INSIEME PER IL BENE COMUNE – GDD: A ROMA UNA GIORNATA DI FESTA
Insieme per il bene comune - Good Deeds Day è tornato al Circo Massimo dopo ben due anni di assenza. È stata una festa del volontariato. E un grande invito collettivo ad attivarci
02 Aprile 2022
Un tempo lungo e complicato durante il quale abbiamo provato a riorganizzarci sulle novità e i limiti imposti dalla pandemia, esattamente come hanno fatto organizzazioni e volontari. Dopo lo stop del 2020, abbiamo sostenuto nel 2021 le associazioni per correre la 5 km nei parchi e nelle aree verdi a loro cari.
È stata una bella sfida affrontata con entusiasmo, per la prima volta in collaborazione con gli organizzatori della rinnovata Maratona di Roma, la Run Rome the Marathon, organizzata da Infront, Corriere dello Sport ed Atielle.
Ma tornare tutti insieme, domenica 27 marzo, al Circo Massimo con è stata una grande e ritrovata emozione che ci mancava.
Come ha detto la stessa Barbara Funari, Assessora alle Politiche sociale e della salute di Roma Capitale, «si tratta di un’edizione importante, una prima grande manifestazione post Covid che vuole significare il ritorno della solidarietà vissuta e celebrata insieme».
Niente era scontato: gli oltre 5mila runners che hanno preso parte alla corsa; le 50 organizzazioni presenti all’appello ad animare i loro stand; un’altra bella giornata di sole.
Già, perché quando si fanno le cose in grande, ma all’aperto, non c’è organizzazione che tenga di fronte ad un meteo sfavorevole. È quello che sta accadendo, proprio in queste ore, alla prima edizione di Roma cura Roma, l’iniziativa del Comune di Roma, di cui CSV Lazio è partner con Insieme per il bene comune – Good Deeds Day. A causa delle avverse previsioni meteo, tutti gli appuntamenti sono stati rimandati al prossimo sabato, 9 aprile.
Tra attività, laboratori e giochi per i più piccoli
Ma tornando a domenica, tantissime sono state le attività delle associazioni presso i loro stand, con, in più, una bella sorpresa: cresce la qualità e la capacità di intrattenere (e trattenere) il pubblico che, fatto di runners, tende a scivolare veloce tra gli stand e le loro proposte.
Importanti, come sempre, le visite gratuite per la prevenzione e il controllo della salute: l’eco color doppler dell’aorta per prevenire il rischio di ictus ed aneurismi, anche precoci; lo screening per il diabete e le malattie metaboliche, con indicazioni dietologiche personalizzate; la consulenza specialistica per i disturbi vascolari. E un’importante novità, quella degli esami elettrocardiografici offerti da La Stella di Lorenzo, l’associazione nata per proseguire i sogni di solidarietà di un ragazzo, venuto a mancare 10 anni fa per un improvviso malore.
Oltre 50 sono stati gli elettrocardiogrammi fatti ai bambini presenti nell’area. Un’altra importante conferma sono state le prove di rianimazione cardio-polmonare, la simulazione dell’uso del defibrillatore e delle manovre di disostruzione in età pediatrica ed adulta.
Moltissimi i prodotti artigianali esposti ed offerti realizzati dagli ospiti di centri di salute mentale o provenienti da altri paesi del mondo.
Tanti i laboratori per fare e provare di tutto: un arcobaleno (o era una bandiera della pace?) con le verdure tagliate; giochi da tavolo e quelli di prestigio; gli aquiloni; la piantumazione degli alberi; la sicurezza stradale e gli immancabili giochi di “altri tempi”.
Dietro ad ognuna di queste attività lo staff di CSV Lazio è capace di richiamare un nome, non la sigla, ma proprio il nome delle persone che le animano: Augusto, Giampiero, Cristina e Serena, Patrizia e Maurizio, Carmelo, Antonio, Silvana e i tantissimi altri.
Molti i sempre presenti, come il nostro Ugo Sinibaldi, di Arciragazzi Roma, che quest’anno ha un motivo in più per essere qui: rappresentare un baluardo contro le conseguenze dei ripetuti lockdown dovuti alla pandemia. Così ora la sua normale attività, rappresenta la restituzione di qualcosa di urgente ovvero quegli “spazi di socializzazione” venuti a mancare durante i lunghi mesi di isolamento che hanno pesato, soprattutto, sui giovani.
Tra i “veterani” si mescolano però volti ed associazioni nuove. In quest’edizione, abbiamo accolto con grande favore le bellissime creazioni del Centro diurno riabilitativo La fabbrica dei sogni del Dipartimento Salute Mentale UOCD6 ASL Roma 2. I training dell’Associazione Nemo che aiuta le donne nella riabilitazione post operatoria; la presenza discreta, ma attenta e partecipe dei Francescani nel mondo; il Gruppo Accademia con le sue attività di intrattenimento o la radio IPSE LAB, realizzata in collaborazione con il Disability Pride. Altra “new entry” l’associazione Alberi in periferia, impegnata a creare nuove aree verdi nei quartieri periferici della capitale. Paolo, il volontario presente, ha raccontato al nostro Ermanno Giuca, come pochi sappiano dell’esistenza di associazioni come la nostra impegnate a scavare, piantare e innaffiare alberi e piante. «Si parla tanto di transizione ecologica ma poi, nei fatti, come la si realizza? Chi vuole può aiutarci con gesti concreti per le periferie, come a Roma Est dove sabato prossimo, all’interno di un nostro evento, pianteremo 50 nuove piante».
Un grande invito collettivo ad attivarci
Eccolo là: l’invito. In questo c’è racchiusa l’essenza, la vera ragione che spinge questi volontari a raggiungere il cuore di Roma all’alba di una domenica mattina.
Come dice Paola Capoleva, presidente CSV Lazio, dal palco: «Facciamo che questa giornata e quelle in cui si realizzeranno le iniziative previste rappresentino proprio un grande collettivo invito rivolto idealmente a tutti, perché ci si avvicini e, soprattutto, ci si attivi. Le associazioni e i volontari, non solo quelli presenti qui oggi, ma anche quanti vi aspettano negli appuntamenti del 2 e 3 aprile prossimi – le iniziative del 2 aprile sono state rimandate al 9, causa maltempo (ndr) – sono pronti ad accogliere nuovi volontari, giovani e meno giovani».
«Mettere a disposizione tempo e saperi», sembra far eco dal proprio stand, Francesca Ferrara, del Coordinamento delle Banche del Tempo che il giorno prima ha realizzato una riuscitissima iniziativa lì dove da anni lavorano, tessendo relazioni e socialità, in una periferia ad ovest di Roma.
In ognuno di questi piccoli spazi, chiusi in pochi metri quadrati, ci sono esposti e rappresentati veri e propri mondi; guai a sottovalutarne la portata. Ciascuno affonda le proprie ragioni in qualcosa di profondo, di vero, in un’urgenza che potrebbe apparire superflua o velleitaria, solo ad uno sguardo superficiale o distratto.
Attenzione, ad esempio, ad avvicinarvi, divertiti, allo stand di Made in Bunny: potrebbe capitarvi di non poter mangiare mai più carne di coniglio. A me è successo, per avere firmato, anni fa, la petizione in favore del riconoscimento del coniglio come animale d’affezione.
Oppure, sulle tracce di biscottini per cani offerti dall’Associazione Ylenia e gli amici speciali vi potreste imbattere nella storia di un’associazione che ha dato vita ad una neonata cooperativa in cui ragazzi con disabilità cucinano e vendono cibo per cani.
Di questa ricchezza, l’assessora Funari, che proviene da questo mondo, è profondamente consapevole. Sa che per quanto piccole possano essere, ognuna di queste realtà svolge un ruolo insostituibile. Uno dei compiti che si è data è proprio la loro valorizzazione. A partire da subito. Per questo decide di fare un lungo giro tra tutti gli stand per conoscerne attività e obiettivi uno per uno, accompagnata dalla presidente del CSV Lazio e dal Vice presidente, Renzo Razzano.
Una giornata dedicata alla pace, e alla cura dell’altro
Poi, naturalmente, ci sono i temi, quelli assoluti, epocali, come ad esempio, la guerra e le sue conseguenze. Non può farne a meno di richiamarla l’Assessora Funari, dal palco del Circo Massimo, ricordando la macchina della solidarietà che sta già accogliendo le donne e i bambini provenienti dall’Ucraina. Pensavamo che questa fosse l’edizione del post pandemia e, invece, si è trasformata velocemente in quella di una guerra scoppiata poche settimana fa, ai confini dell’Europa.
Moltissime sono le associazioni, tra queste, già mobilitate in aiuti, diretti o indiretti, alle popolazioni colpite. Per quel che si po’ fare anche questa giornata è un’occasione per lanciare un messaggio di pace, che sembra inscritto nel DNA dei volontari. Come dice Maurizio Vannini, consigliere di CSV Lazio, oltre che volontario di Andrea Tudisco: «Il pensiero di questa piazza è indubbiamente rivolto all’Ucraina, restituendo un chiaro messaggio di pace in ogni circostanza, ma soprattutto di accoglienza: non solo quella fisica, ma anche come capacità di prendersi cura dell’altro nelle diverse situazioni di difficoltà».
I ragazzi dell’ADHD Lazio hanno portato con loro una grande bandiera della pace; “Stop alle bombe sui civili” si legge in uno striscione del comitato romano dell’associazione Vittime Civili di Guerra. «Difendiamo il bene comune della pace contrastando ogni tipo di guerra perché siamo testimoni dei danni fisici e psicologici che portano con sé», dice Marina, volontaria del comitato. Anche Argos, le forze di polizia unite, grandi protagonisti dell’animazione sul palco, non ha avuto dubbi nel farsi portatori di questa domanda di pace.
I Pontieri del dialogo hanno raggiunto il Circo Massimo attraversando la città dalla Basilica di Santa Sofia, unendo idealmente questo luogo alla Comunità ucraina presente a Roma e, con essa, alle persone ora coinvolte in un conflitto improvviso e violento.
Diamo appuntamento all’anno prossimo, il 19 marzo 2023, sperando di festeggiare in quella occasione solo il volontariato.
Qui un breve racconto per immagini dell’iniziativa.