. La cucina è sempre e comunque un punto di incontro», conclude. Insomma, tra nuovi sapori e ricette tutte da scoprire, l’obiettivo del Dipartimento Solidarietà Emergenze è lasciare nei pellegrini il ricordo di una Capitale accogliente e calorosa.