I tesori di Villa Borghese a portata di mano dei disabili
Grazie ai volontari di Vami, non vedenti e disabili possono gustare l’arte. E capirla.
24 Ottobre 2014
Vami, Volontari Associati per i Musei Italiani, è un’associazione che organizza servizi didattici gratuiti per le scuole, per varie fasce d’età, per non vedenti e per disabili. Nel Lazio offre interessanti servizi alla Galleria Borghese di Roma. Gabriella D’Annibale, coordinatrice soci –volontari della sede Vami di Roma, ci racconta la storia dell’associazione, il lavoro dei volontari e come si svolgono le visite guidate per i fruitori non vedenti e disabili.
Da quanto esiste la vostra associazione?
«La Federvami è stata costituita nel 1978 aMilano, ha sedi a Milano, Roma e Varese. Lasua finalità verte sulla conoscenza e la promozionedel patrimonio culturale deimusei, attraverso l’impegno volontario enon retribuito degli associati. L’operatività ènell’ottica del volontariato europeo, permezzo di progetti pilota con metodologiein corso all’estero e nel rispetto dei “diritti- doveri” enunciati nelle normative in vigoreper i volontari operanti nel settore dei Benie delle Attività culturali».
Quali sono le caratteristiche del volontario Vami?
«L’identità del volontario Vami si basa su tre fattori condizionanti: motivazione/impegno/servizio gratuito per la comunità. La formazione comporta la frequenza a programmi specifici e un test finale di verifica con consegna della tessera associativa».
Come ci si è formati per poter preparare i volontari Vami?
«La presidentessa Alberica Trivulzio ha praticato un lungo tirocinio/formazione in alcuni musei britannici, con materiale didattico specifico per alcuni servizi museali, tra i quali visite guidate per visitatori non vedenti e per visitatori disabili».
Come sono organizzate le visite guidate (gratuite e su prenotazione) per visitatori non vedenti?
«Il Servizio Federvami di visite tattili per visitatori non vedenti è iniziato nel 1990 al museo del Duomo di Milano e, in seguito, al museo Canonica di Roma ed ai Musei Vaticani. Il servizio di visite descrittive “Pinacoteche per visitatori non vedenti”, corredato da diagrammi tattili in rilievo è iniziato nella Pinacoteca di Brera di Milano nel 2002. I servizi per visitatori non vedenti alla Galleria Borghese sono iniziati nel 2003. La prenotazione avviene al banco Vami della Galleria Borghese con informazioni utili per i fruitori, è previsto l’uso del materiale didattico specifico per due percorsi museali (due pamphlets a caratteri ingranditi per visitatori ipovedenti ed accompagnatori). Poi si usufruisce di percorsi museali specifici: “I Miti e il Barocco di Gian Lorenzo Bernini”, “Caravaggio Sacro e Profano”, “Guida all’itinerario paesaggistico alla scoperta di Villa Borghese” (percorso effettuato con il trenino del parco)».
Come sono organizzate quelle per visitatori disabili?
«I servizi per visitatori disabili alla Galleria Borghese sono iniziati nel 2000 ed offrono percorsi con caratteristiche diverse per facilitarne la fruizione. Le associazioni, gli enti, gli istituti, le Asl prenotano i servizi al banco Vami della Galleria Borghese dove si danno e si ricevono informazioni utili per i fruitori e per le operatrici didattiche che dovranno effettuare la visita. Anche in questi casi sono previsti percorsi museali specifici: “I Miti e il Barocco di Gian Lorenzo Bernini”, “Un cardinale, uno scultore, un pittore, vi aspettano alla Galleria Borghese”, “I maestri della Pinacoteca” e la “Guida all’itinerario paesaggistico alla scoperta di Villa Borghese”. Le operatrici didattiche nella sede di Roma sono 18, svolgono i servizi per non vedenti e disabili in italiano, inglese e tedesco, hanno seguito una formazione educativa, didattica, culturale, psicologica, hanno effettuato corsi per fruitori non vedenti e frequentato laboratori in alcuni istituti per disabili acquisendo nozioni di metodologie specifiche per visitatori disabili e non vedenti. I servizi per non vedenti e disabili a Roma hanno ottenuto un largo consenso da parte dei fruitori, che hanno raggiunto il numero di alcune centinaia in questi anni».
Cos’è il progetto Airc Junior?
«È iniziato nel 1999 con la collaborazione tra il Comitato Airc Lazio e la Federazione Volontari Associati per i Musei Italiani, con lo scopo di sovvenzionare la ricerca oncologica. Coinvolge gli alunni delle scuole che, attraverso la vendita delle arance nelle scuole, oppure con un contributo di 3 euro versato all’Airc Lazio, diventano soci Airc Junior e partecipano alla promozione della ricerca sul cancro. In questo modo, possono usufruire gratuitamente del nostro Servizio mussale Junior, elaborato per loro presso la Galleria Borghese, previa prenotazione da parte degli insegnanti presso la nostra segreteria».
Può raccontarci qualche aneddoto?
«Capita a volte di operare con persone con gravi disabilità psichiche, che apparentemente sembra non rispondano alle nostre sollecitazioni. Ad un certo punto, intervengono davanti ad una scultura del Bernini con una domanda o un’affermazione tipo “ma perché Dafne non vuole Apollo, è così bello, me lo prenderei io” oppure “com’era lucente la spada di Davide” in un quadro del Caravaggio. Ci accorgiamo allora di essere riusciti a trasmettere loro quanto meno una parte di ciò che abbiamo appena spiegato.
Durante una visita ricordiamo una piccola ragazza down sorda, era la più piccola del gruppo ed aveva un’espressione meravigliata davanti ad ogni opera. Un’operatrice didattica Vami, vedendo non solo la sua difficoltà nel seguire il labiale, ma anche il grande desiderio di conoscenza, le si è avvicinata in modo che potesse rivolgersi esclusivamente a lei per poter leggere più facilmente il labiale. Alla fine la ragazza mimava le parole dell’operatrice didattica e le pose dei personaggi delle opere. Quando la visita è terminata la ragazza, al momento dei saluti, ha preso la mano dell’operatrice didattica che l’aveva guidata e l’ha baciata.
Durante quasi tutte le visite tattili per non vedenti i visitatori disabili ci ringraziano calorosamente per l’opportunità avuta, per le sensazioni che hanno provato toccando le varie sculture e per il linguaggio minuziosamente studiato per facilitare nel migliore dei modi la fruizione delle opere»