LA CHIAVE DI (S)VOLTA PER CONTRASTARE IL RAZZISMO
Raccontare storie positive, soprattutto con i giovani. Nella Settimana di Azione contro il Razzismo, un ricco progetto multimediale
15 Marzo 2022
In occasione della 18° Settimana di azione contro il razzismo, che inizia oggi e si conclude il 21 marzo, ha preso il via il progetto C’era una (S)volta – storie che cambiano il mondo, promosso dalle Associazioni M.A.S.C. APS e Dire Fare Cambiare APS in collaborazione con ItaliaHello Onlus, Nessun luogo è lontano, Il Refuso Aps con il progetto Giornalisti nell’Erba, Scuola di Teatro DamArte di Capena e Oratorio Osma di Marsciano (Perugia), CSV LAZIO e realizzato grazie al contributo dell’Unar (Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali della Presidenza del Consiglio dei Ministri) per la promozione di azioni positive per contrastare il razzismo, anche con riferimento alle discriminazioni multiple.
«Il cuore del progetto sono i giovani e le giovani, veri attivatori di cambiamento e di integrazione. Il loro sguardo libero da stereotipi e pregiudizi ci dà la concreta speranza che un mondo senza discriminazioni sia possibile», afferma Silvia Vallerani, Presidente Associazione MASC.
«In questo progetto abbiamo voluto puntare tanto sulla comunicazione e in particolare sulla necessità di nuove narrazioni. Parlare di storie, di integrazione positiva a nostro avviso è la chiave di (S)volta per contrastare il razzismo», dice Giulia Morello Presidente dell’Associazione Dire Fare Cambiare.
Un racconto visivo, uditivo, interattivo
Un sito, una mostra virtuale, un ebook, un podcast. Tanti prodotti con un unico filo conduttore per contrastare il razzismo. «Con questo progetto volevamo proporre una narrazione diversa, positiva, raccontando storie di integrazione riuscita, come miglior risposta al razzismo e abbiamo voluto rivolgerci soprattutto alle nuove generazioni. Abbiamo scelto di raccontare, con modalità diverse le storie delle persone che sono arrivate in Italia e oggi rappresentano una risorsa preziosa per la nostra comunità. Lo abbiamo costruito con una fitta di rete di associazioni, organizzazioni e persone che hanno condiviso da subito la nostra visione», spiega Giulia Morello.
Le prime sette storie sono presenti nel sito web dedicato al progetto (www.storiechecambianoilmondo.it) e sono state scelte da ItaliaHello Onlus, che da anni si occupa di accoglienza di migranti e rifugiati nel nostro Paese. Chiunque può raccontare la propria esperienza positiva di integrazione lasciando una testimonianza, anche in forma anonima.
Altre storie sono raccontate tramite il podcast, altre ancora saranno raccontate dagli studenti di cinque istituti italiani coinvolti nell’iniziativa. Le storie si trovano all’interno di una mostra virtuale gratuita per bambini e bambine. Il racconto visivo, arricchito dalle illustrazioni di Elisa Pacitti, è accompagnato da un’audioguida con le registrazioni fatte da bambine e bambini e da giovani che hanno partecipato ai laboratori di interpretazione e lettura ad alta voce, realizzati nel centro interculturale Semina di Torpignattara gestito dall’Associazione Nessun luogo è Lontano, nella Scuola di Teatro DaMarte nel comune di Capena (Roma) e nell’Oratorio OSMA di Marsciano (Perugia).
Inoltre, le storie sono contenute in un ebook gratuito che si può scaricare dal sito, rivolto a famiglie e scuole primarie.
Gli incontri nelle scuole
Da oggi la redazione di Giornalisti nell’Erba (progetto dell’Associazione Il Refuso Aps) coordina gli incontri da remoto, con sei classi di cinque scuole secondarie di primo e secondo grado. I ragazzi indicheranno storie positive, si eserciteranno sul tema delle discriminazioni etnico – razziali e sulle discriminazioni multiple e potranno realizzare propri lavori e riflessioni da inserire nel portale web dedicato al progetto. Negli incontri previsti, sono coinvolte anche alcune classi dell’Istituto Comprensivo Via Francesco Gentile 40 di Roma, dell’Istituto comprensivo Don Milani Monte Porzio Catone (Roma), dell’Istituto di Istruzione Superiore Di Vittorio – Lattanzio di Roma.
Tanta strada da fare
«C’è ancora tanto bisogno di informare, comunicare, sensibilizzare per contrastare il clima d’odio presente in Italia. La strada è ancora lunga, ma non ci arrendiamo. Purtroppo stereotipi e pregiudizi sono molto presenti nella nostra società e profondamente radicati. Abbiamo pensato che raccontare un’altra Italia potesse essere un efficace strumento di sensibilizzazione e promozione di una cultura nuova e accogliente», afferma Morello. «È molto importante parlarne, soprattutto ai giovani, e ascoltare le loro domande e sollecitazioni. Per questo all’interno del nostro progetto i giovani e le giovani non sono solo destinatari e destinatarie delle attività ma anche protagonisti e protagoniste attivi e attive. È stato molto bello il percorso fatto con bambini e bambine e con i ragazzi e le ragazze e vi basterà guardare la mostra virtuale per vederne i bellissimi risultati. Sono curiosissima di sapere cosa uscirà fuori dagli incontri con le scuole coordinati dall’Associazione Il Refuso con il progetto Giornalisti nell’erba, che si terranno in questa settimana. Credo sia fondamentale ascoltare i giovani e le giovani, ho sempre trovato un gran nutrimento nel confronto con loro».
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