È LA FAMIGLIA CHE EDUCA ALL’ACCOGLIENZA. MA È DIFFICILE
A Roma il convegno “Educare bene all’accoglienza: risorse e opportunità”, per ascoltare i genitori, che hanno un compito sempre più difficile
06 Novembre 2019
Sentire dal basso le esigenze dei genitori italiani e, partendo dalla loro esperienza quotidiana, accompagnarli in percorsi virtuosi che valorizzino la famiglia. Una missione importante quella di AGE (Associazione Italiana Genitori), che da poco ha festeggiato i suoi primi 50 anni di attività con proposte formative, laboratori, progetti che da Nord a Sud hanno coinvolto gruppi di mamme e papà in tutta Italia.
Per questo l’associazione ha organizzato il convegno “Educare bene all’accoglienza: risorse e opportunità”, che si svolgerà a Roma l’8 novembre. Per l’occasione abbiamo raggiunto Rosaria D’Anna, presidente dell’associazione, ma soprattutto un genitore in ascolto.
LA FAMIGLIA E L’ACCOGLIENZA. «Le sfide educative che i genitori di oggi si trovano ad affrontare sono sempre più articolate, ecco perché vanno accompagnati. Oggi tutto ciò che i figli recepiscono all’interno della famiglia viene sovrastato dalla velocità dei nuovi mezzi di comunicazione: per questo crediamo sia importante conoscerli. Non si può certo tornare indietro e non possiamo pretendere di possedere la stessa manualità di un nativo digitale, ma dobbiamo ampliare il concetto di educazione anche a queste nuove forme di comunicazione, per far comprendere ai ragazzi rischi (come il cyberbulissimo) ma anche opportunità (potenziare la conoscenza con la rete)».
Per i genitori di Age non può esserci educazione, senza prima sperimentare il valore dell’accoglienza, perché mettere al mondo un figlio vuol dire già farsi accoglienti. «È solo grazie agli esempi appresi in famiglia che i ragazzi, crescendo, riescono ad accogliere il diverso, nel colore della pelle o nel pensiero, preferendo il dialogo alla discriminazione. È normale, però, che se un leader politico inneggia all’odio e al razzismo noi ci troviamo a fare ancora più fatica, in casa. Alcuni politici ed esponenti pubblici dovrebbero essere più responsabili nelle parole e nei gesti, perché diventano esempi sbagliati per le nuove generazioni».
IL RUOLO DELLA SCUOLA. Cambiano le generazioni e anche gli stessi stili di vita, e oggi in molte famiglie entrambi i genitori lavorano (chi per scelta, chi per necessità) e spesso delegano a maestri e docenti le funzioni educative. «Come Age siamo fermamente convinti che ognuno deve rimanere nel proprio ruolo. La scuola è certamente è un’agenzia formativa essenziale, che va rispettata e con la quale occorre stringere un rapporto di collaborazione (i neo-genitori non possono pensare di sostituirsi ai docenti, solo perché possiedono una laurea). Ma ribadiamo anche che la responsabilità dell’educazione alla vita, ai valori, ai comportamenti è un qualcosa che deve appartenere al nucleo familiare».
POLITICHE PER LA FAMIGLIA. Chi fatica a riconoscere opportunità e risorse dei genitori italiani è la politica, che spesso si ferma a misure spot, che non riescono a guardare al di là del consenso elettorale. «Il bonus figli, pensato per incentivare le nascite, può essere una misura importante, ma si ferma lì. La famiglia dovrebbe essere invece accompagnata con programmi a lungo termine, come maggiori servizi educativi nei territori e opportunità formative e di inserimento al lavoro per i giovani. Occorre superare le politiche dei sussidi economici, mettendo in piedi sistemi che accompagnino genitori e figli per diversi anni».
IL CONVEGNO. Nessuno ha la laurea in “genitorialogia”, ribadisce l’associazione, ecco perché è importante ascoltare giorno dopo giorno i bisogni dei genitori, cercando di trovare insieme alcune risposte, dialogando. «A noi non piacciono i paroloni e gli slogan», conclude D’Anna, «il nostro motore sono le esperienze vissute di tante coppie unite alla passione educativa».
Il convegno “Educare bene all’accoglienza: risorse e opportunità”si svolgerà il giorno 8 Novembre‚ a partire dalle ore 10.00 presso la Sala Tirreno della Regione Lazio in Via Rosa Raimondi Garibaldi 7‚ a Roma. Interverranno la sindaca di Roma Virginia Raggi‚ il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti‚ il ministro della Pubblica Istruzione Lorenzo Fioramonti‚ la ministra della Famiglia Elena Bonetti‚ il presidente di Libera Don Luigi Ciotti‚il presidente del Forum delle Famiglie Gigi De Palo‚ la presidente della Conferenza Regionale del Volontariato del Lazio‚ Maria Lorena Micheli‚ il presidente di CSV Lazio‚ Renzo Razzano. È stato invitato il Cardinale Vicario della Diocesi di Roma Angelo De Donatis.
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Una risposta a “È LA FAMIGLIA CHE EDUCA ALL’ACCOGLIENZA. MA È DIFFICILE”
Bravissima la presidente d”anna.
Bisogna parlare “facile” affinché tutti comprendano i messaggi.