VERSO IL GIUBILEO DEI DETENUTI. IN UNA MOSTRA E IN UN VOLUME I VOLTI DELLA POVERTÀ IN CARCERE

Con la prefazione di S.E. Card. Matteo Zuppi, nel volume I Volti della Povertà in Carcere, racconti di detenuti e operatori, storie di un’umanità spesso dimenticata. Un progetto accompagnato da una mostra fotografica, a Roma fino al 13 febbraio 2025 alla galleria La Pigna. Don Benoni Ambarus: «La paura più grande dei detenuti è che non saranno mai liberi».

di Ilaria Dioguardi

4 MINUTI di lettura

ASCOLTA L'ARTICOLO

Poter dar voce a chi non ha voce in carcere. Da quest’idea nasce il libro I volti della povertà in carcere (Edizioni Dehoniane Bologna), con le fotografie di Matteo Pernaselci e i testi di Rossana Ruggiero. Nel volume, presentato a Roma nella Galleria La Pigna, le voci raccolte di uomini e donne, che vivono l’esperienza del carcere di San Vittore come condannati o come operatori si riflettono negli scatti in bianco e nero.

«Il carcere non è l’altro mondo in terra»

La mostra fotografica I volti della povertà in carcere sarà visitabile presso il Palazzo Maffei Marescotti di Roma di via della Pigna 13/a, alla Galleria La Pigna, fino al 13 febbraio, tutti i giorni dalle ore 15 alle 19 (tranne sabato 8 e domenica 9 febbraio). Patrocinata dal Giubileo e da Roma Capitale, la mostra è pensata in preparazione al Giubileo dei detenuti. «La condanna peggiore è il non senso. Il carcere non è l’altro mondo in terra, il luogo dove vogliamo mandare la parte cattiva del nostro mondo, non può essere l’inferno ma, semmai, sempre il purgatorio. Il contrario dell’inferno non è il limbo, attesa senza speranza e quindi inutile indugio» scrive Sua Eminenza il Cardinale Matteo Maria Zuppi, che ne ha curato la prefazione, mentre la postfazione del volume è del professor Filippo Giordano.

i Volti della povertà in carcere
Daniela De Robert, Associazione Volontari in Carcere. «Il carcere è un luogo per i poveri, dove è molto facile entrare e molto difficile uscire. Le persone detenute sono sole. Il carcere è un posto in cui lo spazio è pieno e il tempo è vuoto. Il tempo senza senso è la pena peggiore»

I volti della povertà in carcere: dieci storie, con parole e immagini

Nei dieci capitoli del libro prendono vita detenuti e operatori, con le loro parole, i loro volti, gli oggetti e i luoghi della loro vita quotidiana. Il volume è il frutto del lavoro di oltre un anno di raccolta di materiale fotografico e interviste. «La paura più grande dei detenuti è che non saranno mai liberi, che saranno sempre incatenati a un passato. Il desiderio di libertà più grande è quello della speranza», ha detto, al vernissage della mostra, Monsignor Benoni Ambarus, Vescovo ausiliare di Roma e delegato per la Pastorale carceraria. «Detenuto è un aggettivo, non un sostantivo. Le persone in carcere sono temporaneamente detenute, solo 1600 persone su 62mila sono ergastolani», ha affermato Daniela De Robert, ex giornalista Rai e vice presidente dell’Associazione Volontari in Carcere. «Il carcere è un luogo per i poveri, dove è molto facile entrare e molto difficile uscire. Quando escono fuori trovano il mondo con tutte le sue difficoltà. Le persone detenute sono sole, disperatamente sole, spesso senza una casa, quindi con il rischio di avere meno diritti. Il carcere è un posto in cui lo spazio è pieno e il tempo è vuoto. Il tempo senza senso è la pena peggiore», ha proseguito De Robert. «Ci sono situazioni in cui nelle carceri c’è offerta di lavoro e scuola, altre in cui non c’è nulla. A volte le attività svolte sono molto infantili, riguardano la realizzazione di fiori di carta, o di cornici con petali di fiori. Questa mostra è un modo per dire che queste vite ci appartengono». Il fotoreporter Luca Catalano Gonzaga, fondatore dell’associazione Witness Image, ha detto: «Noi fotografi cerchiamo di essere una goccia in mezzo al mare, con i nostri lavori. Io ho sempre denunciato la povertà, che vuol dire anche mancanza di cure, violazione dei diritti delle donne. Quando riesci ad entrare in sintonia con la persona, riesci a fotografare momenti spontanei».

I volti della povertà in carcere ha visto la collaborazione della casa circondariale Di Cataldo – carcere di San Vittore di Milano, della fondazione Casa dello Spirito e delle arti di Milano, dell’Osservatore romano, dell’Osservatore di strada e della società San Vincenzo de Paoli – consiglio centrale di Roma (Giacinto Siciliano, Arnoldo Mosca Mondadori, Andrea Monda, Piero di Domenicantonio, Giuliano Crepaldi).

——————————————————

i volti della povertà in carcereI volti della povertà in carcere
Matteo Pernaselci Rossana Ruggiero
Edizioni Dehoniane Bologna, 2024
pp. 144, € 39.00

VERSO IL GIUBILEO DEI DETENUTI. IN UNA MOSTRA E IN UN VOLUME I VOLTI DELLA POVERTÀ IN CARCERE

VERSO IL GIUBILEO DEI DETENUTI. IN UNA MOSTRA E IN UN VOLUME I VOLTI DELLA POVERTÀ IN CARCERE