ISTAT. È PARTITO IL CENSIMENTO SULLE ISTITUZIONI NON PROFIT
110mila realtà coinvolte. Chiara Tommasini: "il volontariato è attore di sviluppo; strategico capire chi sono i volontari e cosa fanno sui loro territori"
di Redazione
17 Marzo 2022
L’Istat ha avviato la nuova rilevazione campionaria sulle Istituzioni non profit: partita a marzo, si chiuderà il 23 settembre e coinvolgerà circa 110mila realtà. L’obiettivo, si legge sul sito dell’Istat, è raccogliere dati che permettano di «cogliere le peculiarità, il ruolo e il dinamismo di un settore strategico come il non profit, fornendone un quadro statistico ufficiale e affidabile. I risultati della rilevazione 2022 forniranno inoltre approfondimenti tematici sulle attività svolte dalle Istituzioni non profit e i loro destinatari, sulle dimensioni economiche, le reti di relazioni, le attività di comunicazione e di raccolta fondi, nonché sulla digitalizzazione e i progetti di innovazione sociale. Particolare rilievo sarà dato, inoltre, agli effetti che la pandemia ha prodotto sulle attività di queste Istituzioni e al ruolo da esse svolto nell’emergenza sanitaria».
Le Istituzioni non profit
Il Censimento riguarda le Istituzioni non profit, che, secondo la definizione data dall’Istituto stesso, comprendono «le unità giuridico-economiche dotate o meno di personalità giuridica, di natura privata, che producono beni e servizi destinabili o non destinabili alla vendita e che, in base alle leggi vigenti o a proprie norme statutarie, non hanno facoltà di distribuire, anche indirettamente, profitti o altri guadagni diversi dalla remunerazione del lavoro prestato ai soggetti che le hanno istituite o ai soci». Sono dunque incluse associazioni (riconosciute e non riconosciute), cooperative sociali, fondazioni, enti ecclesiastici, società di mutuo soccorso, comitati e altre istituzioni con finalità non lucrative.
Nel 2019, secondo l’Istat, le Istituzioni Non profit erano 362.634, con 861.919 dipendenti e valori in crescita sia rispetto al 2018 che al 2017. L’istituto di statistica ha ricordato che la partecipazione alla rilevazione rappresenta un obbligo di legge.
Il parere di Chiara Tommasini
Come si legge nel sito di CSVnet, la presidente del Coordinamento dei Centri di Servizio Chiara Tommasini ha espresso parere favorevole al questionario, che indaga temi importanti e di stretta attualità, come il processo del Runts e le motivazioni, le caratteristiche dei volontari, l’articolazione delle diverse forme di lavoro e degli operatori particolari, nonché la specificità dello sport e degli impatti organizzativi da covid. «Si può dire», ha detto Tommasini, «che è esempio di come le due competenze, statistica e della prassi, quando si confrontano e co-costruiscono in tutte le fasi, fin dalla progettazione, generano non solo strumenti migliori, e quindi dato migliore, ma anche innovazione e scoperta».
«Capire chi sono i volontari e cosa fanno sui loro territori», ha aggiunto Tommasini, «è anche la chiave per sviluppare uno dei ruoli più strategici delle associazioni in questo momento: quello dell’amministrazione condivisa, con gli strumenti della co-programmazione e co-progettazione delle politiche locali».
La presidente di CSVnet ha infine sottolineato come «questa rilevazione possa portare un valore aggiunto importante alla lettura del volontariato come “attore di sviluppo”. È una riflessione che in questi mesi stiamo costruendo in modo approfondito nel mondo dei Csv e che sarà fondamentale incrociare con gli elementi di conoscenza che emergeranno» (Qui l’intervento completo di Chiara Tommasini)