ANCHE NELLA RACCOLTA DEL SANGUE, CHI FA RETE OTTIENE DI PIÙ
L'esempio delle associazioni La Rete di Tutti e La Voce di Rita, che collaborano in una regione, il Lazio, che soffre sempre di carenza di sangue
di Francesca Drizzi e Ilaria Labate
03 Maggio 2019
“Donare il sangue può salvare una vita”: questo è stato lo slogan della giornata del 5 aprile, che ha visto protagonista la Rete di Tutti, svoltasi a Roma presso il Municipio VIII, ma è da diversi anni anche il principio su cui si fonda la FIDAS (Federazione Italiana Associazioni Donatori di Sangue). Istituita 60 anni fa, la FIDAS fa ha come obiettivo l’unificazione e la promozione di una diffusa coscienza dell’importanza della donazione del sangue, che prima del 1959 risultava presente nel nostro paese ma ancora troppo frammentata.
Donare è un atto civico, che porta con sé condivisione e solidarietà; in occasione del sessantesimo anniversario della FIDAS, si è attuato un tour di 25 tappe in tutta Italia, dal 24 marzo al 26 aprile, concretizzando il principio: “la solidarietà si fa strada”. Ed è all’interno di questo tour che si è svolta la giornata del 5 aprile.
Affiancandosi al Ministero della sanità, FIDAS agevola lo sviluppo e la gestione delle piccole associazioni di donatori, coordinando su scala nazionale la propaganda trasfusionale che li ha portati ad oggi ad avere 72 realtà associative, con oltre 435 mila donatori impegnati sul territorio nazionale.
LA RETE DI TUTTI. Tra queste realtà troviamo l’associazione di volontariato La Rete di Tutti, nata nel 2010 come associazione di supporto alle donazioni di sangue per gli ospedali Sant’Eugenio all’EUR e CTO a Garbatella. La Rete di Tutti lavora con lo scopo di aiutare chi ha bisogno di sangue nella regione Lazio, dove a differenza di altre realtà del Nord, autosufficienti, c’è una perenne necessità.
I volontari dell’associazione lavorano quotidianamente per diffondere l’importanza del dono, attraverso attività di sensibilizzazione che educhino la coscienza e la comunicazione sociale all’importanza della solidarietà e del volontariato. Inoltre si occupano di coinvolgere più persone possibili, ad esempio attraverso comitati di quartiere, scuole e parrocchie, cercando di divulgare la cultura del dono. Queste realtà, punti di forza dell’associazione, sono state ringraziate ed omaggiate per il loro costante impegno nella giornata del 5 aprile, durante la quale i volontari hanno dato il loro contributo grazie alla presenza di un’autoemoteca e dei medici volontari. Quest’ultimi per accogliere i vari partecipanti all’evento hanno messo in atto una dimostrazione di primo soccorso, attività svolta regolarmente dall’associazione.
Organizzatore dell’evento, in collaborazione con il municipio VII di Roma Capitale e con l’associazione La voce di Rita, è il presidente della rete di tutti: Felice di Iorio. Donatore da 40 anni, inizialmente ha fatto parte e creato dei gruppi di donatori di sangue, per poi diventare socio fondatore dell’associazione che presiede da 6 anni. Consapevole delle difficoltà presenti sul territorio, ma fiducioso sulla base dei risultati ottenuti dal lavoro continuo dei volontari, Felice di Iorio punta a creare un lavoro di rete che possa coinvolgere quante più persone.
LA VOCE DI RITA. In merito a questo, tra le collaborazioni merita di essere menzionata l’associazione La Voce di Rita. Realtà operante all’interno dell’VIII Municipio, l’associazione nasce 15 anni dopo la morte di Rita Giottoli, consigliera municipale e attiva nell’ambito del sociale e politico, interessata alle problematiche dei meno abbienti. La famiglia, ma in particolare la sorella nonché attuale presidente (Cristiana Giottoli), ha voluto dare un senso ad una tragedia creando questa associazione. Si trova a Piazza dei Navigatori dove tutti i giorni c’è uno sportello bisogni e organizza spettacoli, eventi, corsi, in modo da raccogliere fondi utili per l’acquisto di macchinari o di ausili che servono nello sport o nella disabilità (defibrillatori, carrozzine elettriche).
La collaborazione tra le due associazioni è nata in occasione dell’edizione di Insieme per il bene Comune – Good Deeds Day di 5 anni fa e si è approfondita durante le riunioni organizzate dal Centro Servizi per il Volontariato. In comune c’è un’idea forte: fare rete fra realtà del dono diverse è fondamentale.