ROMA, GP DELLA LIBERAZIONE 2022: IN BICICLETTA TRA SPORT, ECOLOGIA, TERRITORIO
Dopo due anni di stop, torna il Gran Premio della Liberazione sullo storico circuito delle Terme di Caracalla, con una giornata dedicata alla Bike 4 Fun, alla scoperta della ciclovia Grab che verrà
26 Aprile 2022
Negli anni dell’occupazione nazi-fascista, la bicicletta era il mezzo più utilizzato per spostarsi e andare a lavorare, ma era anche il mezzo più frequentemente utilizzato dalle staffette partigiane e dei gappisti che operavano nelle varie città italiane. Lo stesso Gino Bartali, campione del ciclismo italiano, grazie alla sua bici, e alle sue pedalate, salvò da morte certa circa 800 ebrei. La bicicletta ha avuto un ruolo così importante durante la resistenza partigiana che i nazisti arrivarono a limitarne l’uso quando non addirittura a vietarlo. Dunque, non è un caso se il 25 aprile del 1946, nel primo anniversario della liberazione, con la collaborazione dell’Anpi, si tenne una gara ciclistica nel cuore di Roma che col tempo è diventata un’istituzione fino a diventare un evento sportivo internazionale, il Gran Premio della Liberazione, che oggi è giunto alla sua 75esima edizione.
Il Gran Premio della Liberazione si fa in tre
«Quest’anno», spiega Federico Salsano del Comitato Gran Premio Liberazione, «per celebrare la settantacinquesima edizione, che per noi rappresenta un evento straordinario, abbiamo deciso di organizzare il Gran Premio su tre giorni. Il primo giorno è stato dedicato a una pedalata ecologica aperta a tutti, la Bike 4 Fun, sviluppata su due diversi percorsi: il primo che ricalca il Parco della Caffarella e il secondo improntato su l’Archeo Grab. Mentre protagonisti del secondo giorno sono stati gli allievi esordienti juniores, mentre il lunedì si sono disputate le gare Under 23 maschile e quella delle donne élite.»
In particolare, la Bike 4 Fun, aperta a tutti, ha dato l’occasione ai partecipanti di pedalare lungo i siti archeologici e architettonici della zona dell’Appia Antica, nonché l’opportunità di unire all’attività sportiva anche quella culturale. La pedalata ecologica è stata promossa, dal Parco Regionale e dal Parco Archeologico dell’Appia Antica, dalla Fondazione Sport City e da Velo Love, l’associazione promotrice del Progetto Grab, Grande Raccordo Anulare delle Bici. Una parte del percorso della pedalata ecologica del 23, ha infatti ricalcato l’Archeograb, un tratto del progetto Grab che prevede la costruzione di una ciclovia lunga 45 km all’interno di Roma, la quale, una volta ultimata, verrà inserita nel sistema delle ciclovie turistiche nazionali.
Il Grab e l’auspicio di vederlo terminato prima del Giubileo
Il progetto del Grab, nato nel 2015 e presentato da Alberto Fiorillo, portavoce del progetto, all’allora Ministro dei trasporti Delrio, aveva come idea quella di realizzare un anello ciclopedonale all’interno di Roma, con lo scopo non solo di realizzare una mobilità differente, ma con l’obiettivo di offrire una proposta turistica diversa da quella standard. «Il precorso del Grab», spiega Anna di Paolo, tra i coordinatori del progetto, «già esisteva come sentiero, e l’idea era quella di creare una ciclovia che girasse attorno al centro storico: che partisse dal Colosseo e arrivasse al Colosseo attraverso un percorso che si snodasse per il 70% all’interno dei parchi pubblici come Villa Borghese, Villa Ada e la valle dell’Aniene». Ma il Grab, nelle intenzioni dei promotori, doveva essere anche accessibile e praticabile a tutti, ed è stato per questo motivo che, a partire dalle fasi iniziali del progetto, è stato coinvolto anche Pietro Scidurlo, dell’organizzazione di volontariato Free Wheel Onlus, in modo da testare il Grab e renderlo fruibile anche ai diversamente abili. Nel settembre del 2016 è iniziato il percorso amministrativo per la realizzazione e la progettazione della ciclovia turistica. I 45 chilometri del percorso all’interno della città sono frutto di un lavoro collettivo coordinato da VeloLove , che ha coinvolto cittadini, comitati, istituzioni e associazioni tra cui, oltre alla sopracitata Free Wheel, ha visto la partecipazione anche di Legambiente, Touring club italiano, Parco regionale dell’Appia antica e Roma natura. Nel 2021 è partita la fase progettuale che ha visto la nascita dei laboratori di partecipazione con l’obiettivo di coinvolgere tutti gli attori coinvolti. Il progetto oggi è a buon punto, manca solo l’ultimo passaggio alla Conferenza dei Servizi che stabilirà il progetto esecutivo finale, anche se non mancano alcune questioni da risolvere: «Per fare il Grab va cambiata la viabilità», ha sottolineato la Di Paolo, «per cui in alcuni punti il progetto originario è stato modificato, e non sappiamo ancora esattamente come e quanto è cambiato. Ad esempio in via Guido Reni, dovrebbero togliere tutti i posti auto dalla strada e queste modifiche alla viabilità non sono sempre semplici. Comunque il nostro obiettivo è quello di terminare il Grab entro il Giubileo» e dotare finalmente Roma di un infrastruttura leggera, a basso impatto ambientale sulla quale incentrare una nuova concezione di turismo e fornire la base per una vera rete ciclabile metropolitana.