L’APPELLO PER REGOLAMENTARE IL GIOCO D’AZZARDO
L'ha presentato oggi la campagna "Mettiamoci in gioco". Ecco le sei richieste a Governo e Parlamento
di Redazione
01 Luglio 2021
Mettiamoci in gioco – campagna nazionale contro i rischi del gioco d’azzardo ha presentato oggi, a Roma e online, un appello indirizzato a Parlamento e governo per ridurre l’offerta e regolamentare il gioco d’azzardo nel nostro Paese. Nel momento in cui riaprono le sale giochi e tutta l’offerta dell’azzardo torna disponibile, è necessario un intervento urgente e incisivo da parte delle istituzioni.
La Campagna rileva, ancora una volta, che il settore dell’azzardo «è segnato da drammi individuali e familiari e che non favorisce la crescita del Paese, ma anzi ne inghiotte i risparmi in una voragine che lascia dietro di sé una scia di povertà – economica e non solo -, sofferenza, solitudine e perdita di quei valori fondamentali per la tenuta del tessuto sociale». A questo bisogna aggiungere le sempre più estese infiltrazioni della criminalità organizzata anche nel gioco legale.
Sei punti per regolamentare il gioco
Mettiamoci in gioco ritiene che i provvedimenti adottati finora per limitare i costi sociali e sanitari del gioco non siano sufficienti. Per questo, nell’Appello intitolato “Basta azzardo senza regole!”, chiede a Parlamento e governo di adoperarsi per i seguenti interventi:
- Approvare una legge nazionale che regolamenti il consumo di gioco d’azzardo nel nostro Paese, riducendone drasticamente l’offerta.
- Rendere realmente efficace la legge che vieta la pubblicità su alcuni canali televisivi e sui quotidiani, estendendola a tutti i canali televisivi (inclusi quelli sportivi) e a qualsiasi mezzo di informazione. Devono, inoltre, essere previste sanzioni onerose per chi viola le norme anche solo indirettamente.
- Limitare l’offerta di gioco ai luoghi espressamente dedicati, vietandola per quelli che nulla devono avere a che fare con l’azzardo (supermercati, uffici postali, cartolerie, stazioni, aeroporti…), ed evitare il ricorso a proroghe delle concessioni in essere.
- Garantire e tutelare l’autonomia decisionale di Regioni ed Enti locali per quanto riguarda la concreta applicazione, sul proprio territorio, delle normative in materia.
- Rendere stabili i fondi per la prevenzione, la diagnosi e la cura del Disturbo del Gioco d’Azzardo (DGA), utilizzandoli per garantire adeguate offerte di presa in carico da parte dei servizi pubblici e del terzo settore accreditato.
- Regolamentare la presentazione dei prodotti di gioco, i contesti in cui si gioca e i software di slotmachines e videolottery per limitarne l’aggressività e il potere di generare dipendenza. Tali modifiche devono essere attuate secondo le indicazioni messe a punto dall’Osservatorio per il contrasto alla diffusione del gioco d’azzardo e il fenomeno della dipendenza grave, attivo presso il ministero della Salute. A tale organismo va demandata anche l’autorizzazione di ogni proposta di modifica o variazione delle caratteristiche dei giochi d’azzardo già presenti sul mercato.
Aderiscono alla campagna Mettiamoci in gioco: Acli, Ada, Adusbef, Ali per Giocare, Anci, Anteas, Arci, Associazione Orthos, Auser, Aupi, Avviso Pubblico, Azione Cattolica Italiana, Cgil, Cisl, Cnca, Conagga, Confsal, Ctg, Federazione Scs-Cnos/Salesiani per il sociale, Federconsumatori, FeDerSerD, Fict, Fitel, Fp Cgil, Gruppo Abele, InterCear, Ital Uil, Lega Consumatori, Libera, Missionari Comboniani, Scuola delle Buone Pratiche/Legautonomie-Terre di mezzo, Shaker-pensieri senza dimora, Uil, Uil Pensionati, Uisp.
Il testo integrale dell’appello è disponibile qui.