FIREFLY. ECCO COME UNA LAMPADINA PER BICICLETTA PUÒ SALVARE VITE UMANE
È a led ed è stata realizzata, per aiutare gli Indiani che lavorano nei campi, da due ragazzi di Latina, Con l'aiuto del crowdfunding
03 Luglio 2017
È solo una lampadina per biciclette, ma molto innovativa. E con una valenza sociale. Un anno e mezzo, qui su Reti Solidali, fa vi avevamo parlato di loro, Dario Polito e Stefano Campagnaro, e della campagna di crowdfunding per realizzare la loro idea: Firefly, la lampadina per biciclette che coniuga la semplicità della dinamo e la potenza del led. Vi avevamo descritto il progetto e la sua parte sociale.
Nelle campagne di Latina, infatti, lavorano molti indiani, e molto spesso hanno delle bici di seconda o terza mano, molto vecchie e non illuminate. Ciò li mette in pericolo lungo le strade della pianura, che li portano ai campi e poi a casa.
I ragazzi che, per risolvere questo problema, hanno ideato Firefly, hanno pensato ad una “ricompensa sociale”; infatti, chi donava almeno 20 euro, poteva scegliere se avere il Kit di lampadine o se distinarlo alla comunità Sikh dell’agro pontino.
Oggi Firefly è finalmente diventata realtà, un po’ cambiata rispetto allo scorso anno: con un nuovo design ed un led più efficiente, dimensioni ancora più contenute e scocca stampata in 3d.
La consegna dei Kit
Le lampadine sono state prodotte e le ricompense sono state consegnate a coloro che avevano sostenuto il progetto attraverso il crowdfunding.
E la comunità Sikh? Si è svolta ieri la giornata di consegna dei kit, presso il Gurdwara (Tempio Indiano) di Borgo Hermada a Terracina. Accolti dalla comunità indiana e dal presidente dell’Associazione Indiani del Lazio, Gurmukh Sing, gli ideatori di Firefly, Stefano Campagnaro e Dario Polito, si sono messi a lavoro.
Dalla mattina alla sera hanno montato le lampadine Firefly e dotato di dinamo nuova ben 25 biciclette, aiutati nel lavoro da ragazzi indiani, mentre all’interno del tempio la comunità era raccolta in preghiera.
A Stefano Campagnaro e Dario Polito è stata consegnata una targa in segno di riconoscimento ed amicizia da Gurmukh Sing, che si è augurato che quello di domenica sia stato solo un primo momento di collaborazione e che si trovino modi e tempi di collaborazione anche in futuro.
«All’inizio tutti credevano che Firefly fosse un progetto commerciale, non è stato così», ci dice Dario Polito, «a parte una crescita personale e professionale, io sono stato colpito di come il sociale sia diventato il perno di questo progetto, di come l’associazionismo ne abbia fatto parte».
Sul futuro di Firefly non ci sono certezze, ma la cosa certa è che ieri si è vissuto un bel momento di integrazione, tra bambini curiosi e donne nei sari colorati, all’insegna della convivialità e della condivisione.