IL COVID19 NON FERMA IL VOLONTARIATO/ COSÌ A VITERBO
Spesa, pasti, accoglienza, ascolto. Anche a Viterbo i volontari resistono. Perchè chi ha bisogno ora ne ha di più
23 Marzo 2020
«È nei momenti di maggior bisogno che il volontariato tira fuori il meglio di sé; non è nella natura di nessun volontario rimanere con le mani in mano in situazioni di emergenza ma anzi, è in questi periodi che ci si impegna ancora di più per trovare soluzioni». Esordisce così Claudio Rossetti, dell’associazione Viterbo Con amore, attualmente impegnata nella distribuzione della spesa alle famiglie della Tuscia in difficoltà. Attraverso l’emporio I Care, e attenendosi alle nuove norme governative, i volontari stanno provvedendo alla consegna di pacchi consistenti al domicilio delle famiglie in difficoltà, in modo da evitare gli spostamenti. Il servizio a domicilio viene effettuato dall’associazione Aeopc Favl Viterbo. «Ad oggi – fanno sapere dall’associazione – sono stati effettuate consegne a circa 70 famiglie per un totale di quasi 900 kg di viveri, che corrispondono all’incirca a 20 kg di forniture a famiglia. Si è scelto di consegnare quanto più materiale possibile al fine di limitare al massimo gli spostamenti, e non è escluso che in futuro si inizierà a distribuire anche prodotti igienici».
Le consegne, assicurano dall’associazione, sono fatte dai volontari più giovani dotati di mascherine ffp2 e guanti. I casi di necessità territoriale, sono continuamente monitorati dall’associazione per non lasciare sola nessuna famiglia. Dunque, al momento le attività dell’emporio continuano a domicilio, anche se la preoccupazione è rivolta verso il futuro, poiché se è vero che l’emporio in questo momento è sufficientemente rifornito, è altrettanto vero che l’approvvigionamento delle scorte alimentari, avviene attraverso la filiera della colletta alimentare, come Banco Alimentare; e «se la situazione dovesse protrarsi troppo a lungo le scorte potrebbero diminuire sensibilmente».
Caritas Viterbo: operativi anche con il Coronavirus
«In questo momento siamo chiamati a mettere in atto tutte quelle misure necessarie a tutela degli operatori e dei volontari, ma senza lasciare sole le persone fragili che rischiano di subire le conseguenze peggiori di questa emergenza – spiega Luca Zoncheddu, direttore Caritas Diocesana di Viterbo.
«Grazie alla collaborazione dei volontari e degli operatori», dichiara in una nota la Caritas di Viterbo, «l’attenzione alle persone più fragili non si ferma. Perché in questa emergenza chi ha bisogno ha ancora più bisogno. Per questo, come segno di rispetto e tutela della salute di ogni persona, la Caritas Diocesana di Viterbo garantisce l’operatività dei propri servizi nel rispetto delle nuove ordinanze riguardo la prevenzione del Covid-19.»
Il servizio mensa Don Alceste Grandori, ad esempio, continua ad essere erogato contingentando gli accessi delle persone nei locali. Al posto dei volontari storici, che sono quelli con un’età media più alta, e dunque quelli che devono rimanere a casa per tutelare la propria salute, sono stati impegnati i ragazzi del Servizio Civile e quelli facente parte del progetto di coabitazione solidale AbitiAMO. Le persone che continuano a ricevere ogni giorno un pranzo caldo in questo periodo sono circa una quarantina. Per ciò che concerne il dormitorio, il servizio resta aperto e da ospitalità, al momento, a 10 persone. Agli ospiti viene costantemente rilevata la temperatura corporea e si monitorano eventuali sintomi influenzali. Sempre la Caritas fa sapere che, nonostante al momento non è stato possibile inserire nuove accoglienze per via degli spazi ristretti, presto saranno a disposizioni 15 camere singole con bagno, presso il dormitorio del monastero di Santa Rosa. Resta attivo anche Il Centro D’ascolto Diocesano il quale continua a offrire consulenze, e che in questo periodo vede aumentate le richieste di supporto psicologico. Per evitare l’affollamento di persone, il Centro riceve su appuntamento chiamando al numero 3534056490.
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In copertina una volontaria della Caritas Diocesana di Viterbo.