LATINA. ECCO COME REAGISCE IL VOLONTARIATO IN DIFFICOLTÀ
Ci sarebbe ancora più bisogno di loro, ma molte cose non si possono più fare e le risorse scarseggiano. Parlano tre associazioni
30 Novembre 2020
Nei mesi scorsi la provincia di Latina è stata terreno fertile per fake news a tema sanitario. Presunte chiusure arbitrarie e cifre esagerate nel numero dei contagi hanno generato inutili allarmismi. La povertà cresce e la situazione si fa sempre più difficile. C’è anche il volontariato in difficoltà. La crisi economica ha decimato le entrate degli enti non profit, causando interruzioni di progetti e una drastica spending review. Anche le raccolte fondi natalizie sembrano a rischio. Ma cosa significa operare senza poter contare su fondi certi? Reti solidali lo ha chiesto ad alcune associazioni della provincia.
All’ingresso dell’ospedale
Fino a marzo i volontari di Valentina Onlus offrivano servizi di accoglienza e sostegno morale ai pazienti dell’ospedale Santa Maria Goretti, con un’attenzione particolare ai malati oncologici.
«A parte il 5 per mille non ci entra più niente», così la presidente Nella Carboni. «Da venti che eravamo siamo rimasti in sette e ci è stato vietato l’ingresso. D’accordo con la dirigenza abbiamo allestito un banchetto fuori il presidio, dove raccogliamo i pacchi che le famiglie lasciano per i propri cari. Li portiamo fino all’ingresso del reparto, dove vengono presi e distribuiti dalla caposala ai destinatari. Sono soprattutto abiti, foto dei parenti e qualche frase su un biglietto. Le misure preventive ci impediscono di allestire il tradizionale mercatino per la vendita degli alberelli di Natale, con cui raccoglievamo circa 2 mila euro. Ma non importa: noi continuiamo a stare sul campo, ad ascoltare chi ne ha bisogno e a condividere la tragedia negli occhi delle persone».
Meno entrate, più costi
Per capire cosa resterà dell’associazione La Rete di Pontinia dovremo aspettare il 2021. Ad oggi l’impegno riservato per l’assistenza, l’educazione, l’integrazione e il sostegno psicologico dei disabili ha lasciato il posto al rispetto delle misure restrittive. «È da marzo che abbiamo interrotto le attività», ha detto la responsabile Laura Andriollo. «I nostri volontari, quasi tutti anziani, si sono ritirati per paura di portare il covid a casa o, viceversa, infettare i nostri ragazzi. Lontani dalla nostra sede, gli iscritti non hanno potuto realizzare i lavoretti che vendiamo di solito per finanziare le iniziative. Oltre ai mercatini è saltata anche la festa di Natale. A fronte di minori entrate alcuni costi sono aumentati. Un esempio è la voce dei trasporti: il costo dei pulmini è salito perché con il distanziamento sociale ce ne servono di più. L’ordine dei medici ha specificato che chi è affetto da sindrome di Down è ancora più fragile fisicamente. Io aggiungo anche moralmente, dato che non solo non progrediscono più, ma qualcuno è regredito e addirittura c’è chi crede che gli amici siano morti a causa del coronavirus».
Aiutiamoci a casa nostra
Le ripercussioni sociali della pandemia hanno indotto la sezione locale di Latina dell’Associazione Italiana Amici di Raoul Follereau a orientare gli sforzi verso le tante persone della zona. «Siamo nati per servire gli ultimi, ovunque essi si trovino. Ieri erano i malati di lebbra, oggi sono gli immigrati, i disabili, i poveri», ha ricordato Libero Ponticelli. «Dopo dodici anni gli eventi con scuole e parrocchie si sono interrotti a fine febbraio, quando abbiamo dovuto rimodulare le attività per rispettare le norme igienico sanitarie. I centri più performanti sono Borgo Grappa e Borgo Sabotino, animati da quattro nostri soci laureati under 30. Qui in estate sono stati attivati progetti per la rivalutazione del territorio con percorsi turistici, archeologici ed enogastronomici, oltre a piccoli convegni e presentazioni di libri. Ad agosto abbiamo donato un quintale e mezzo di riso basmati biologico bianco alla Croce Rossa, a metà dicembre assegneremo barattoli di miele millefori e di acacia ai più bisognosi. Gli incassi non sono minimamente paragonabili a quelli dello scorso anno».
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