IL BANCO ALIMENTARE DEL LAZIO E QUEL 40% DI RICHIESTE IN PIÙ
Un video documenta l'impegno dei volontari e delle associazioni che si servono dei prodotti del Banco. La crisi ha fatto esplodere le richieste
03 Luglio 2020
Mentre l’emergenza sanitaria sembra almeno per il momento ridimensionata, l’emergenza sociale sta esplodendo con forza. E chi la osserva e la vive da vicino, e si è già mobilitato per contrastarla, è il volontariato.
Ad Aprilia, ad esempio, c’è il magazzino del Banco Alimentare del Lazio, una realtà non profit che raccoglie derrate alimentari e le distribuisce in tutta la regione, attraverso associazioni di volontariato, Caritas parrocchiali e diocesane, mense e così via: un arcipelago di organizzazioni laiche, cattoliche e protestanti che si occupano di povertà. In questo modo nel 2019 ha distribuito circa 3.500 tonnellate di cibo a 75mila persone, attraverso 400 enti non profit.
Ma ora la situazione è cambiata, tanto che in soli quattro mesi, cioè da Gennaio ad Aprile, il Banco Alimentare del Lazio ha già distribuito 1.800 tonnellate di cibo. «Al Banco arriva un 40% di richieste in più, rispetto al 2.019, a cui si aggiungono le 36mila persone che fanno capo ai Centri operativi di Coordinamento gestiti dai Comuni (un anello di collegamento tra Prefettura, Comune e Terzo settore che si attivano per le emergenze)», spiega Giuliano Visconti, presidente del Banco Alimentare Lazio.
L’esperienza è ora raccontata in un video di stretta attualità: si intitola “Dal banco alle persone. Storie e strade della solidarietà in emergenza”, l’ha girato Francesco Paolucci per CSV Lazio e si può vedere sul canale YouTube di CSV Lazio, a questo link.
Il video racconta una giornata nel magazzino di Aprilia, dove vengono raccolti gli aiuti alimentari; le testimonianze di alcuni dei 50 volontari che in esso si alternano (una decina al giorno) e quelle delle associazioni che distribuiscono il cibo ai poveri; il problema delle nuove forme di povertà causate dall’emergenza Coronavirus.
«Chi non riesce più neanche a fare la spesa cresce e a fare i conti con la crisi sono sempre più le famiglie monoreddito, e dove uno o più componenti svolgevano lavori stagionali, o non tracciati. Noi comunque ci siamo e non lasceremo soli i servizi sociali dei Comuni», spiega ancora Visconti.
Il Banco Alimentare del Lazio raccoglie prodotti alimentari che arrivano dal fondo Agea (il fondo europeo di sostegno all’indigenza) oppure attraverso quello che chiamano “canale industriale”, cioè recuperando eccedenze alimentari lì dove ci sono. Durante l’emergenza sono arrivate donazioni in cibo da privati, come il comico romano Maurizio Battista, che ha raccolto e donato 20mila euro in prodotti. O come diverse aziende o anche semplici lavoratori, che hanno donato il loro monte-ore.
«L’esperienza del Banco Alimentare, che raccontiamo in questo video», conclude Paola Capoleva, presidente CSV Lazio, «conferma ancora una volta l’importanza del volontariato che, grazie al suo radicamento nel territorio e alla vicinanza che potremmo definire “fisica” alle persone e alle famiglie, non solo coglie i bisogni, ma mette in campo velocemente risposte. E che facendo questo non solo aiuta chi si trova in difficoltà, ma contribuisce a costruire coesione sociale in una situazione sottoposta a rischi di disgregazione sempre più forti, man mano che crescono povertà e disuguaglianze».
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