L’APPELLO DI ARCI ROMA PER SALVARE MUSICA DAL VIVO E SALE DA BALLO

L'associazionismo culturale è preoccupato per la “morte dei club", soffocati dalle misure anti Covid e senza ristori

di Redazione

 Salvare live club e sale da ballo dalle chiusure. Arci Roma rilancia l’allarme del mondo dell’associazionismo culturale e della musica dal vivo, profit e non profit, con un appello al sindaco Roberto Gualtieri e al presidente della Regione Nicola Zingaretti, nonché all’assessore alla Cultura del Campidoglio Miguel Gotor, perché pongano un argine alla “morte dei club”. È quello che si legge nella nota diffusa dalla storica associazione culturale e ricreativa che raccoglie, tra l’altro, buona parte di quel mondo tra i suoi circoli.Il problema è determinato da un decreto, quello appena varato dal Governo, che mette di nuovo in ginocchio – “incomprensibilmente”, sottolinea Arci Roma – il settore della musica dal vivo e delle sale da ballo, senza prevedere alcun ristoro e misure che ne eviti le chiusure.

I divieti

«Colpito al cuore nuovamente uno dei settori culturali più produttivi di Roma e d’Italia, quello dei live club e dei locali di intrattenimento», spiega Vito Scalisi, presidente di Arci Roma, «per via del divieto di somministrazione durante i concerti a fronte già dell’obbligo di costose mascherine FFP2 e del super green pass, che viene in questo modo depotenziato e svuotato di senso. A questo si aggiunge la proibizione di assistere in piedi agli spettacoli, nonostante la mascherina e i vaccini, che rende impossibile l’attività di un settore che propone spettacoli perlopiù ad ingresso gratuito, le cui uniche entrate, per coprire costi di cachet e costi fissi delle sedi, sono proprio quelli della somministrazione».

«Nel caso specifico dell’associazionismo, la somministrazione, pur essendo attività complementare, è connessa inestricabilmente all’attività culturale» aggiunge Scalisi. «È incomprensibile e cieco applicare le disposizioni che valgono per grandi spazi come Palaexpo e Auditorium, anche a queste strutture che vivono soprattutto di autofinanziamento e senza biglietterie».

L’appello

Per porre argine alla morte dei Club, Arci Roma rivolge un appello al Comune di Roma e alla Regione Lazio per chiedere di «predisporre tempestivamente misure di sostegno alla ripartenza (blocco Tari, sgravi osp, etc); di farsi portavoce delle istanze di questo comparto anche al livello regionale e in sede di conferenza Stato-Regioni, e di aprire un tavolo che ponga al centro immediati interventi di tutela del settore della musica dal vivo, profit e non-profit, che in altre capitali, come Berlino, è stato riconosciuto al pari di istituzioni culturali e tutelato durante la pandemia per evitare le chiusure».

L’APPELLO DI ARCI ROMA PER SALVARE MUSICA DAL VIVO E SALE DA BALLO

L’APPELLO DI ARCI ROMA PER SALVARE MUSICA DAL VIVO E SALE DA BALLO